Non avevo mai visto il commissariato così in subbuglio negli ultimi anni.

“Detective Indaco, la stavamo attendendo con impazienza”

“Ispettore Campionato, mi spieghi cosa sta succedendo. Perché tutta quella gente vestita di rossonero imperversa nei nostri corridoi?”

“Abbiamo a che fare con un misterioso caso di sparizione, detective. Stiamo cercando di contenere la folla spazientita ma non è semplice. C’è da comprenderli”.

“Chi è scomparso?”

“Il Milan, detective Indaco”

“Grave. Molto grave. Da quando?”

“Beh, in realtà… da circa sei anni. Ma se ne sono accorti tutti solo ora, probabilmente”.

“Cioè, tu mi stai dicendo che sono sei anni che è sparito il Milan e solo adesso esce fuori il caso? Mi stai prendendo in giro?”

“No, signore, è la verità. Sono tutti qua fuori a chiedere la testa del responsabile”.

“Il responsabile? Se non abbiamo ancora neanche avviato le indagini!”

“Mi sono permesso io di convocare i principali indiziati in queste sei giornate in cui non c'è stato, detective”.

“Ottimo lavoro, Campionato. Dammi qualche minuto per prendere visione del materiale e poi interroghiamoli. Li voglio uno per uno nella mia stanza, in modo da approfondire meglio questa situazione.”

E’ un caso veramente assurdo. Non sarà facile indagare su chi sia il maggiore responsabile di questa scomparsa.

 

- PRIMO INDIZIATO: LA SOCIETÀ

“Detective Indaco, ecco i primi: i rappresentanti della società.”

“Falli entrare, grazie”.

“Buonasera, detective”.

“Salve, signori. Da quel che vedo sulle mie carte, siete considerati tra gli indiziati principali per la scomparsa misteriosa di uno dei pezzi più pregiati della storia del calcio mondiale. Che cosa potete dirmi, in merito?”

“Guardi, noi siamo qui da pochissimo tempo. Già prima del nostro arrivo ci sono stati dei problemi non indifferenti”.

“Sì, mi è stato riferito degli ultimi anni. Ma, chiedo a voi, cosa avete fatto in questi mesi? Cosa avrà mai potuto turbare il Milan tanto da fuggire e far perdere le sue tracce?”

“Guardi, in realtà noi ci siamo comportati come dovevamo. Abbiamo dovuto rinunciare alla Europa League, che avrebbe creato dei seri danni economici. E poi, parliamoci chiaro, andare a giocare quella coppetta, con tutto il rispetto, non può essere sicuramente un motivo valido per sparire”.

Ci andrei piano a definirla coppetta. Non mi risulta che negli ultimi anni il Milan abbia ottenuto chissà quali grandi soddisfazioni nelle competizioni UEFA. E poi, scusate, rinunciare all’Europa è per voi un successo? Non pensate a quanto si sia potuto ferire un club che ha sempre ritenuto il continente il suo habitat naturale? Comunque, analizziamo meglio un altro aspetto. Spiegatemi questo calciomercato. Da ciò che mi hanno comunicato, c’è stata qualche mossa non all’altezza che potrebbe aver inciso sulla decisione di sparire da parte del Diavolo”.

“Beh, guardi, qui proprio non ci si può dire nulla. La coppia prima di noi aveva speso in lungo e in largo per non ottenere nulla. Noi, almeno, ci siamo contenuti”.

“Chiedo scusa, questi 40 milioni per tale Leao. Leggo bene? E’ corretto?”

“Sì. E’ giovane, ma è forte. Avete visto che goal che ha fatto all’ultima giornata?”

“Sì, ho visto di sfuggita, ma mi risulta sia stata una rete inutile”.

“Beh, però i mezzi li ha”.

“E quindi voi ritenete che i 40 milioni spesi per lui siano meglio di un, che so, Correa? O di Fekir?”

“Sì, sono soldi ben spesi.”.

“Ho capito. Vedo poi altri acquisti ma che non mi sembra di aver visto in campo…”

“E no, qua non abbiamo colpe. L’allenatore fa la formazione”

“Va bene, ho capito. Mi è tutto chiaro. Signori, fermiamoci qui con l’interrogatorio. Vi prego di accomodarvi fuori e vi richiamerò al termine degli altri colloqui”

“A dopo, Detective Indaco. E si ricordi, non siamo noi i veri responsabili”.

Il caso è molto più complicato del previsto. Non si rendono conto che possono aver giocato un ruolo fondamentale nella scomparsa. Certo, c’è da capirli: l’esperienza è quel che è, lo riconosco. Però fare quella campagna acquisti, non riuscire a cogliere che aver preso gente come Duarte, aver trattenuto gente che era da inizio estate sul piede di partenza, aver ceduto Cutrone e non averlo sostituito… va beh, meglio sentire gli altri.

- SECONDO INDIZIATO: L'ALLENATORE

“Campionato, fai accomodare il secondo indiziato.”

“Signor Giampaolo, prego, si accomodi.”

“Buonasera, Detective. Vorrei stare in piedi, se non le dispiace.”

“Non c’è problema, ma per quale ragione?”

“Sa, da qualche settimana, soprattutto negli ultimi giorni, la mia panchina sta traballando costantemente e non mi sento più a mio agio nel sedermi. Preferirei, per questo motivo, stare alla larga da poltrone e affini”.

“Deduco che non deve essere un bel periodo, per lei”.

“Sa come è, vengo visto come il principale colpevole da tutti. Accendo la tv o la radio e la colpa di questa sparizione di chi è? Di Marco Giampaolo. Cerchi di capirmi”.

“La capisco, ma faccia capire anche a me alcune cose. Dalla sua scheda leggo: Suso trequartista per tutta l’estate e poi bocciato in quel ruolo. Bennacer e Krunic mai visti. Rodriguez in campo ed Hernandez fuori. Ostinazione su un determinato modulo. Biglia titolare. Signor Giampaolo, Biglia titolare... mi vuole dare qualche motivo per non dubitare del suo coinvolgimento nel caso? Anche perché, dagli estratti di conferenza che ho avuto modo di visionare, sembra che lei non si sia assunto grosse responsabilità, o mi sbaglio? Pare che dopo il derby che il Milan ha perso in modo netto lei abbia detto che esiste una leggera differenza con i cugini. E’ possibile non guardare in faccia la realtà in questo modo, signor Giampaolo?”

“Detective, ma io sono qui da poco”.

Anche lui, eccolo qua.

“Continui, mister”.

“Io ho dato sempre un bel gioco alle squadre che ho allenato, il mio curriculum parla chiaro. Semplicemente, avrei voluto, che so, Praet per il mio centrocampo. Sarebbe stato più funzionale”.

“Ho capito, signor Giampaolo, ma non può appellarsi ad un mancato acquisto. Lei ha dei mezzi che avrebbero potuto sortire qualche effetto diverso. Se lei è un maestro, qualcosa la dovrà offrire al suo popolo, o no? Non mi fraintenda, io non tollero chi vuole allontanarlo dalla sua panchina, ma almeno ammetta di aver sbagliato qualcosa”.

“Se mi danno modo di recuperare, si ricrederà, Detective. Sono venuto a testa alta e per giocare a calcio”.

“Qua mi sa che la testa bisogna abbassarla. O, meglio, la cresta. Comunque, che cosa ha da dire, in conclusione?”

“Che ho bisogno di tempo. Datemi qualche altra possibilità e poi tirerete le somme. Non addossatemi la colpa”.

“Va bene, la ringrazio”.

Mi spiace per Giampaolo. Si vede che è una brava persona, ma qualcosa sta mancando. Se solo avessero confermato quel tecnico calabrese che c’era prima, come si chiamava? Ah, sì, Gattuso. Forse, se fosse ancora al suo posto, non saremmo in questa triste e delicata situazione.

-TERZO INDIZIATO: LA SQUADRA

“Facciamo entrare gli ultimi, Detective. Sono parecchi, ma è necessario: i calciatori.”

“Bene.”

“Buonasera, Detective”.

“Buonasera a voi. Prima, però, devo parlare urgentemente con il signor Piatek. Dov'è? Non lo vedo. Signor Piatek, non si nasconda. Sembra invisibile, in questo periodo. Dov'è?”

“Detective, provi in questo modo” e mi suggerisce cosa dire all'orecchio.

Bravo, ispettore.

“Calcio di rigore!”

“Eccomi, detective”.

“Finalmente è spuntato fuori, signor Piatek. Allora, chiariamoci, essendo lei un pistolero, la invito a lasciare le sue armi fuori da questa stanza”.

“Ma signor Detective, sono scariche da mesi. Le uso qualche volta, quando sento quella parolina magica. Per il resto, non sto colpendo più la rete”.

“A-ah! Signor Piatek, si rende conto che il fatto che lei non colpisca più la rete è il più grande dramma che ha colpito lo scomparso?”

“Ma signore, non mi piace come mi stanno mettendo in campo”.

“Ma basta, ragazzi! Anche voi, no! Prendetevi la responsabilità, siete voi che scendete in campo e che contribuite in modo decisivo all’umore del signor Milan. Io capisco che alcuni di voi non abbiano avuto ancora possibilità e capisco che altri siano in condizioni pessime, ma volete svegliarvi? Volete capire che fate parte di una squadra titolata, una delle più importanti della storia? Capitano Romagnoli, signor Donnarumma e signor Bonaventura: voi tre siete gli unici a poter tirare fuori il Milan dal nascondiglio in cui si è cacciato. Tocca a voi trainare i vostri compagni per fare in modo che ritorni”.

“Scusi, e io?”

“Signor Suso, la prego. Sia meno egoista se vuole davvero dare una mano. E lei, signor Paquetà, cerchi di trovare una giusta collocazione, con l’aiuto del suo tecnico. E voi altri, datevi una regolata”.

“Va bene, signor Detective”.

“Me lo auguro. Adesso tutti fuori, devo riflettere. Signor Biglia, lei è ancora qui? Cominciamo dalle basi: velocità, diamine!”

E' realmente complicato capire chi è il reale responsabile della situazione.

Ho bisogno di un consulto dei testimoni.

“Ispettore, faccia entrare i tifosi. Ho necessariamente bisogno di loro”.

 - I TESTIMONI

“Cari sostenitori milanisti, vi ho convocato nella mia stanza per ascoltare la vostra opinione. Capisco la vostra impazienza, è lecito essere tremendamente innervositi da ciò che sta accadendo, ma vi chiedo di dirmi esattamente cosa pensate della situazione”.

“Signor Detective, prendo io la parola in rappresentanza di tutto il popolo rossonero. Noi meritiamo rispetto per la devozione che abbiamo, è una delle cose più preziose che ci ha riservato la vita. Abbiamo dominato per anni, siamo stati campioni d’Europa e del Mondo, abbiamo rivoluzionato il concetto di calcio moderno, abbiamo potuto assistere a giocate, tecnici, calciatori eccezionali. E ora, con questo andazzo, tutto ciò che era di glorioso sta svanendo. Non possiamo accettare di veder scomparire il nostro Milan in questo modo!”

Capii il loro sentimento udendo queste parole.

“Bene, signori, vi chiedo di accomodarvi fuori. Ho bisogno di riflettere”.

- RISOLUZIONE DEL CASO

Mi scervellai, passai ore a fare ipotesi e calcoli, ma non ne uscivo fuori. Vedere un Milan scomparso non è roba da tutti i giorni. Serviva pensare, capire chi e cosa si stava sbagliando. Di colpo, però, l’illuminazione.

“Ispettore, convochi tutti nella mia stanza, indiziati e testimoni. So cosa dobbiamo fare”.

C’erano tutti in sala, e ognuno di loro guardava in cagnesco l’altro, tutti convinti che le responsabilità fossero di tutti tranne che personali.

“Cari tutti, siamo giunti all’epilogo di questo caso. Ho ascoltato le versioni delle diverse parti in causa e capisco le ragioni di ognuno di voi. Ma la sparizione del Milan ha dei colpevoli. E i colpevoli, signori, siete voi, uno per uno! E’ inutile borbottare o guardarmi male, non mi importa delle vostre reazioni. Ciò che conta è che state affossando il Milan, ognuno a suo modo, e per farlo tornare sulle sue gambe dovrete cambiare rotta tutti. Rischia di finire in Serie B, se viene lasciato là fuori da solo. Lo volete capire il pericolo terribile che sta correndo? Perciò, da adesso in poi, ognuno faccia il possibile per farlo tornare.

Società, assumetevi le vostre responsabilità, fate delle scelte più ponderate e sopperite all’inesperienza con la voglia di crescere e con l’ideazione di un progetto serio e a lungo sviluppo. Niente proclami, ma solo lavoro.

Allenatore, basta schemi rigidi e scelte discutibili. La parola d’ordine deve essere umiltà. Abbia fiducia nei propri calciatori e crei un clima in spogliatoio sereno che favorisca il gioco e l’unione di intenti.

Calciatori, tirate fuori l’orgoglio. Molti di voi sono ottimi, dovete fungere da traino per gli altri ancora non al top. Siate consapevoli del peso che portate addosso ogni volta che indossate quella maglia o che giocate in un tempio del calcio mondiale.

Infine voi, cari tifosi, abbiate pazienza e smettetela di guardarvi indietro. Sacchi, Capello, Maldini, Van Basten, Ancelotti. Basta. Il Milan è una squadra di media classifica allo stato attuale e dovete rendervene conto. Dovete calarvi nella parte dei sostenitori di una squadra media e festeggiare se arrivate in zona europea. Lo so, per voi è il sacrificio più grande che viene richiesto, ma se volete fare tornare il Milan dovete cominciare ad apprezzarlo per quel che è. Ed in questo momento, il Milan è alla stregua di una provinciale. Solo così, potrà tornare a risalire e ritornare a stare dove è sempre stato.

Io ho detto tutto, da non tifoso del vostro Milan, perché capisco la situazione e so che è triste assistere a tutto ciò. Ma, adesso, tutti dovete remare nella stessa direzione se volete salvare la vostra squadra.

Datevi da fare.

Arrivederci a tutti!”

 

Soggetto e sceneggiatura: Indaco32