Il Decreto crescita è arrivato in Gazzetta ufficiale lo scorso 30 aprile, ed è entrato in vigore il 1° maggio 2019. Gli effetti del decreto sul calcio nostrano dovrebbero essere positivi.

Dopo un Consiglio dei ministri durato fino a tarda sera, abbiamo definitivamente approvato il decreto Crescita, con il quale diamo un forte impulso alla ripresa economica del Paese con misure concrete a sostegno delle imprese e degli investimenti. Con queste parole il Premier Giuseppe Conte, aveva comunicato con un post su Facebook, l’esito del lungo tour de force e della dura battaglia che si è giocata lo scorso 23 aprile 2019 in Consiglio dei ministri per l’approvazione del Decreto Degge.*

Il forte impulso economico arriverà anche alle Aziende che in italia si occupano di calcio? Sembra proprio di si.

Tra gli altri provvedimenti, del predetto decreto, evidenziamo in particolare un punto che interessa le società calcistiche, in vista del calciomercato, e di conseguenza milioni di tifosi italiani.

Sconti fiscali per i cervelli in fuga che tornano in Italia

Vengono estesi i benefici a partire dall’anno d’imposta 2020 con l’obiettivo di superare la problematica relativa agli anni passati per i soggetti non iscritti all’Aire. Docenti e ricercatori che trasferiscono la residenza in Italia dal 2020 vedranno aumentare dal 50 al 70% la quota della base imponibile esclusa dalla tassazione. Inoltre passa da 4 a 6 anni la durata del regime di favore fiscale e si estendono ulteriormente le agevolazioni in base al numero dei figli o in presenza di un acquisto di una casa nel Belpaese.*

L'articolo numero 5 del Decreto Crescita, denominato 'Rientro dei cervelli', è stato pensato per favorire l'arrivo in Italia di lavoratori (italiani o stranieri) oggi residenti all'estero, attraverso l'instituzione di un regime fiscale agevolato, che sarà attivo a partire dal 1 gennaio 2020.**

L’articolo 16 del decreto legislativo del 14 settembre 2015, già prevedeva un trattamento "speciale" per i lavoratori arrivati in Italia. Il nuovo decreto va ad intervenire su quest'articolo 16 e porta la tassazione sul reddito dal 45% a circa il 25%, per i lavoratori che non sono stati residenti in Italia nei due anni precedenti e che si impegnano a farlo almeno per i due successivi. In caso di permanenza in Italia inferiore ai due anni, il beneficio fiscale decadrebbe con conseguente ritorno della tassazione al 45% su tutto il pregresso.**

In pratica, chi viene in Italia per lavoro, per esempio Paul Pogba, sarà soggetto ad una tassazione del solo 25%, tale privilegio si annulla in modo retroattivo sui lavoratori che "fuggono" via dall'Italia prima dello scadere dei 2 anni. Quindi il "lavoratore" Pogba è incentivato a rimanere almeno 2 anni, anche se ricevesse la proposta di un ingaggio superiore per esempio dal Real Madrid.

Il Decreto Crescita, dopo la sua conversione in Legge, avrà applicazione a partire dal 1 gennaio 2020, per cui i benefici si vedranno solo in modo parziale nella stagione 2019/2020, infatti i vantaggi fiscali sono esclusi fino al 31 dicembre 2019.

Provando a ipotizzare uno scenario in regime di Decreto Crescita salta subito all'occhio il vantaggio per i club italiani, che le società pagano ai giocatori l'ingaggio lordo (comprensivo di tasse), anche se sui notiziari si parla solo di cifra netta.

Facendo i conti ed arrotondando, oggi un ingaggio da 10 milioni lordi corrisponde oggi a circa 5.5 milioni netti; con il Decreto Crescita, un ingaggio da 10 milioni lordi corrisponderebbe a 7.5 milioni netti.

La nuova normativa renderà sicuramente le società italiane più competitive sulla scena del calciomercato internazionale, vista la possibilità di offrire ingaggi netti più alti rispetto al passato a parità di ingaggio lordo.** Questa norma attirerà giovani promesse, e fuoriclasse da tutto il mondo, resta alle società l'arduo compito di trovare i soldi per comprare il "cartellino" del calciatore.

La modifica non dovrebbe tuttavia alterare eccessivamente la capacità dei club di Serie A di poter attrarre grazie a questo incentivo fiscale i professionisti del pallone più pagati, considerando che all'estero esiste già una tassazione più bassa, ma resta sempre una grossa potenzialità per i club di casa nostra.

Una riflessione negativa sul provvedimento c'è, esiste il rischio, molte squadre, spinte dall'eccessivo entusiasmo, potrebbero ingaggiare troppi stranieri, tralasciando lo sviluppo dei giovani calciatori italiani, un danno per la Nazionale italiana del futuro.  

 

*Fonte: LeggiOggi.it
**Fonte: Goal.com