Quando è cominciata la discesa agli inferi del Diavolo rossonero?
A mio modesto parere la Champions League del 2007 ha mascherato i problemi societari ed organici di una squadra arrivata al capolinea su vari fronti.
La società, nella persona di quello che forse è stato il più grande presidente italiano ed europeo di sempre, ha dimostrato un disinteresse verso il mondo Milan che ha portato alla situazione Li e poi Elliot. In quel preciso istante si stava ricostruendo un'armata italiana di nome Juventus, che da lì a poco avrebbe dominato la scena tricolore fino ad oggi (ed oltre?).
La poca lungimiranza in quel di Arcore non ha permesso di vedere la tempesta che si avvicinava, la società andava ceduta in quei mesi di altissimo splendore, specialmente dopo il trionfo al Mondiale per Club contro il Boca Juniors, una vittoria che chiudeva un cerchio perfetto iniziato con la meravigliosa vittoria in finale contro la Juventus di Lippi e Del Piero. In quel momento bisognava staccare la spina e cedere la barca.
Ahimè, così non è stato e abbiamo proseguito con 3 anni di piazzamenti, rinnovi suicidi a giocatori ormai verso l'oblìo del ritiro ed acquisizioni di giocatori senza più stimoli.
L'ossigeno dello scudetto 2010/2011, dato da quel caterpillar di nome Zlatan Ibrahimovic, ha mascherato ancora la grave situazione. Puntuale si arriva alle cessioni dello svedese e del più forte difensore di quel periodo, Thiago Silva.
Nel frattempo la Juventus recuperava terreno e iniziava la sua epopea, l'ennesima, italiana.
Lo stadio di proprietà, la gestione dei giocatori e la capacità di crescere giovani in grado di ricoprire i ruoli importanti sul campo e garantire un ritorno economico una volta ceduti.
Il Milan è rimasto fermo colpevolmente. Dal 2012 al 2019 (almeno) il vero periodo fantasma rossonero. I fasti di un tempo sono sepolti in un passato recente glorioso ma pur sempre passato; bisognava guardare avanti molto tempo prima. Sono stucchevoli le progettazioni di uno stadio nuovo assieme ai cugini dell'Inter, la Juventus non ha insegnato nulla.    

Saltiamo a piedi uniti il "Milan cinese" per dignità nostra. Elliot, un fondo miliardario che però deve lottare con il Fair Play finanziario e l'acerbità di una dirigenza che deve farsi tante ossa.
Sbagliata la scelta dell'allenatore, sbagliata l'acquisizione di giocatori esclusivamente under25. In una squadra serve quella famosa "amalgama" che non puoi comprare, servono giocatori di esperienza che ispirino i giovani e perché no, facciano in modo di abbassare alcune creste all'interno dello spogliatoio. Quindi, quando sento dire che la squadra deve essere giovane perché potrà solo migliorare e crescere sorrido, Ibrahimovic al Milan aveva 31 anni e in quel Milan giocavano signori come Filippo Inzaghi, Andrea Pirlo ed altri "nonnetti di qualità" a cui si dovevano aggiungere i giovani, non si possono mandare allo sbaraglio ragazzi che potrebbero subire il peso di quella maglia e di quello stadio.
Ora la palla è in mano (non più sui piedi delicati) di Zvone e Paolo, a loro l'arduo compito di dare speranza ad un milanista medio come me.