Atalanta come Enrico Toti. Ha gettato il cuore oltre l'ostacolo ma non è bastato. Dopo aver disputato un ottimo primo tempo, la Dea ha accusato lo stress, la fatica di aver appena concluso un campionato sempre sulla corda. La tenuta fisica ed il sontuoso talento di Mbappè e Neymar hanno fatto la differenza. Eppure il sogno stava per avverarsi. Ancora una manciata di minuti ed il miracolo avrebbe consentito agli orobici di entrare nelle quattro stelle d'Europa.

L'Atalanta è stata raggiunta proprio sul traguardo e poi, crollando psicologicamente, ha subito il colpo di grazia nei minuti di recupero. Una sconfitta che brucia oltre misura ma che non deturpa l'immagine di una squadra che è ormai una realtà europea. Il Paris Saint-Germain, tecnicamente molto più forte, si candida alla corona europea ma ha rischiato grosso. All'Atalanta è mancato il suo geniale e fantasioso playmaker. Sto parlando di Ilicic (bloccato in Slovenia da problemi familiari) che avrebbe dato alla squadra quel tocco di classe e d'inventiva che le è mancato.

Per concludere, dopo le figure non certo encomiabili di Juventus col Lione, di Roma col Siviglia e del Napoli con il Barca, almeno i nerazzurri di Bergamo escono dall'Europa a testa alta. Loro hanno lottato dando la sensazione di portare a compimento un'epica impresa. Di più non potevano fare. Per questo meritano il plauso degli sportivi italiani.