L'ultimo campionato non ha visto la squadra bergamasca lottare per le prime posizioni. Pure la posizione di Gasperini sembrava in bilico. La nuova proprietà che, al contrario di quanto successo al Milan, ha lasciato ampio spazio alla vecchia guardia, sta allestendo una squadra che, a mio avviso vuole partecipare con intensità  non solo alla Coppa di serie B ma anche proporsi,  almeno come outsider,  per la lotta delle posizioni di vertice. La campagna acquisti sta confermando una squadra che queste possibilità le potrebbe ottenere a scapito di squadre molto più accreditate in tal senso tra cui metterei il Milan stesso. Oggi con il Cagliari ha giocato un primo tempo di grande intensità e poi ha gestito il vantaggio con la saggezza della grande squadra. Il Cagliari nel primo tempo è stato letteralmente travolto da un gioco spumeggiante e in velocità  della squadra orobica. E praticamente non è mai arrivato alla porta di Musso. Penso che la formazione di Gasperini schierata nel primo tempo sia quella tipo in attesa del rientro di Scamacca. Un 3412 dove un ritrovato De Katelaere e un Lookman prima maniera hanno confezionato azioni irresistibili. Il CDK atalantino è un giocatore che sta dimostrando le sue qualità in una posizione molto più offensiva di quanto aveva fatto al Milan. Ma credo che sia il particolare ambiente bergamasco ad aver innestato un cambio di marcia.
Si vive in un clima calcistico molto meno sotto i riflettori. Gasperini ne ha intuito le potenzialità caldeggiandone fin da subito la sua acquisizione. Gol e assist costituiscono il ritorno per gli orobici di quei giocatori di estro e di classe che avevano esaltato il gioco offensivo del suo allenatore. Dopo l'uscita del Papu Gomez, di Ilicic e Malinovski la Dea con CDK può ritrovare quelle linee di gioco offensive che si erano un poco smarrite. L'acquisto di Kolasinac e la crescita di Scalvini che finalmente non è stato ceduto, come per altri giocatori usciti dalla cantera inesauribile dell'Atalanta, hanno ridato al reparto difensivo quella solidità e quella tenuta necessaria quando si tratta di difendere un risultato, come è successo oggi con il gagliardo ritorno del Cagliari nel secondo tempo. Posso solo immaginare un reparto difensivo atalantino e tutto italiano composto da Mancini Bastoni e Scalvini. E magari in chiave  milanista un trio di centrocampo composto da Cristante Locatelli e Tonali.Magari in tempi passati il risultato non sarebbe stato conservato e questo indica una maturità  di squadra che è comunque da consolidare, perché  le sconfitte con la Fiorentina e il Frosinone indicano comunque che il cammino per una piena maturità è  ancora lungo e quindi rimane ad oggi ancora un outsider. A questo si aggiunge quello che è stato sempre un marchio di fabbrica della Dea non solo degli ultimi tempi ed è il lancio sistematico dei giovani. Non solo Scalvini ma c'è un nuovo giocatore per me indispensabile e decisivo nello scacchiere della Dea ed è  Ruggeri. Il Gasp lo ha tirato fuori dal suo cilindro e ora è già  entrato nella Under 21 e sta gradatamente diventando un giocatore indispensabile. Ruggeri ha 21 anni ma si muove con una proprietà tattica da giocatore molto più maturo. Sa difendere ed attaccare e i suoi cross sono spesso perfetti. Costituisce un terminale di maggiore efficacia di quanto c'era in precedenza.
Il trio di centrocampo ha il miglior interditore del campionato che è De Roon. Un Kopmejners molto cresciuto in costanza di rendimento e un Ederson più inserito negli schemi. Lookman oggi è  stato galvanizzato dai movimenti di CDK che lo hanno messo in condizioni di dare il massimo delle sue qualità. Un suo palo clamoroso in seguito a una delle tante azioni di attacco in grande velocità avrebbe probilmente chiuso la partita anzitempo. Il suo bolide è  finito sulla traversa. Traversa pareggiata dall'arrembante ritorno cagliaritano nel secondo tempo. La Dea nella seconda parte della gara,  con la testa già all'impegno di giovedì,  ha decisamente abbassato il ritmo molto alto del primo tempo e ha tenuto bene su un ritorno di forza fisica dei cagliaritani che hanno giocatori nuovi per le serie A e molto interessanti  nel ghanese Sulemana e nel congolese Makounbou. Ranieri penso che riuscirà a far rimanere il Cagliari in serie A come la sua storia merita.
La Dea ha alternative di tutto rispetto in Pasalic, che ha chiuso la partita, e in Muriel che negli evidenti spazi lasciati inevitabilmente dal Cagliari ha effettuato giocate di alta classe.
Per non parlare di Toloi tenuto a riposo. È molto probabile poi che a gennaio la nuova proprietà se i risultati saranno buoni sarà pronta a investire ulteriormente come del resto mai fatto in questi ultimi anni, pur mantenendo l'attento e oculato profilo economico tenuto dalla famiglia Percassi. Quattro giovani come Scamacca Ruggeri e Scalvini, italiani già nel giro delle Nazionali e un CDK ritrovato possono riservare sorprese inaspettate.
Non credo molto nelle squadre composte quasi esclusivamente da stranieri. Certi valori tipicamente nazionali e di cultura locale non sono facilmente assimilabili dai giocatori stranieri e salvo rare eccezioni una squadra senza dei grandi italiani non ha possibilità di raggiungere altrettanto grandi risultati. I grandi Milan di Rocco, di Liedholm, di Sacchi, di Capello e di Ancelotti avevano giocatori italiani importanti e fondamentali. La legione straniera di Mou con l'Inter del triplete è stata solo una eccezione che ha poi confermato la regola. Incentivare i vivai con giocatori non solo italici, beninteso, ma che nascano e vivano di una cultura italica, sono troppo spesso trascurati per giocatori esteri strapagati e fondamentalmente inutili. In Italia non servono solo soldi e business e stadi nuovi, ma serve una serie politica di ripresa dei vivai e di giovani di qualunque colore e provenienza vengano. I francesi insegnano al riguardo.