Vento e pioggia battente si abbattono sullo splendido golfo salernitano e disturbano una bella partita giocata con intensità da entrambe le squadre che, pur in condizioni probitive sviluppano buone trame. Sousa e Gasp dispongono le squadre a specchio  ma il quadrilatero atalantino, ultima variante tattica del Gasp con De Roon, Ederson, Kopmejners, e Pasalic è subito  in superiorità numerica su Koulibaly e Vilhena, con il supporto del norvegese Botheim. De Roon e' infatti libero di impostare e anche di proporsi in attacco. 
Sulle fasce si scontrano Zappacosta a sinistra con Mazzocchi e Soppy e Bradaric con molte più scintille.

Comanda gioco la Dea. Cerca bene Zapata che Sousa, sperando in Giove pluvio, oggi presente con scrosci potenti,  lascia in mismatch con Lovato, aiutato da Pirola e tiene dietro il suo terzino destro Daniliuc temendo le incursioni a destra della Dea molto più  pericolose che a sinistra della sua difesa. Infatti il colombiano va due volte alla conclusione di testa molto pericolosamente e in una sbaglia di poco. Piatek lotta con forza con Djimsiti e poggia bene ma la retroguardia atalantina chiude Dia e per  le due punte salernitane è difficile  girarsi faccia alla porta. La Salernitana non va mai al tiro ma tiene un buon assetto difensivo, chiudendo bene gli spazi.
Ci prova per la Dea il suo ex Ederson con una sventola da fuori ma Ochoa, gran portiere e uomo di spettacolo, devia con volo scenografico.

Nella ripresa Gasperini da' più  peso offensivo. Entra Hojlund in doppia punta con Zapata ed esce Pasalic, in altra prova opaca.  Si fa male Soppy, portato fuori a braccia e davvero su Gasp senza più esterni piove davvero sul bagnato. Okoli è un terzino puro e quindi la Dea si dispone in 442. Ci si aspetta una azione veemente della Dea che deve assolutamente fare punti per restare al tavolo Champions. È invece la Salernitana che con Dia non approfitta di una scivolone di Zapata in improvvida fase difensiva. Si invola veloce il senegalese ma spara alto anche per un disperato quanto astuto intervento di Toloi.
La Salernitana alza il ritmo e tiene dietro la Dea che è costretta a difendersi. Tenta qualche sortita ma una buona palla arriva sul piede  ruvido di Okoli che la manda altissima. Gasp toglie Zapata per Muriel. 
Sousa risponde subito e Mazzocchi stremato dà il cambio a Kastanos sulla fascia destra. Esce pure Djimsiti in infortunio e sicuramente il Gasp deve chiedere con forza e poco rispetto a Giove da che parte sta. La Dea cala vistosamente in intensità e precisione ed è la Salernitana a spingere per vincere. Sousa gioca il suo uomo di maggior classe Candreva al posto di Botheim e la Dea va sotto assedio sui cross di questo straordinario giocatore che dà una scossa potente. Sousa fa l'ultimo cambio con Bohinen al posto di Vilena in grande prestazione più  fisica che di precisione. Ed è proprio uno splendido gioco a due al limite su ennesimo assalto dei campani, tra Piontek e Candreva che quest'ultimo stende le ultime speranze della Dea di agganciare la corsa Champions.
Onore a questo grande campione a due gare da presenze di grandi italiani del passato più o meno lontano. Un suggello di classe limpida. Giove approva con un ultimo scroscio benedicente su una Salernitana in festa a un passo dalla salvezza. Gasp deve gestire una squadra a pezzi senza più l'estro dei bei tempi che furono.

Una partita generalmente sottotono da parte un poco di tutta la squadra. Tra i salernitani oltre a Candreva che la salva, un Koulibaly sette polmoni, anche se tende a strafare, ma è  un medianone notevole e un redivivo Piontek che impegna allo spasimo la difesa atalantina e con tocco brasiliano si concede uno splendido assist a Candreva per il suo gol. Bene gli esterni che spengono gli opposti atalantini di solito molto più brillanti. Zapata nel primo tempo ha due buone occasioni su evidente supremazia fisica su Lovato, per mandare in vantaggio la Dea ma le spreca. Vano l'ultimo assalto dei bergamaschi.
Giusta la vittoria di Sousa, tecnico di valore. Ora per la Dea c'è da tener duro in stile "mola mia" per rimanere comunque in Europa.