A Sassuolo, Roberto De Zerbi ha trovato una nuova sfida, dopo aver temuto il peggio. Scongiurato il pericolo squalifica (causa indagine su fondi illeciti durante il suo periodo a Foggia), ha iniziato il ritiro per la prima volta con una squadra di Serie A, dopo esser subentrato due volte in situazioni disastrate come l’ultimo Palermo nella massima serie e nel Benevento, che ha reso però una squadra piacevole da vedere e dignitosa. Ora finalmente ha trovato un posto dove far sviluppare la sua ambiziosa proposta di gioco, intravista nei due anni a Foggia, e il Sassuolo ritrova dopo un anno difficile, un allenatore dai principi di gioco ben definiti, che sa valorizzare i giovani e soprattutto faccia divertire. Nessuno gli chiede di tornare in Europa (successo arrivato, va detto, in una stagione particolare), ma di ottenere una salvezza tranquilla, giocando un calcio offensivo, di possesso e spettacolare, quindi facendo entusiasmare il pubblico, magari espandendo anche la fan base neroverde. Infatti De Zerbi predica i dettami del juego di posicion catalo-olandese appreso durante i soggiorni a Barcellona e a Monaco di Baviera quando ha visitato gli allenamenti di Pep Guardiola, sua grande fonte di ispirazione. Infatti il mercato della squadra di Patron Squinzi è andato proprio in questa direzione: Ferrari, di ritorno dal prestito a Genova, è rimasto proprio perché abituato da Giampaolo a giocare palla a terra da subito, Djuricic e Boateng sono entrambi due trequartista tecnici abituati a giocare in sistema di gioco del genere, il primo proprio a Benevento con De Zerbi, mentre Boateng a Las Palmas con Quique Setien. Anche Di Francesco, junior stavolta, e Jérémie Boga dal Chelsea aggiungono tecnica e fisicità al reparto di ali offensive, che potrebbe vedere arrivare anche Enrico Brignola, fresco vice-campione d’Europa con l’under 19, che vedrebbe così continuare il proprio processo di crescita iniziato lo scorso anno a Benevento. 

Ma sono tanti i giocatori in rosa che potrebbero essere rivitalizzati dalla cura De Zerbi, in primis Mimmo Berardi, che per la prima volta in carriera potrebbe esser inserito in un contesto che esalti le sue qualità. Il sistema di Di Francesco era preciso e intenso per quanto riguarda la fase difensiva, curata al dettaglio dal mister della Roma, mentre la fase offensiva così meccanica e rigida ha finito col bloccare la crescita di un talento come Berardi, che potrebbe rinascere quest’anno, giocando liberamente in zone più pericolose e vicine alla porta, sfruttando anche le doti da passatore. Anche Stefano Sensi potrebbe trovare un suo senso e ritagliarsi un posto in un centrocampo estremamente tecnico pensato da De Zerbi e Lemos potrebbe rivelarsi come uno dei migliori centrali difensivi in fase d’impostazione, confermando quanto di buono fatto due stagioni fa a Las Palmas. Non fidatevi del modulo che giocherà il Sassuolo, perché cercherà di essere il più fluido e libero possibile, quindi concentratevi sui movimenti dei giocatori. Aspettatevi una costruzione dal basso con tre giocatori (indifferente se saranno tre difensori o un mediano che scende in mezzo alla coppia difensiva con la conseguente salita dei terzini) e tanta responsabilità nel giocare la palla, due giocatori alti sulla linea laterale (o i due terzini o gli esterni di un centrocampo a quattro) per garantire ampiezza e allargare le maglie della difesa, le mezzali e i trequartisti disposti su altezze diverse del campo e, soprattutto, dietro le linee di pressing avversari che ruoteranno e si scambieranno le posizioni per evitare di dare punti di riferimento, cercando di attaccare contemporaneamente in tutti i corridoi verticali del campo sia in profondità che in ampiezza, tutto questo cercando di riconquistare il pallone appena perso (il famoso Gegenpressing tedesco) esponendosi però a pericolose transizioni difensive, tallone d’Achille del gioco di De Zerbi che gli costò la promozione in Serie B con il Foggia nella finale dei playoff contro il Pisa. Inoltre, l’ex allenatore di Palermo e Benevento sarà chiamato a valorizzare il parco giovani creato dal diesse Carnevali nel corso degli anni. I vari Scamacca, Frattesi, Tripaldelli e Pierini (già girato in prestito a La Spezia), per non parlare di Lirola, Dell’Orco, Adjapong, Cassata e Rogeriò già inseriti in prima squadra. Forse mancherebbe una punta di razza, ma De Zerbi sembrerebbe contento del lavoro svolto da Babacar, molto generoso in fase di pressing, da lavorare sulla fase di manovra e di finalizzazione. 

Il potenziale della rosa è interessante, cosi come la proposta di gioco che necessità, però di tempo per essere trasmessa e poi tradotta in campo. Se De Zerbi riuscirà in questo, il Sassuolo si salverà con molta tranquillità, riuscendo, speriamo, di trovare anche spazio per i molti giovani che rimarranno in squadra, togliendosi anche delle soddisfazioni. D’altronde, questo potrebbe essere solo l’Anno 1 di un progetto molto interessante. Quindi, ai posteri l’ardua sentenza.