La trasferta di Parma doveva servire per ridare certezze ad una squadra reduce dal pareggio col Sassuolo ed invece per ottantaquattro minuti non fa altro che acuire i problemi di una squadra allo sbando e senza certezze: poco gioco, poca grinta, poca intensità ed una fase difensiva ai limiti del giudicabile caratterizzano quasi tutto il match e rischiano di far partire giorni di recriminazioni e polemiche almeno fino al finale quando grazie ai gol di chi non ti aspetti, come De Vrij e Bastoni, la partita cambia parzialmente il giudizio e porta un pò di serenità in casa nerazzurra.

Per dimenticare il Sassuolo e per rispondere alle vittorie di Juventus e Lazio, Conte decide di rimescolare le carte, rimettendo in campo i titolari fatti riposare mercoledì e schierando una formazione che sulla carta dovrebbe cercare di contenere la velocità degli uomini di D'Aversa: in difesa il ballottaggio tra D'Ambrosio e Godin lo vincono entrambi con l'ex Torino sul centro destra per contenere la velocità di Gervinho e Godin dirottato sul centro sinistra dove viene preferito a Bastoni al quale vengono concessi minuti di riposo. In mezzo Gagliardini ha la grande chance di riscattare l'ultima partita venendo preferito a Borja Valero, mentre Biraghi vince il duello con Young per una maglia da titolare.
Il primo tempo dei nerazzurri è praticamente imbarazzante con una squadra che fatica oltremodo a proporre gioco ed una fase difensiva perennemente in affanno. Il gol emiliano arriva dopo appena un quarto d'ora quando un liberissimo Kucka ha tutto il tempo del mondo per portare palla e servire con una sventagliata precisa Gervinho dall'altra parte del campo. Con D'Ambrosio troppo schiacciato verso il centro dell'area e Candreva in netto ritardo, l'ivoriano stoppa il pallone e si accentra verso l'area dove dopo aver mandato a vuoto l'intervento in scivolata di Candreva (intervento inutile e illogico da parte di un giocatore esperto) scarica indisturbato in porta il gol del vantaggio. Al vantaggio gialloblù ci si aspetterebbe la risposta immediata dei nerazzurri che invece non sembrano avere le energie nemmeno per oltrepassare la linea di metà campo. La manovra è spesso lenta e prevedibile con Gagliardini chiamato a fare gioco mentre Eriksen vaga costantemente per il campo alla ricerca di una posizione che non troverà mai, in più non lega l'attacco al centrocampo ed in fase difensiva è costantemente in ritardo. Davanti Lukaku non va oltre qualche sponda e gioca costantemente spalle alla porta, mentre Lautaro continua la sua personale altalena di prestazioni giocando sotto ritmo e intestardendosi in giocate poco utili alla causa.
Male anche gli esterni, che oltre al mancato aiuto nei raddoppi di marcatura portano a casa una sequenza di cross sbagliati allucinante.Unica nota positiva della prima frazione (e di tutta la partita) è Barella che almeno prova a portare un pò di dinamismo alla manovra nerazzurra.In tutto questo il Parma sciupa almeno tre occasioni da gol (una clamorosa con Cornelius) create grazie alla complicità di una difesa dell'Inter sempre mal posizionata dove nemmeno De Vrij (al rientro) si salva.
L'avvio della ripresa non cambia lo spartito con un'Inter impalpabile ed un Parma sprecone soprattutto con Kulusevski. Tutto invariato, insomma, almeno fino al 70' quando Stellini (Conte squalificato guarda la partita dalla tribuna) decide di cambiare: Young e Moses portano più freschezza sugli esterni e danno respiro alla manovra nerazzurra che complice un Parma più stanco inizia ad attaccare con più efficacia e velocità. Grazie a Sanchez, entrato al posto di un'evanescente Eriksen, l'attacco acquisisce in imprevedibilità mentre Bastoni, che entra in luogo di Godin, riesce a dare più spinta sulla sinistra e velocità in fase di costruzione. Il minuto decisivo per la partita diventa dunque l'84', quando De Vrij segna il gol del pareggio correggendo in rete la sponda di Lautaro. Il gol porta a galla il nervosismo degli emiliani e a pagarne le conseguenze e Kucka espulso per proteste (voleva un fallo di Lautaro nell'azione del gol). Con l'uomo in più e l'adrenalina del finale, l'Inter ribalta completamente il risultato grazie a Bastoni, liberissimo a centro area, che corregge in porta un cross preciso di Moses. Poi solo gestione,con gol del 3-1 sfiorato da Young,fino al fischio finale che sancisce la vittoria dell'Inter sul Parma.

Alla fine gli uomini di Conte portano a casa tre punti importantissimi che gli permettono di restare in scia al suo di testa ma che soprattutto portano a tredici i punti di vantaggio sulla Roma e sul quinto posto. Solo il risultato finale, quindi, è da salvare insieme alla prestazione di Barella e alla gestione dei cambi che finalmente portano benefici alla squadra.
Male invece l'approccio (non da squadra che punta allo Scudetto) e la gestione della partita, oltre ad una fase difensiva pericolosamente gestita e ad una manovra di gioco troppo lenta e prevedibile (e non basta dire che siamo in estate e fermi da tempo visto la prestazione comunque convincente del Parma).