Il calciomercato deve ancora iniziare, quasi tutte le Società calcistiche, italiane e non, sono impegnate a cercare di vendere i giocatori in esubero, a leccarsi le "ferite" per le perdite economiche di bilanci aggravatisi con la pandemia e sempre più catastrofici, ma specialmente, dopo gli stadi chiusi per quasi due stagioni, alla ricerca di quali soluzioni adottare per poter rafforzare le squadre, senza spendere soldi che non hanno e dilazionando gli investimenti in più stagioni. Se consideriamo che siamo a metà giugno, il ritiro del Milan è fissato per l'8 Luglio e il mercato chiuderà a fine agosto, è facile immaginare quanti e quali giocatori verranno accostati alla squadra allenata da Mister Pioli. Eppure chi ha un po di esperienza, chi conosce anche parzialmente come bisogna muoversi, sa benissimo che nessun club del nostro campionato potrà impegnarsi con cifre elevate e qualora lo volesse fare, aspetterà sicuramente che il mercato si avvii alla conclusione nel tentativo di spuntare il prezzo più vantaggioso.

Questa spiegazione serve per comprendere il motivo che se vengono accostati al Milan, giocatori del calibro di De Paul, Icardi o Berardi, per migliorare la formazione rossonera nei ruoli dove più c'è bisogno di rafforzarsi, credere che ciò sia possibile è totalmente sbagliato e lontanissimo da scelte e strategie societarie, annunciate ripetutamente e fin troppo chiare. Ciò non significa che il Milan non possa essere rafforzato o che non si presenti al via della nuova stagione competitivo, ma che la Proprietà prima di spendere vuole verificare sia la sostenibilità delle coperture economiche necessarie, sia che la cifra di acquisto non oltrepassi limiti che un mercato molto contratto come l'attuale, non consentirebbe più, in caso di vendita di poter recuperare. Ecco perchè pensare che Rodrigo De Paul, centrocampista argentino di 27 anni, potesse indossare la "camisetta rossonera", era solo un sogno, per quanto bello, svanito velocemente.

In altri anni, con altre proprietà, il capitano dell'udinese, valutato 40 milioni, con uno stipendio di 1 milione a stagione, non avrebbe indossato altra maglia, mentre oggi si avvia verso Madrid, sponda Atletico dove lo attende il suo connazionale Simeone, allenatore della squadra Campione di Spagna. Sorrido quando gli "addetti ai lavori" sottolineano le difficoltà a trattare con società come Udinese, Sassuolo e Lazio, poco propense ad accettare contropartite tecniche e specialmente ad abbassare le richieste, come se le altre dirigenze fossero più "morbide" o "meno preparate". Quando mettono in vendita giocatori bravi e richiesti, cercano di ottenere il massimo, forti di bilanci più solidi di altri e di aspirazioni sportive meno accentuate. Prendete l'Inter e Marotta, che è uno dei dirigenti più bravi e non solo in Italia, il fatto che tutto il mondo conosca le necessità della squadra nerazzurra di monetizzare pensate gli faciliti il lavoro, oppure aspetteranno tutti cercando di acquistare Akimi o Lautaro facendo un affare? Con poca liquidità il mercato italiano sarà bloccato. Le squadre straniere che possono fare acquisti e immettere denaro, sono pochissime e se Locatelli, artefice di due goal con la nazionale italiana, ha estimatori al Bayern Monaco, o in Inghilterra, pronti a pagare i 40 milioni richiesti dal Sassuolo, ma il giocatore vuole solo la Juventus, che non ha la liquidità necessaria e potrebbe solo offrire, tanti giocatori e pochi soldi, tutto si complica miseramente.

Anche il riscatto di Tonali dal Brescia è sufficientemente esplicativo di problematiche totalmente sconosciute in passato. Il Milan vuole il giocatore, ma chiede di ridiscuterne il prezzo, posizione più che lecita, ma se fa leva sulla volontà del centrocampista di non accettare alcuna altra destinazione se non l'attuale, oltretutto sbandierata dal procuratore del tesserato, è una forzatura ( a mio giudizio) poco elegante e le rimostranze di Cellino, che vorrebbe annullare ogni accordo, ma dovrebbe restituire 5 milioni al momento non disponibili, sono più che comprensibili. Quali sono dunque i giocatori che possiamo sperare di vedere al Milan? Tutti i giovani dei migliori club europei che vogliono metterli in mostra, senza privarsene. La formula del prestito è particolarmente vantaggiosa poichè il club proprietario del cartellino trae beneficio dal mettere in mostra un proprio giocatore in un club così importante come il Milan, che oltretutto ora gioca anche la Champions League. Real Madrid e Barcellona hanno sempre calciatori in esubero e riuscire ad avere canali preferenziali sarebbe già sufficiente per migliorare la squadra.       
Lo stesso discorso che vale anche per giocatori, meno giovani, in esubero. Mauro Icardi, attaccante argentino di 28 anni, attualmente in forza al Paris Saint Germain, ne è un esempio. La sua valutazione è di 40 milioni, il suo ingaggio vicino ai 9 milioni annui, cifre improponibili al Milan, che però gradirebbe un prestito gratuito, magari con parte dello stipendio pagato. Fantacalcio? Probabilmente sì, anche se considerando che Donnarumma è stato acquistato pagando il suo procuratore e non certamente il Milan, sarebbe un "gesto riparatore", che probabilmente non si addice più a questo calcio, cosi diverso dal passato, dentro e fuori dal rettangolo di gioco.

Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo e della Nazionale, compirà 27 anni il 1 Agosto, per quanto possa essere accostato al Milan o possa piacere a Mister Pioli, la sua valutazione di 40 milioni, per quanto in comode rate è sufficiente per escluderne l'arrivo anche se riuscissero tutte le operazioni di vendita che coinvolgono Leao, magari, Pobega, Casty e Hauge. Più facile aspettare agosto e ottenere il prestito del marocchino Ziyech, il talentuoso giocatore ex Ajax ora di proprietà del Chelsea, ma ai margini del progetto. Dal Chelsea dopo il riscatto di Tomori, potrebbe arrivare Giroud, attaccante francese che non mi ha mai particolarmente entusiasmato, ma che appare la soluzione migliore, fra le peggiori, oppure il sopravvalutato Bakayoko o il giovane Abraham bisognoso di minutaggio per mostrare il suo reale valore. Soluzioni economiche nel tentativo di azzerare le perdite, dopo i quasi 200 milioni di un anno fa e i 90 della attuale.

I giocatori da accostare al Milan, se acquistati, devono quindi essere giovani e dal costo non superiore ai 10 milioni. Pensare di far giocare a San Siro, magari stracolmo di tifosi, giovani ragazzi privi di esperienze, era una cosa impensabile fino a pochi anni fa. Certo si citava il Lipsia quale esempio da imitare, oppure l'Atalanta, ma con tutto il rispetto, lo stadio Meazza ha fatto tremare le gambe di nazionali, italiani o stranieri, costretti ad accomodarsi in panchina sommersi dai fischi. Se, come spero, dalla prossima stagione si tornerà alla normalità, sono convinto che sarà una verifica per tutti. Dai giocatori alla proprietà, senza tralasciare nessuno. Calhanoglu potrebbe essere il più classico degli "agnelli sacrificali". La scadenza del contratto, i sogni di ricchezza e le sue pretese economiche, lo stavano spingendo lontano dal Milan nonostante dirigenza e allenatore lo coccolassero puntando alla sua riconferma. Come un giocatore di poker che spera nelle World Series per sistemare il proprio futuro, così il nostro numero 10, aspettava gli Europei per conquistare estimatori. Purtroppo per lui ha sopravalutato sia la sua nazionale, presentatasi all'appuntamento ben lontana dalla condizione esaltante di alcuni mesi fa, sia le sue capacità di proporsi come leader e giocatore determinante. Ramsey, ad esempio, sempre in discussione nella Juventus, nel Galles ha giganteggiato, mettendo il turco in ombra e restringendo ulteriormente il numero dei suoi estimatori. La sua scommessa è stata persa. Ora cercerà di rinnovare con il Milan, accettandone le condizioni? Vedremo. Certo è che non vorrei essere nei suoi panni se iniziasse la stagione nel modo sbagliato. Dubito fortemente che la tifoseria potrebbe avere lo stesso atteggiamento, affettuoso e disponibile, dimostrato dalla nostra Dirigenza. Un rischio che forse sarebbe opportuno evitare, accontentandosi di Diaz e cercando altra soluzione.