De Light è costato 80 milioni e forse diventerà il Cannavaro del terzo millennio, come ritiene gran parte della critica internazionale, ma in questo primo mese della nuova stagione ha commesso numerosi errori e destato molte perplessità.
Per carità, è giovanissimo e ha davanti a sé notevolissimi margini di crescita, sia professionale che tattica, ma lo spazio e il tempo che giustificano gli errori del giovane olandese non sono mai stati tenuti in considerazione quando si è parlato di Rugani. Come al solito il pane di casa nostra viene ritenuto meno dolce di quello degli altri; siamo subito pronti a giudicare in base al primo errore e mettere da parte, invece, le cose anche buone che si fanno durante la partita.
La cosa in questo caso risulta ancora più strana, se ricordiamo che Sarri a Napoli ad ogni sessione di calciomercato, estiva ed invernale, richiedeva ad Aurelio De Laurentiis, di poter avere in difesa uno dei suoi pilastri all'Empoli, soprattutto perchè lo riteneva in grado di guidare la "Linea Sarriana" di difesa e impostare l'azione a testa alta da dietro; insomma Rugani lo considerava nel suo modo di vedere calcio un Top in difesa. Adesso una volta entrato nel mondo bianconero è cambiato anche il suo giudizio?
Anche Sarri si è convertito al pensiero corrente di dare spazio ai giovani stranieri a danno di certezze nostrane? O forse rientra anche tutto questo nella cosiddetta "Democratizzazione" della Rivoluzione Sarrista?
Una cosa è certa, se Rugani si fosse chiamato Ruganith o Ruganao avrebbe avuto molte più possibilità rispetto a quelle avute. Il punto interrogativo resta sul fine a quando il mondo juventino non avrà il coraggio di criticare una spesa folle, quella degli 80 milioni, su un giovane difensore olandese di belle speranze.