La decisione di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, di negare l'accesso alle telecamere di Dazn negli spogliatoi e nel tunnel dello stadio Maradona durante l'ultima partita ha scatenato un dibattito sulle ragioni di questa mossa. Mentre solo De Laurentiis può chiarire appieno le sue motivazioni, è evidente che il suo rapporto con Dazn è stato tutto tranne che armonioso nel corso degli anni.

Uno dei principali motivi di scontro è la questione delle riprese negli spogliatoi e nel tunnel dello stadio, una pratica che De Laurentiis ha sempre guardato con sospetto. Questo dissidio non è nuovo, ma si protrae da tempo.
Il presidente del Napoli ha espresso più volte la sua contrarietà a questo tipo di riprese, pur essendo essenziali per generare interesse attorno alla Serie A. In modo curioso, durante l'ultima partita, Dazn ha trasmesso solo le immagini dello spogliatoio degli ospiti della Juventus, evitando quelle del Napoli.

Oltre a questo, potrebbero esserci altre ragioni dietro la mossa di De Laurentiis, come il disagio per la programmazione delle partite del Napoli, soprattutto per quanto riguarda gli orari. È noto che la programmazione delle partite è influenzata da Dazn, che possiede i diritti per tutti gli incontri di Serie A, insieme a Sky. Inoltre, De Laurentiis è stato un sostenitore convinto di un canale della Lega Calcio attraverso cui vendere le partite, mentre i diritti tv sono stati confermati a Dazn per altri 5 anni.

In conclusione, la decisione di De Laurentiis di negare l'accesso alle telecamere di Dazn negli spogliatoi e nel tunnel dello stadio Maradona sembra essere il risultato di una serie di motivazioni, che vanno dal disaccordo sulle riprese alle divergenze sulla programmazione delle partite e sulla gestione dei diritti televisivi.
Resta da vedere se questa mossa avrà un impatto significativo sul rapporto tra il presidente del Napoli e il broadcaster, e su come influenzerà il panorama calcistico italiano nel lungo periodo.