"Dispiace non per me, ma per il movimento. Abbiamo fallito qualcosa che poteva essere importante a livello sociale. Questo è l'unico rammarico che ho, perché il tempo passa ed è tiranno ed è giusto che sia così. Dispiace che la mia ultima gara sia coincisa con l'eliminazione dal Mondiale".

 Parole forti, emozionanti, Buffon lascia la sua seconda pelle prendendosela con il tempo che passa in fretta, che ti mette davanti una carriera intera e il rimpianto di non averla finita come immaginata.

Caro Gigi vorrei abbracciarti da Italiano e ringraziarti per tutto il sudore che hai versato per la maglia azzurra e regalarti un libro, si chiama De brevitate vitae scritto da Seneca, un autore latino che si rivolge al suo amico Paolino per dargli consigli. Anche egli si interrogò sulla brevità del tempo e di come noi non riusciamo a capacitarcene.

“Ognuno consuma la propria vita e si tormenta per il desiderio del futuro e per la noia del presente.”  Che non ti logori il presente Buffon perché tu hai dato il massimo, se vuoi guarda un attimo il passato a cosa hai realizzato dal tuo esordio nel lontano 29 ottobre 1997, ripensa alle parate che hai compiuto, alle frasi che hai pronunciate ai tanti compagni che hai visto crescere e andare via, pensa a Berlino, al culmine della tua carriera,al popolo unito sotto il tricolore.

Il futuro non aspettarlo, ma vivi questa stagione da protagonista; ti auguro di alzarla quella Coppa dalle grandi orecchie e di congedarti senza rimorsi per poi vederti in federazione in un ruolo di prestigio che per adesso è occupato da parassiti.

“La vita è lunga abbastanza e ci è stata data con larghezza per la realizzazione delle più grandi imprese”, provaci ancora Buffon.