Molti in questo momento sono tornati al lavoro, si fanno le loro spensierate passeggiate, fanno la spesa e si sentono liberi, io... no. Ecco che la mattina, mi prodigo alla sveglia umana per mio figlio che deve fare i compiti, anche se poi di compiti non ce ne sono, ma sono io stesso a fargli la sera due pagine a scelta tra le materie, solo per non staccarlo definitivamente dalla scuola e in attesa che la maestra ci invii i compiti da fare nel corso dell'estate. Stamattina ecco che mi presento alla porta di mio figlio e a voce "Driiiiiin! Driiiiin! Driiiiin! Driiiiin! In piedi! Lavarsi le mani, sciacquarsi il viso, andare in cucina a fare la colazione e poi diretto al tavolo della camera da pranzo dove il papà ti aspetta per iniziare i compiti"... Ok, papà, ma non è presto?
Ecco che si scambiano i ruoli, ogni mattina da quel 12 febbraio si svegliava prima di me e mi svegliava di conseguenza, perchè doveva fare qualcosa e ora che è più libero di scendere fare le passeggiate con la mamma, ecco che si sente stanco. Quindi dopo essersi alzato e fatto tutte le sue mansioni tra uno sbadiglio e un altro, ecco che arriva al tavolo. "Allora come si dice?"...Buongiorno professor Papà....
Ora mi diverto a fare il prof di mio figlio, anche se poi del professore non ho proprio nulla, diciamo che le cose elementari non ci vuole un genio per farle. Quindi si comincia "Prima lezione Matematica, che di primo mattino riporta subito il cervello in moto alla grande. Interrogazione!
3x5?...Quindici....18x35...630...14x2...28
Ok, allora facciamo una equazione? Ok papà, ma non troppo difficile però èh!
Allora 140-9x-(9x+14)...36
18x=90
x=5 l'altra è quindi 14-5=9. Il numero è 59.
Cavolo! Sei pronto addirittura per la seconda media, altro che terza elementare!
Mi stupisco ogni volta, sembra di avere un Einstein in casa, altro che un bambino della terza elementare, che di queste cose non ne ha mai sentito parlare. Nel frattempo gli metto a disposizione due pagine di addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. Almeno per un quarto d'ora dovrei rilassare il cervello.
Ma dopo meno di dieci minuti...Papà ho finito,vieni a fare la verifica? Arrivo, arrivo...
Molto bene Picchio, molto bene. Adesso passiamo alla geografia. Io ti chiedo la capitale di ogni nazione, pronti....via!
SudAfrica: 
Città del Capo
Svizzera: Berna
Adesso te ne faccio una difficile, difficile: Brunei: Bandar Seri ....Cosa! Come fai a saperla! Papà le ho imparate tutte a memoria in questo tempo, in questo periodo che sia rimasti in casa, pensa che ho utilizzato lo stesso modo della maestra che ci ha fatto imparare tutte le città d'Italia, ed ecco che ricordo tutte le capitali del Mondo. Va bene, allora te ne faccio un'altra, questa non la sai sono certo, la capitale del Kenya? Nairobi. Ma non è possibile! Del Ciad? N'Djamena. Adesso penso, gli dico un nome a caso così lo faccio scervellare un pò, uno che non esiste....Capitale del Puà? Il Puà non esiste! Certo che esiste, l'ho qui davanti i nomi delle capitali e dopo Polonia c'è il Puà, quindi, qual'è? Non la so mi arrendo, adesso però dimmi qual'è e fammela vedere...La capitale è Zanzarina. Zanzarina! Papà mi stai facendo uno scherzo? Mh...mi hai fregato anche questa volta. Vai a giocare dai? No papà, perchè invece non mi racconti una storia? Ok, tanto tra tutto quel che ho da fare, racconto una storia. Ma devi darmi un libro, come la racconto? No una tua, inventala! Ok, ma spero di non fare errori vari, vediamo, quindi era il...era il...

Era il 1800 e a Roma vivevano Remo,Giulio e Norcino...i tre erano amici ogni mattina erano di solito incontrarsi per le strade...sterrate...no strade della loro città. Roma non era come la conosciamo oggi, ma era una città contornata da grandissimi sterrati, Roma aveva tra il milione e il milione e mezzo di abitanti o qualcosina in più, era sotto il regno di Agusto.... No... Augusto m'briachello! ...Augusto m'briachello...Ma quale Augusto m'briachello, quello è di adesso, qui si parla di duecento anni fa! Quindi Remo un bel giorno passando vicino al casolare di Giulio lo chiamò "Giulio Svejate!". Ecco che Giulio si alza e dice "Te possino mpestà. Ma che voi?", Remo gli disse "Annamio a trovà Rosina, che stamattina sta a lavà le pezze ar fiume". Così i due si diressero...direggessero...Andarono in quella direzione,per intenderci. Ecco che da una piccola sporgenza nascosta agli occhi delle lavandaie, si scorge Rosina, bellissima romana che è intenta a lavare i panni...
Papà mica parlerà d'amore vero? No aspetta, fammi raccontare, altrimenti perdo il filo....
Proprio mentre i due erano nascosti a guardare la bellissima ragazza, ecco che alle spalle una voce grossa irrompe "E voi che state a guarda?" ecco che terrorizzati Remo e Giulio si voltano pian piano e...trovano Norcino dietro le loro spalle che si stava sbellicando dalle risa "A Norci', ma vattela a pja n'der...C'hai fatto pja n'corpo". I tre quindi proseguirono a guardare Rosina, che aveva intuito che qualcosa la stesse osservando e non era la montagnetta di terra alla sue spalle. Ecco che i tre quindi si accucciarono, ma..."E voi che ce fate qui? Se ve vede mio padre sono cavolacci vostri. Annatevene er prima possibile, altrimenti passerete un guaio". I tre però stavano guardando le sue... Che guardavano le sue cosa?... Le sue pe...per...le sue mani.
Scusa papà, era bellissima e gli guardavano le mani? Sì, volevano vedere quanto erano logorate, perchè le acque erano gelide e la ragazza ogni mattina era sempre con le mani a mollo.
Quindi i tre dopo aver fatto dei complimenti alla ragazza... Per le mani, gli hanno fatto dei complimenti? Ma non erano rovinate? Certo, ma il complimento era per come lavava le pezze, quindi gli dicevano che era brava...e....e.... E bona, si era anche bona. Già, perchè Rosina era bellissima con un fisico bellissimo, anche perchè aveva due...due po...po...Aveva due Po....Ponti? No, due polmoni a stare tutto quel tempo a 90' gradi, e soprattutto un bucio de cu.... Bucio de? Bucio non è un detto burino?...A si, infatti volevo dire che aveva un bucio (buco) sulla maglietta che pian piano si stava aprendo, ed ecco che Norcino gli dice "Ma quel bucio de cu...non vorresti darlo anche a noi?".
Papà scusa, ma volevano una maglia bucata da donna? E si perchè Norcino era un pazzo, era uno che si divertiva a vestirsi da donna, quindi avrebbe voluto la sua maglia. Ecco che però irrompe Remo, che gli dice "Se vuoi quel bucio de cu...puoi portarlo a casa mia, che poi te lo rompo io". Papà, questo addirittura voleva rompere ancora di più la maglia? Si, perchè pensava che una volta rotta alla fine sarebbe servita a divenire una pezza per spolverare in casa. E Giulio, non diceva nulla? Infatti stavo per dire che Giulio, che era più romantico le disse cantando "Se lo porti da me quel bucio de cu...te lo divido in tre". Cavolo era un sarto? Addirittura diviso tre? E si, era un noto sarto, pensa che le donne lo conoscevano molto bene. E Rosina in tutto questo che rispose? Rosina era una ragazza dolce e premurosa, ma era anche di carattere, per questo gli disse "Il bucio de cu...Andatelo a chiedere alle vostre mamme o sorelle"....Ma avevano tutte le maglie bucate? E si a quel tempo c'erano più poveri di adesso, quindi tutte le donne avevano i vestiti bucati. Ecco quindi che i tre dopo aver ricevuto il due di picche dalla bella Rosina, che non cadde nella richiesta dei tre...Quindi essendo povera non cedette la sua maglia bucata...Appunto, si diressero....diriggessero...andarono all'osteria di Platonia...Platonia? Ma che nome è? Un nome dell'epoca, c'erano pochi nomi che sono arrivati fino a noi, addirittura esisteva anche Picchio che per te invece è un soprannome...Esisteva un Picchio...Esistevano tanti Picchio...infatti il padrone dell'Osteria si chiamava Picchio, era un vecchio di 50 anni...Vecchio a 50 anni, allora nonna e stravecchia? No, in quel tempo la persona di 50 anni era già vecchia, quindi quasi al termine della sua vita o poco ci mancava, avevano un pensiero della vita, molto diversa di oggi. Quindi ecco che i tre amici si sedettero al tavolo e..."Platonia,Platonia!", ecco che arriva una bionda, una bella fi...fi...Finestra? Ma che c'entra? Ma quale finestra, che Platonia era una finestra? Era una bella fi...fi...figliola, aveva due te...te...Terreni? No, aveva due te...te...teneri occhi marroni e un cu...cu...Cuore? Bravo, aveva un cuore bello gonfio...Un cuore gonfio? Ma come facevano a vederlo se il cuore non si vede? Si vedeva...si vedeva...anzi lo vedevano tutti quando si trovava di spalle. Aveva il cuore sulla schiena? Si, si vedeva da dietro, infatti tutti si chiedevano, come poteva avere un cuore così bello, che tutti avrebbero voluto toccare...Il cuore? Ma non si può toccare è dentro di noi? Ma lei aveva due cuori, quello che batteva e quello che gli volevano sbattere...Quello che gli volevano sbattere? Si, è come l'orologio che quando si ferma ha la batteria scarica e va cambiata, lei ogni tanto aveva bisogno di qualcuno che gli metteva la batteria al secondo cuore...Quindi se il primo cuore è dove lo abbiamo tutti, il secondo cuore dove lo aveva? Sul sedere. Sul sedere? Sì, infatti ogni tanto lei si dirigeva in un luogo nascosto dove un dottore gli metteva una supposta, che era come le batterie di oggi, ma non pericolosa per la vita. Una supposta per far funzionare il cuore, sul sedere... Quindi Platonia dopo essersi rivolta al tavolo disse ai tre "Cosa vi dò", ecco che Norcino risponde dopo averla guardata "Qualsiasi cosa, di te non si butta niente"...Cavolo era una osteria ben rifornita...E si...aveva tutto al suo posto, anche abbondante, i tre facevano infatti dei sogni ad occhi aperti ogni volta la vedevano servire ai tavoli...Ma stiamo parlando dell'osteria o di Platonia? Dell'osteria, visto che l'oste ogni tanto bacchettava i bevitori, che erano troppo pesanti nei confronti di quella bella fi...Quella bella fi...Fiaschetta, quella fiaschetta di vino, visto che ogni volta che veniva portata al tavolo si applaudiva all'arrivo del nettare, che loro avrebbero voluto bere da quelle ampolle che gli si paravano davanti ogni qualvolta la fiaschetta andava al tavolo... Ampolle? Non avevano i bicchieri? Ma poi la fiaschetta andava al tavolo e portava le ampolle dal quale i bevitori non potevano bere. E perchè non potevano bere dalle ampolle? Perchè era vietato scoprire le ampolle davanti a tutti...Scoprire le ampolle era vietato? Certo Platonia era molto gelosa delle ampolle sue... Aspetta! Platonia andava a lavorare e si portava tutti i giorni le ampolle da casa, ma le teneva coperte perchè era gelosa, quindi non le faceva toccare a nessuno e nessuno poteva bere dalle sue ampolle? Allora che le partava a fare? Doveva portarle per forza, perchè facevano parte di sé... Facevano parte di lei? Quindi aveva due ampolle che non poteva togliere, ma era costretta a portarsele dietro, non poteva darle a qualcuno? E...sai quanti avrebbero gioito a poter baciare quelle due ampolle e quel suo cuore? Quindi erano due cose preziose per Platonia...Certo, erano tutto quel che ognuno desiderava andando all'osteria. Comunque torniamo ai tre, Norcino "Platonia, senti dopo cosa hai da fare? ", Platonia gli rispose "Ancora che insisti, io non voglio infogliare con te?"... Infogliare? Cosa significa? Che Norcino avrebbe voluto raccogliere il fiore di Platonia...No, non aveva un fiore vero, ma aveva una fi...una fi...Una fiorata? Bravo, una fiorata che molti avrebbero voluto sfoltire...Qualcuno voleva rovinare il giardino di Platonia? Rovinare? No, volevano curarlo, curarlo con cura, anche annaffiandola...Quindi Norcino era una brava persona che voleva aiutare Platonia...Beh soprattutto soddisfare la sua voglia...A Nocino piaceva fare il giradiniere? Soprattutto innaffiare, i giardini delle ragazze. Quindi era uno che aiutava le ragazze. Perchè andava solo dalle ragazze? Perchè sapeva come accontentarle. Cavolo vorrei essere come Norcino...Credo che tutti vorremmo essere come Norcino, soprattutto perchè per sfoltire il prato di Rosina e Platonia ci sarebbero voluti molto di più che dei semplici attrezzi, molto di più...Norcino alla fine non riuscì a convincere la bella Platonia, che intanto muoveva il suo cu...scult... Scult...il suo cu...Muoveva la sua scul...scultura naturale e il suo cu...cuore in direzione bancone dell'osteria. I tre alla fine decisero che la loro giornata era arrivata al termine e decisero di tornare a casa, ancora una volta erano andati in bianco...Erano andati in bianco? Si avevano bevuto un bianchetto, un vino bianco. Da quel giorno tutti e tre decisero di cambiare totalmente la loro vita e sia Rosina che Platonia dopo i tanti rifiuti, alla fine per la felicità dei tre, si donarono a loro corpo e anima...Si donarono, corpo e anima? Sì da quel giorno si fecero di quelle infogliate incredibili... Ah... quindi lasciarono che i loro giardini fossero curati dai tre ragazzi... E sì, e vissero felici e... infogliati.

Dall'uscio della porta della cucina la mia compagna tra le risa e lo stupore di come riuscivo a travisare le parole se la rideva, mentre mio figlio dopo avermi detto "Che bella storia", mi disse "Posso raccontarla ai miei amichetti?", le risposi allertato "No! Questa non va raccontata, perchè qualcuno potrebbe capire una cosa per un'altra, quindi è meglio non raccontarla". Cosa bisogna inventarsi per farsi due risate, alle spalle di un figlio che ti segue come fossi un narratore e invece ti stai inventando di sana pianta una storia, che per chi ci arriva è molto molto piccante, e per lui che è un bambino, è solo una storia normale da ascoltare...