Quando nascevo erano gli anni ‘80, erano gli anni di Platini, Boniek, Rumenigge e Zico, eppure quando scendevo in strada oltre ai nomi di Pruzzo e Chinaglia, di Falcao e Giordano, non si parlava di altro, ma perchè a Roma si parlava dei beniamini dei tifosi cittadini, ma quando si giocava a calcio usciva sempre una frase che forse a Roma era strana da sentire, ma si diceva "Passa quella palla, mica sei Maradona!". Maradona, già quel furetto napoletano, argentino di nascita, che faceva impazzire le difese del campionato italiano e non. Ricordo spesso che qualcuno diceva, tentando un napoletano così, visto che il dialetto è difficile da dire "Maradona è Megliè e Pelè". Ma poi da ragazzini ci domandamo "Ma Pelè, chi è?". Forse a quell'età non potevamo sapere chi fosse Pelè, che era stato il giocatore più forte della storia del calcio, almeno fino agli anni 80, quando esplose la 'Maradona-Mania', che da li a poco avrebbe portato il mondo intero a ricredere che il vero giocatore più forte della storia non era stato Pelè, ma proprio l'argentino, con tanti contrasti per come e perchè Pelè fosse rimasto sempre in Brasile, dove venerato come un Dio non veniva mai toccato duro, ma qualcuno ha dimenticato che Pelè fece anche i Mondiali e li di calci ne prese parecchi, almeno quando lo prendevano. Così l'infanzia non era Platini, non era Zico, era Maradona. Così ricordo che ogni volta che qualcuno tentava un dribbling che riusciva o meno la frase era questa "Ecco un altro Maradona...". Maradona ha tempestato le nostre partitelle da ragazzini, ma non solo, perchè anche quando andò via da Napoli, si è continuati a nominarlo per anni e anni, fino a prima della pandemia, quando scendevamo in campo nella partitella settimanale e si sentiva "Mi raccomando, oggi vedi di non fare Maradona". L'argentino è il giocatore che ha portato anche chi aveva un idolo nella propria squadra ad essere un suo estimatiore, e come non stimare il Dio del calcio? Maradona, con il passaggio a Napoli ha portato una nazione intera ad aspettare le partite del Napoli per poter dire "Ma guarda che giocatore, incredinile, ogni volta inventa una magia per segnare, mai banale. Che campione!". Maradona, ma quante volte lo abbiamo sentito nominare? Innumerevoli. Maradona era diventato talmente nostrano che lo si metteva su ogni cosa, lavoro, lui era nominato sempre e comunque, se eri uno forte a mettere a posto i computer, eri nominato il Maradona della tastiera, se eri un campione al Tennis, non si nominava Borg ma Maradona della racchetta, in ogni sport, anche se non c'entrava nulla con il calcio Maradona è stato sempre presente. Maradona è entrato nel mito fin dal suo primo approdo a Napoli, quando entrando in campo fu acclamato da migliaia di tifosi, eppure ancora non aveva dimostrato nulla, era sulla fiducia, era un predestinato, già, era uno del popolo, forse troppo, ma andava d'accordo con tutti. Maradona era scritto sulla maglia della Roma, Juventus, Milan e Inter, come? Veniva scritto con un pennarello sulle spalle della maglia, così si poteva sognare un Maradona nella propria squadra, ma soprattutto il trasformarsi da un ragazzino, che tentava, goffamente, di essere per pochi minuti un fenomeno del calcio. Maradona è stato la crescita di tanti ragazzini, a Napoli ancora oggi c'è chi chiama i figli Diego o Armando o Diego Armando, con tanto di aver trovato un Diego Armando Maradona più il suo cognome vero, per un padre fissato fino al midollo per il campione argentino. Maradona è Megliè Pelè, ma si per noi esisteva solo Maradona, perchè lo vivevamo in quei periodi, Pelè aveva smesso da tempo, quindi chi lo conosceva? Le persone di una certa età dicevano "Pelè...che giocatore!", ma poi vedendo anche Maradona dicevano "Io ho vissuto Pelè, era mostruoso, ma anche Maradona non è da meno. Chi è più forte? Eh, fino a ieri Pelè, adesso non lo sò".

Maradona è Megliè Pelè, almeno per noi era così, proprio come diceva la canzone, perchè lo abbiamo detto anche dopo tanti anni, e ancora oggi non ci sono dubbi, perchè Maradona e Pelè sono stati i giocatori più forti della storia del calcio in tempi diversi, ma se proprio dobbiamo scegliere, non c'è dubbio: Maradona è Megliè Pelè.