"Corri, corri!!!... Filippide... corri e non ti fermare mai... vai a dare ad Atene la notizia della nostra vittoria!"
Queste furono le parole pronunciate da Callimaco, comandante delle forze greche dopo aver sconfitto l'esercito persiano condotto da Artaserse nell'epica battaglia di Maratona avvenuta il 12 Settembre del 490 a.C. Filippide, giovane erodromo greco (messaggero addestrato per correre un giorno intero) percorse i 42 km che separano Maratona da Atene in poco più di 4 ore, ma al termine del tragitto di fronte all'Acropoli urlò ai suoi concittadini: "Gioite, abbiamo vinto!" e stremato dalla fatica cadde esanime a terra.

Il 24 Marzo scorso viene ufficialmente divulgata la notizia da parte del Presidente del CIO Thomas Bach del rinvio al 2021, causa pandemia Corona virus, dei giochi della XXXII Olimpiade che si sarebbero dovuti tenere a Tokyo dal prossimo 24/7 al 9/8, mentre rimarrà comunque, nonostante lo slittamento, il nome di Tokyo 2020 per non perdere tutto l'investimento di merchandising ad esso connesso. Quindi un carrozzone di milioni di soldi che viene annullato, o meglio traslato di un anno. Eppure le Olimpiadi moderne non sono mai, tranne le guerre, state spostate o annullate. Ma purtroppo questa pandemia del Corona virus ha imposto ferree leggi in tutto il mondo. 
La prima Olimpiade dell'era moderna si celebrò nel 1896 a Licurgo in Grecia con sole 10 discipline: Atletica leggera, Ciclismo, Ginnastica, Lotta greco-romana, Nuoto, Scherma, Sollevamento pesi, Tennis, Tiro, Canottaggio.  In quella stessa edizione lo storico francese Michel Breal propose l'introduzione della corsa denominata "Maratona" rifacendosi all'episodio dell'erodromo greco Filippide, e così venne acceso dal primo tedoforo della storia delle Olimpiadi moderne il primo braciere olimpico. Da quel lontano 1896 si sono svolte 31 edizioni in tutti i paesi del mondo compresa l'Italia con la XVII edizione svoltasi a Roma nel 1960. L'evoluzione dello sport in oltre un secolo di vita ha portato le discipline dalle iniziali 10 a ben 34 come registrato nell'ultima edizione a Rio de Janeiro nel 2016.

Il calcio invece non ha subito in questo secolo, all'apparenza alcuna variazione, tranne quelle relative ad alcune regole di gioco, sostanzialmente la filosofia è rimasta quella classica, il succo può essere sintetizzato in un calcio molto più atletico, ma che nella sostanza non è cambiato: vince solo chi fa un gol più dell'avversario. E ai giorni di oggi l'avversario non è la squadra ospite, ma è purtroppo il Corona virus, che oltre ai disastri umani che sta causando ha prodotto l'interruzione di tutti gli sport a livello mondiale e, come detto, alla cancellazione della prossima Olimpiade. 
In Italia non vuole placarsi la discussione imperniata sull'eventuale proseguo in estate, virus permettendo, delle 12 partite rimanenti del campionato di serie A, oppure della sospensione dello stesso,  ( una casualità: l'attuale campionato è il 118° della storia e 118 è il numero telefonico del Servizio Sanitario!) o dell'assegnazione dello scudetto in base al punteggio dell'ultima giornata regolarmente giocata, sì ma per le retrocessioni come ci si regola... e allora perchè non fare play off e play on... insomma... che bailame tra sport ed interessi economici in ballo delle varie squadre a contendersi scudetto e posti per le Coppe europee!!! Ed ora a far da eco a questa infinita diatriba ci si è messo di mezzo il dilemma riguardante la riduzione degli stipendi dei calciatori, causa forzata assenza di calcio e sembra ne siano felici i quotidiani sportivi, se ne parlerà sicuramente a lungo... come se in questi giorni non ci fosse altro a cui pensare e soprattutto a cui porre rimedio. 


Era uno dei primi pomeriggi del mese di settembre 1960 e mi trovavo, allora dodicenne, nella tribuna Stampa dello stadio Olimpico per assistere alle gare di atletica leggera della XVII Olimpiade svoltasi a Roma. Papà Renato mi aveva omaggiato della tessera "ospiti" che dava facoltà di accesso al settore riservato ai giornalisti. Non ero nei miei panni dalla gioia, al variopinto spettacolo sul campo dove tanti campioni si esibivano per stabilire nuovi record mondiali nella propria disciplina si contrapponeva il rumore del ticchettio di decine di "Lettere 22" che simultaneamente battevano sulla carta le news che poi sarebbero state divulgate ai giornali di tutto il mondo. 
Io presi posto al fianco di un reporter corrispondente dell'agenzia Stampa cui operava mio padre, e verso la metà delle gare, al termine del lancio del disco, disciplina di mio grande interesse, (dove gareggiò il nostro 5 volte campione olimpico Adolfo Consolini ormai 43nne che realizzò soltanto il 17mo posto con un lancio di mt. 52,44 ) gli chiesi se potevo sbirciare sul pezzo che stava in quel momento scrivendo. Il giornalista, vista la mia giovanissima età ed una innata curiosità mi disse: "..vieni pure!!..come ti chiami?...e quanti anni hai?" "...Massimo..ho 12 anni."  "...piacere Colasante... ah!... ma tuo papà mi ha parlato tanto di te... mi ha detto che da grande vorresti fare il giornalista...!!" Annuii col capo e forse per la prima volta in vita mia ho copiato, ma autorizzato, andando a sbirciare per davvero la costruzione del pezzo che stava scrivendo e che dopo una mezza oretta il mio papà avrebbe trasmesso ai maggiori quotidiani riceventi. Batteva con le dita su quella macchina da scrivere con una velocità sorprendente, penso non inferiore alle 250 battute al minuto, papà mi diceva di raggiungere alla telescrivente le 500 battute. Il pezzo lo aveva intitolato: "Oggi ho vinto la mia Olimpiade" e questo è il succo di quel ricordo a distanza di 60 anni, quanto mi è rimasto in memoria lo vengo a scrivere qui, in questa community. 
Il reporter, al termine dei lanci delle eliminatorie, scese sul campo di gara ed intervistò un nostro discobolo classificatosi settimo e quindi, entrando nella fase finale solo i primi sei, l'atleta venne eliminato per una sola posizione e così gli pose come domanda se non ne fosse rimasto deluso. Il lanciatore raggiante rispose: "Ma io oggi la mia Olimpiade l'ho vinta! Con quella mezz'ora al giorno per allenarmi tra la fine del lavoro e l'ora di cena, è molto di più di quanto mi aspettavo". Questo episodio è da ritenersi come un aneddoto che può servire a ribadire come nello sport, ieri come oggi, a contare dovrebbe essere l'uomo, con le sue debolezze, prima dell'atleta con le sue certezze. Se questo non avviene, lo sport perde una delle sue principali ragioni di esistere. Tutto il resto, per quanto si possa rigirare la questione, resta solo spettacolo.

E quello spettacolo a distanza di 60 anni da quel 1960 si presenta in tutta la sua surreale suggestività. Chi avrebbe mai potuto prevedere una situazione simile? Semmai ci fosse riuscito qualche umano  nelle sue semplici congetture, gli avremmo detto, data l'infodatezza del sua previsione, di correrre immediatamente alla ricerca di un valente psicanalista. Tutta la penisola ma più marcatamente la Lombardia nel triangolo Bergamo Brescia Milano, si trova di fronte questa calamità naturale del Corona virus cui ad oggi sembra, specie per i più anziani, se contagiati, non esserci alcun rimedio. La vita delle persone ricoverate negli ospedali ormai strapieni ed a corto delle adeguate apparecchiature è un vero inferno, altrettanto purtroppo per il personale medico e paramedico. Le abitazioni di tutti gli italiani sono diventate vere e proprie celle di clausura facendo obliterare tutte le loro occupazioni ed invece, man mano che passano i giorni far loro accrescere tante, troppe preoccupazioni in più legate alla propria salute, a quella dei figli, dei nipoti e poi, se malauguratamente continuasse questo calvario, quale sarà il nostro futuro di vita, di lavoro, di economia? Spesso molti di noi la notte non riescono più a dormire tranquilli e compaiono nella mente strani sogni evocanti tristi periodi dell'umanità... come la peste manzoniana... come la spagnola della prima guerra mondiale...!! Ah... come vorremmo fare tutti quanti una bella tirata, risentire il trillo della suoneria al mattino, prendere di corsa un caffè e gettarsi nel traffico e nello smog cittadino per tornare al nostro lavoro, alla nostra vita!... Quanto ora lo desidereremmo e quanto ancora dovremo aspettare!?!

Ieri era un sabato pomeriggio ed alle 16 il mio nipotino Matteo soleva andare in oratorio dove Don Alvaro faceva giocare ai pulcini del calcio un mini torneo. Il campionato è stato interrotto tre settimana fa, quando il pericolo del contagio del virus ha imposto a tutta la penisola una solenne quarantena. E così io in luogo della partitella gli ho narrato tutta questa storia, a partire da Filippide, attraversando l'Olimpiade romana fino ad arrivare al discobolo scontento ma contento. Matteo mi ha ascoltato in religioso silenzio, poi quando ho terminato di parlare m'invita a raccontare un'altra storia ma sempre di sport, io gli prometto che, sopraggiunta ormai l'ora di cena, ne avrei certamente il giorno dopo narrata un'altra purchè mangiasse di più perchè la nonna aveva notato in questi ultimi giorni una sua certa inappetenza, forse dovuta alla mancanza di moto e di gioco all'aria aperta. 

Arriva domenica mattina, è cambiata l'ora, è una bella giornata di primavera, ma la Capitale resta congelata nel suo 18° giorno di quarantena. Verso le 10 (ma sarebbero le 9) Matteo ancora assonnato entra in cucina per fare colazione... dopo il bacino del buongiorno ai nonni ...così...tra uno sbadiglio ed uno stiracchiamento  esordisce: "...nonno...nonno...sai che ho fatto un sogno bellissimo...io ero allo stadio Olimpico....lanciavo il disco...ma questo disco non arrestava più la sua corsa...e se n'è volato su, su in cielo !"  "..e poi ...Matteo... continua!"  "...e poi questo disco ..su, su...in alto sopra le nuvole colpiva in pieno una specie di Sole a forma di immensa Corona bianca con tanti pallini rossi....ed è seguita una gigantesca esplosione ......quel Sole è sparito e come delle stelle filanti cascavano sulla Terra una miriade....di piccole Corone bianche e rosse...e cascavano sopra la testa di tante persone anziane...e poi ....ma mi stavo svegliando...però mi è parso di vedere dei bambini che con quelle "coroncine"...ci giocavano!!...e poi..."    "...e poi?!..Matteo ..e poi che succede??" chiediamo ansiosamente sia io che nonna Angela..."..e poi ve l'ho detto...mi sono svegliato...il sogno è finito!"  "...ok...Matteo...ma tu ...che spiegazione daresti a questo sogno?"  " ...beh...nonno...io la penso così ...questo brutto Corona virus potrebbe essere piovuto dal cielo...magari da chi ha creato milioni di anni fa tutto l'Universo... ma ora a furia di veder guerre, cattiverie tra le persone e tante altre brutture ...ha voluto gettare queste punizioni.....salvando però i bambini...."  "....e perchè i bambini salvi ...e tanti nonni morti?!"  "...ma forse nonno perchè un bambino gioca ... ed i nonni data l'età non possono più giocare ..."  "...dai!..hai fatto un bel sogno... fai colazione .... latte, pane e Nutella ti aspettano!!"


"Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente,
il giorno in cui li perdona diventa un adulto, il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio. 

                                                     Alden Albert Nowlan

Un abbraccio.

Massimo 48

 

           


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