Mentre si continua a lavorare per consentire alla stagione di ripartire dopo una sosta lunga circa 3 mesi, pare molto strano trattare di calciomercato. La prossima sessione dovrebbe iniziare, infatti, alla fine dell’estate. Per il pallone sembra che il calendario sia stato spostato indietro di 3 mesi. Con la speranza che tutto fili liscio, ci attenderebbe davvero un anno in compagnia dell’adrenalina. Si parla di 12 mesi di gare infilate in stecca quasi senza soluzione di continuità per giungere poi a Euro 2020. Tutto, chiaramente, con la grande speranza che il virus ci lasci in pace. In caso contrario, il dramma sarebbe primariamente sociale. A quel punto risulterebbe enormemente complicato per l’economia resistere a un’altra chiusura. Questa diverrebbe deleteria e perciò impensabile determinandosi così una situazione catastrofica. Occorre, poi, superare il nodo della quarantena alla quale si devono sottoporre tutti i membri del gruppo-squadra nel caso in cui un suo componente risultasse positivo al covid-19. I 14 giorni di isolamento riservato alla compagine che si allenerebbe senza disputare alcun match sono simili a una Spada di Damocle pendente sulla serie A. Credo che sia una norma assolutamente rivedibile. Si può trovare un’altra soluzione per garantire comunque la sicurezza. In questo contesto, pensare al mercato diventa impresa ardua. Vorrei, però,  fare un tentativo.

Anna Frank diceva: “Posso scrollarmi di dosso tutto mentre scrivo; i miei dolori scompaiono, il mio coraggio rinasce”. E’ chiaro che le tematiche non sono minimamente paragonabili e mai oserei nemmeno pensarlo, però condivido le sensazioni dell’Autrice. Questa attività è assolutamente terapeutica quindi provo a dedicarmici per rilassarmi un po’ e a trattare della possibile Juventus del futuro con la piena speranza o consapevolezza che tanto possa chiedersi anche a quella del presente.

Innanzitutto, partirei con alcune considerazioni che mi paiono di grande rilevanza. Non sarà un mercato con cifre astronomiche. Stando agli esperti, le conseguenze dell’attuale emergenza potrebbero portare a scambi e prestiti. Sembra, inoltre, che durerà circa un mese quindi un lasso temporale ben più breve del solito. Due estati or sono, Cristiano Ronaldo diventava un nuovo giocatore della Vecchia Signora. Stiamo parlando di uno dei calciatori più forti della storia che sceglieva la serie A dopo aver vinto 3 Champions consecutive. La sua intenzione era quella di venire a svernare? Solo chi non conosce a fondo CR7 potrebbe essere pervaso da un simile pensiero. La sua storia con il Real Madrid era al capolinea e scelse i bianconeri perché li riteneva all’altezza della sua fama e del prestigio che vanta. Non ci si può dimenticare, infatti, che chi si garantisce le prestazioni di CR7 acquista un “brand”. Il portoghese muove un’autentica azienda. Oggi si sente parlare di Pjanic che gradirebbe trasferirsi al Barcellona. Anche Lautaro è sempre stato sulla bocca dei media per non disdegnare minimamente la soluzione catalana. Arthur, invece, non manifesterebbe la convinzione di venire in Italia lasciando proprio i blaugrana. In sostanza, suona un forte campanello d’allarme ed è davvero un peccato perché il nostro campionato stava crescendo in appeal. Non ho la minima intenzione di polemizzare, ma il balletto al quale abbiamo assistito ultimamente e il trattamento riservato al pallone non hanno aiutato. Dante diceva: “chi è causa del suo mal pianga se stesso” …

Con queste doverose premesse che potrebbero avere immane valore sulla serie A e sul calciomercato, inizierei l’analisi relativa ai Campioni d’Italia parlando di mister Sarri. Resterà allenatore dei bianconeri anche nella prossima stagione? Direi proprio di sì e i motivi sono semplici. Se questa annata davvero triste non dovesse concludersi, il toscano non avrebbe avuto le chance di dimostrare le sue capacità in Piemonte. Se, come tutti ci si augura e come sarebbe opportuno pensare nella logica degli avvenimenti, il 2019-2020 sarà portato a compimento, un’eventuale nuova guida tecnica non avrebbe il tempo materiale per predisporre adeguatamente il cammino. Gravina, infatti, auspica di riprendere immediatamente la strada e la data sarebbe quel del 12 settembre per un lungo tour de force che si concluderà con l’Europeo dell’estate 2021. Senza sosta diventa davvero pericoloso pensare di modificare strutture e schemi imposti, tanto più per una squadra che ha ormai intrapreso i canoni del Sarrismo. Basti pensare a quanto accaduto a Empoli e Napoli. Dopo l’addio del Condottiero, le 2 compagini non sono ancora riuscite a raggiungere i precedenti risultati. Se il suo metodo entra nell’essenza di un gruppo, è difficile da modificare. E’ chiaro che nel caso in cui il finale della stagione in corso fosse talmente disastroso da giustificare un esonero, allora la situazione sarebbe completamente rivista. Si tratta, però, di estrema ratio al momento non ipotizzabile, soprattutto alla luce di una buona fetta di annata ancora da disputarsi.

Sarri è un mister atipico. Ormai lo si conosce. L’aggettivo non vuole avere assolutamente un’accezione negativa. Tutt’altro. In questa schiera porrei diversi ottimi tecnici come Conte o Guardiola. Sono differenti, invece, i profili di Allegri o Ancelotti. Questi ultimi lavorano egregiamente con il materiale che viene loro messo a disposizione dalla dirigenza. L’importante è che sia di qualità. E’ assolutamente orrendo, e chiedo venia, indicare i giocatori con il termine “materiali”, ma rende perfettamente il concetto. Esistono alcuni tecnici “camaleontici” in grado di adattarsi a qualsiasi rosa. Altri, invece, hanno la necessità di imporre un loro credo ben definito che non tutti riescono ad assumere. Tali allenatori abbisognano di prediletti. L’attuale mister bianconero mi pare proprio in questa schiera. ”Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante, colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte, com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...”. Così canta Guccini e credo che questi versi del poeta bolognese siano assolutamente emblematici rispetto al concetto che volevo esprimere.

Sarri ha necessità dei suoi uomini e questo sembra essere l’appunto che più risalta dalla parte di stagione che si è disputata. Le idee di calcio del toscano funzionano, ma serve la corretta interpretazione e il mercato della trascorsa estate non pare aver totalmente proceduto con quelle linee guida. Un anno fa difesi le scelte di Paratici e Colleghi. Continuo a farlo, ma si può migliorare. Le critiche parevano soprattutto rivolgersi a una sorta di apparente caos nella gestione degli avvenimenti. Higuain doveva partire ed è rimasto. Lo stesso discorso è valso per Dybala. Questi sono soltanto alcuni esempi. Non credo vi sia stata confusione. La Vecchia Signora ha soltanto atteso le vicende lasciandole scorrere. Si è basata sul presente. Sembrava di navigare a vista. I bianconeri hanno accettato la realtà senza forzarla. In alcuni casi si può fare. In altri no. Lo si dica chiaramente: la Joya e il Pipita non rappresentano 2 scarti. In sostanza, la Juve ha avuto il privilegio di cadere in piedi. Si è potuta permettere un atteggiamento attendista perché “aveva le spalle coperte”. In maniera molto equa ed elegante, ha ascoltato le esigenze dei giocatori che volevano restare a Torino. La seconda contestazione che veniva mossa riguardava soprattutto Rabiot e Ramsey, i due centrocampisti con cui i Campioni d’Italia hanno rinforzato la loro mediana. Hanno faticato, però, ad adattarsi al nostro calcio. Se il francese potrebbe avere qualche difficoltà in più ad apprendere i canoni del Sarrismo, non credo che lo stesso valga per il numero 8. Nell’ultimo periodo prima della sosta forzata, infatti, stava iniziando a esibire buona parte del suo potenziale. Non direi che siano pedine totalmente inadatte allo scacchiere del Condottiero, semplicemente necessitano di tempo. Il transalpino sta faticando maggiormente e, a meno che non regali un finale di stagione fantastico, potrebbe partire. Diversa, invece, la posizione del gallese. Il nodo principale, però, è quello legato a Pjanic. Il bosniaco pareva il regista ideale per Sarri ma, dopo una prima stagione sopra le righe, in bianconero ha palesato qualche problema di continuità. L’ipotesi di un possibile addio non mi stupirebbe anche alla luce dell’esplosione di Bentancur che si sta dimostrando abile nel destreggiarsi davanti alla difesa. L’uruguaiano aveva già giocato in quella posizione con Allegri, ma il calcio del mister di Figline e la crescita personale del ragazzo lo stanno agevolando parecchio. Il sudamericano dovrebbe far parte della nuova Juve. Lo scambio tra il numero 5 e Arthur mi pare plausibile. Occorre, però, convincere il carioca a trasferirsi all’ombra della Mole e non mi sembra cosa semplice. Ammetto che, in ogni caso, punterei diritto su Jorginho. Il nome, magari, non ruberà l’occhio. Sono assolutamente convinto, però, che sia quasi imprescindibile per il gioco di Sarri e la possibilità di portarlo a Torino potrebbe essere sfruttata. Con l’addio praticamente scontato di Khedira servirebbe comunque un altro mediano. L’ideale sarebbe Pogba. Spero non sia utopia anche se ammetto che tale idea non è lontana dal mio pensiero. “I sogni son desideri di felicità” diceva la Fata a Cenerentola. I tifosi bianconeri possono sperare con la consapevolezza che sarà davvero difficile. In alternativa servirebbe un giocatore con profilo e spessore internazionale. La prospettiva di Tonali, poi, affascina molto. La fantasia mi porterebbe a pensare a un reparto così formato: Bentancur, Jorginho, Pogba. Questi si potrebbero alternare con Ramsey, Arthur, il bresciano e Matuidi. Il ruolo del regista è sempre una posizione estremamente delicata e fondamentale per il calcio di Sarri. Credo che l’attuale centrocampista del Chelsea e Rodrigo rappresenterebbero 2 soluzioni perfettamente valide, con il giovane italiano pronto all’occorrenza. Mi rendo conto che un mercato simile implicherebbe uno sforzo economico devastante e forse attualmente impossibile.

Leggendo il mio pezzo, a prima vista, si potrebbe pensare a una mediana indebolita. Non credo sia così. Parlerei piuttosto di ringiovanimento e adattamento della situazione alle richieste di un mister che ha necessità particolari. Se si osservano bene i nomi, si noterà che, nella prospettiva paventata, la Juve acquisirebbe le prestazioni di un calciatore che è parte della nazionale brasiliana, del regista titolare di quella italiana e di un campione del mondo. Non è poca roba …

Non esiste solo il centrocampo. Per quanto concerne il reparto avanzato, pare scontato l’addio di Higuain che a Napoli fu uomo di Sarri, ma che non si ripeté con la maglia del Chelsea. Il Pipa non ha disputato un brutto avvio di stagione, ma sembra che l’argentino viva un momento davvero particolare e le parti siano orientate alla separazione evitata 365 giorni orsono. E’ chiaro, però, che in 3 mesi molto potrebbe cambiare. Non è semplice individuare ora un sostituto e non è nemmeno l’obiettivo del mio pezzo. L’idea, però, è che sia confacente alle direttive del mister di Figline che chiaramente deve “sopportare” la presenza di un calciatore come Ronaldo. Sembra palese che il lusitano non sia tra i più adatti alla filosofia del suo attuale tecnico, ma discutere della bontà di avere a disposizione un giocatore come Cris sarebbe folle. Su quello non ci piove. Grazie alle sue doti tecniche e capacità di analisi della situazione tattica, Dybala ha già dimostrato di sapersi adattare a ogni allenatore. Non deve, però, essere sacrificato in posizioni troppo lontane dalla porta avversaria. L'eventuale arrivo di Pedro potrebbe essere azzeccato. Pure la difesa pare abbastanza in linea con le aspettative. Dopo un naturale ambientamento, de Ligt sta esibendo il suo grande potenziale. Si spera, poi, che Demiral abbia risolto i suoi problemi al ginocchio e torni sui livelli del suo magnifico inverno. Cuadrado è stato riscoperto terzino e non dispiace. Può giocarsi tranquillamente il ruolo da titolare con Danilo. Sulla sinistra le lacune sono leggermente più palesi. Alex Sandro non pare più quello ammirato qualche anno fa e De Sciglio non ha mai convinto sino in fondo. Rientrerà Luca Pellegrini? E’ adatto al Sarrismo? Vedremo …

Il tempo fornirà risposte importanti. Sono stato volutamente breve soprattutto riguardo i reparti che non siano la mediana. Non si tratta di banalizzare la situazione, ma il discorso legato a eventuali nuovi acquisti o cessioni mi pare troppo prematuro. Con 2 mesi di stagione ancora da disputarsi, diviene difficile trattare di calciomercato. Sarebbe come eseguire questo esercizio nel mese di marzo. Il mio obiettivo era quello di far trasparire il concetto generale. Se la Juventus ha scelto Sarri, dovrebbe essere consapevole della necessità di adattare la squadra alle sue richieste. E’ chiaro che, come in ogni situazione, serve equilibrio. Non si può pensare di creare una rosa a uso esclusivo del toscano, altrimenti il rischio sarebbe quello di doverla riformare da quando l’attuale tecnico saluterà la Vecchia Signora. Allo stato dell’arte, però, qualche ritocco pare necessario.