Con il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, tutto l'ambiente bianconero si sentiva più sicuro di poter essere nuovamente in corsa per lo scudetto, dopo che l'Inter aveva interrotto l'egemonia della dei bianconeri nei ultimi 9 anni. Il calciomercato, però, non ha regalato colpi altisonanti, con i malcontenti tra le fila sabaude che col passare delle settimane si moltiplicavano. Con l'inizio della stagione, una delle certezze è rappresentata da Wojchiech Szczesny: il portiere polacco è ormai una delle pietre miliari di questa squadra, che si avvia alla quinta stagione in bianconero.

Le gaffes iniziali e l'ombra di Donnarumma

Nella griglia di partenza iniziale la Juventus è sicuramente data tra le prime tre, nonostante la rosa non sia stata sufficientemente rinforzata. Alla società viene incolpato il mancato acquisto di diversi giocatori: un terzino sinistro, almeno un centrale difensivo, un centrocampista di qualità e un vero numero nove. Tra questi c'è anche chi vuole un cambio di trono in porta, visto che Tek, soprannome affibbiatogli in Inghilterra ai tempi di quando giocava all'Arsenal, non darebbe più quelle garanzie iniziali.
Le voci sono ulteriormente alimentate dal fatto che Gianluigi Donnarumma non rinnoverà il suo contratto con il Milan: la Vecchia Signora, nella sua storia ultracentenaria, ha quasi sempre avuto come guardiano della sua porta un portiere italiano, spalleggiato da una difesa sempre italica. Tuttavia l'enfant prodige dei rossoneri, viste le difficoltà della società torinese di vendere il suo portiere, si trasferisce al PSG, nella campagna acquisti faraonica dello sceicco Nasser Al-Khelaïfi.
Le prime due partite del portiere polacco sono da tragedia Shakespiriana: 3 errori gravi nelle prime due partite con Udinese e Napoli, che costano 5 punti persi e un primo distacco dai primi posti.

La fiducia di Allegri guida il riscatto: Tek torna in versione Superman

Da novembre, però, le cose cambiano e la Juventus ritrova il corto muso, mantra di Massimiliano Allegri, che riesce a ricostruire la difesa granitica del suo primo ciclo.
Dalla quinta giornata i bianconeri sono la squadra che ha fatto più punti in Serie A, dietro a Milan, Inter e Napoli, e tanti di questi punti sono stati raccolti grazie a delle grandi prestazioni dell'estremo difensore. Il tecnico livornese riesce a ridare un ordine collettivo ad una squadra che sembra ancora spaesata dall'addio frettoloso di Cristiano Ronaldo e che ha enormi problemi a segnare.
Con l'avvento della Champions League le premesse non sembrano positive, invece la compagine piemontese supera agilmente il girone con Zenit, Malmoe e Chelsea, perdendo solo in casa dei londinesi a qualificazione conquistata. Intanto Szczesny sembra essere tornato ai suoi livelli, migliorando sempre più le sue prestazioni e incappando in sempre meno sbavature. Sicuramente il merito va dato ad una squadra che ha ritrovato l'arte del difendere, del saper soffrire, del portarsi il nemico in casa propria per poi ripartire e ferire gli avversari.
Il suo apporto però diventa sempre più marcato: decisivo nel derby di Torino d'andata su Pobega e Mandragora e con lo Zenit, su Claudinho e Chistyakov. Ma il voto più alto arriva contro lo Spezia dove, nonostante i due gol presi, compie due grandi parate su Verde e Maggiore. Poi si ripete contro la Roma, dove para il rigore a Jordan Veretout, dopo aver salvato su un colpo di testa di Gianluca Mancini. E anche nel ritorno l'estremo difensore di ripete nuovamente con lo Spezia e la Roma, contribuendo ad allungare la striscia di partite senza sconfitta, attualmente arrivata a 15 con la vittoria di ieri contro la Sampdoria. Contro i liguri i bianconeri hanno dovuto attingere, nuovamente, ai riflessi di Wojtek: in un assoluto momento di controllo bianconero, un pallone crossato da destra viene deviato dal braccio di Adrien Rabiot e l'arbitro sancisce il tiro dal dischetto. Sul pallone si presenta Antonio Candreva: il rigore è calciato bene ma il portiere polacco indovina l'angolo destro e con la mano di richiamo manda il pallone in calcio d'angolo; parata decisiva che mette in ghiaccio il risultato a favore dei bianconeri. Un calciatore che parla poco, con un carattere di ghiaccio ma è riuscito a ribaltare una stagione iniziata con il piede sbagliato.

Saracinesca Szczesny: i numeri delle ultime tre stagioni in Serie A

Un calcio di rigore può valere una partita, una stagione, una finale di Champios League a addirittura un Mondiale. La tensione che si percepisce nell'attesa che venga calciato il pallone dalla lunetta di calce la si può quasi toccare. Non diventa più una sfida tra 11 calciatori ma solamente tra due protagonisti: il calciatore sul dischetto e il portiere. Lo scrittore ed ex calciatore Jorge Valdano lo descrive così: "È un’azione primaria che non esprime ma semmai mutila il calcio e che, ciò malgrado, non riduce ma concentra le emozioni. La lotta fra comunità si trasforma in un combattimento a due. Uno contro uno. Il duello". Con il rigore parato ieri ad Antonio Candreva, Szczesny ha parato il terzo consecutivo, dopo quelli a Veretout e Pellegrini. Questo gli permette di eguagliare un altro grande portiere del passato remoto bianconero: nel 1952-53 Giovanni Viola ha anticipato l'ex portiere della Roma, neutralizzando lo stesso numero di rigori: Mozzambani dell'Udinese, Pellicari della Spal e Pesaola del Napoli sono stati ipnotizzati. Tuttavia c'è un dato che lo differenzia dal suo ex collega in bianconero: da ieri è il miglior para rigori della Serie A nelle ultime tre stagioni: dall'annata 2019/2020, Szczęsny è riuscito a bloccare 6 conclusioni verso la sua porta. Numeri che confermano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del valore assoluto raggiunto dal portiere bianconero.

In una stagione partita male, con l'ombra di Donnarumma e di chi rivoleva Gianluigi Buffon nuovamente titolare, il polacco ha saputo isolarsi dalle critiche e, grazie al supporto psicologico di Allegri, rispondere sul campo, lasciando le chiacchiere a zero.
Nel rush finale i bianconeri, nonostante le numerose assenze che attanagliano ogni giornata i convocati dell'allenatore toscano, possono contare sul loro portiere, poco spettacolare ma assolutamente concreto ed affidabile per conquistare un posto tra le migliori 8 squadre in Champions League e provare a rientrare in un discorso scudetto, che fino a due mesi fa sembrava utopia.