Siamo alle solite; un arbitro arbitra male una partita e puntualmente vengono fuori i soliti discorsi, naturalmente sulla Juve - discorsi che ormai conosciamo a memoria e che riguardano una certa sudditanza psicologica che la classe arbitrale “avrebbe” nei confronti della squadra bianconera  -  se ne è parlato molto in passato e se ne sta riparlando altrettanto anche in questi giorni, e si può dire che è tutto nella norma, tutto normale.

Quello che non è normale e che anzi va a mio avviso stigmatizzato, sono le dichiarazioni fatte da ex grandi calciatori o anche da qualche illustre addetto ai lavori, che sulle ali della passione e del tifo – un misto di sentimento mai equilibrato – si lasciano andare a frasi che lasciano intendere favoritismi, complotti e cose varie a favore della società bianconera, sinceramente di difficile comprensione solo a guardare i numeri della classifica del Campionato in corso, e quella degli ultimi otto anni.

Ma al di là del tifo e dei pareri personali, credo che il problema vero sia un protocollo del VAR in continua evoluzione, che genera confusione in primis agli arbitri e in secundis agli addetti ai lavori; soprattutto alla luce anche delle ultime dichiarazioni del Responsabile arbitrale Nicola Rizzoli a proposito dell’interpretazione del fallo di mano in area, che può essere punito col rigore anche quando il pallone che ha colpito una qualsiasi parte del corpo, poi, va a sbattere sulla mano o sul braccio.

Rizzoli ha dato questa spiegazione in riferimento al rigore concesso alla Lazio nel match contro il Sassuolo dall’arbitro Abisso; è la prima volta che dai vertici arbitrali arriva una spiegazione del genere, che rappresenta a tutti gli effetti una evoluzione-variazione del protocollo del VAR, perché fino ad ora  il concetto che veniva applicato era quello che se il pallone toccava una qualsiasi parte del corpo e poi andava a sbattere sulla mano o il braccio, non era mai calcio di rigore.

Quindi c’è da aspettarsi che da adesso in poi questo nuovo modo di interpretare il fallo di mano in area venga applicato dagli arbitri sul campo in modo regolare; diciamo che si va sempre di più verso la direzione che porterà a punire sempre il fallo di mano in area con il calcio di rigore, indipendentemente dalla volontarietà o meno e dal volume del braccio o meno - credo che sia la soluzione migliore che eviterebbe una valanga di polemiche che abbiamo tutti sotto gli occhi e sarebbe tutto molto più semplice: se il pallone sbatte sulla mano o sul braccio, è sempre calcio di rigore, punto.

Staremo a vedere come si evolverà la situazione; intanto certi spifferi dai vertici arbitrali ci arrivano e ci portano la bella notizia che a partire dal prossimo anno probabilmente gli arbitri cominceranno a parlare delle partite, pare che lo potranno fare attraverso una sorta di report scritto nel dopo gara; sarebbe un altro grande passo in avanti del nostro sistema calcio, che porterebbe un mondo di bene ed eviterebbe una galassia di polemiche.

In proposito, abbraccio in toto un’idea dell’ex designatore Paolo Casarin, che da tempo ha proposto l’impiego del doppio arbitro nella direzione delle  partite - come del resto avviene in altri sport tipo il Basket – Secondo Casarin e anche di chi scrive, porterebbe un notevole miglioramento al livello della  direzione arbitrale e soprattutto porterebbe un grande contributo verso la diminuzione degli errori.