Non dimentica la meraviglia costruita dall'Inter di Moratti e di Mourinho, l'unica Inter vincente di questi anni, ma non dimentica neanche il fatto che nella sera di Madrid, Mourinho aveva già rotto con l'Inter per cambiare casacca.
Dieci anni dopo, passando dall'inferno di un post triplete disastroso, si replica. Questa volta senza aver vinto niente. Arrivati secondi in campionato ad un punto dalla Juve. Ma onestà intellettuale vorrebbe riconoscere che quel punto è fittizio, perchè la Juve dopo aver vinto lo scudetto con alcune giornate d'anticipo aveva già mollato la presa. E l'Inter visto il budget a disposizione doveva come minimo puntare al secondo posto. Dall'allenatore super pagato ad una rosa da centinaia di milioni di euro.
Si arriva secondi perchè Lazio e Atalanta perdono il passo, altrimenti staremmo a commentare forse un quarto posto. Arriva l'Inter nella finale dell'Europa League. Nessuna squadra italiana l'ha mai vinta questa coppa erede della Coppa UEFA. E' una competizione da SerieB europea, ma l'abbiamo trattata meglio della Champions per consolarci. Non si nasconde che si sognava una super finale europea contro il PSG di Icardi. Vendetta nella vendetta.
Nell'anno della grande rivalità con la Juve, l'Inter non deve sbagliare. Dovrà impedire il decimo scudetto consecutivo alla Juve e soprattutto puntare ad arrivare il più avanti possibile in Champions. L'Inter è l'unica società italiana al momento in grado di salvare la SerieA, salvezza che passa dal fermare il dominio della Juve.
Ma ancora una volta ci troviamo a commentare un post finale europeo con l'amaro in bocca. Almeno con Mourinho si era fatta la storia, ma con Conte, per dirla con lo stile del portoghese, siamo ad oggi a zero titoli. Se dovesse rimanere magari si vincerà qualcosa, cosa altamente possibile, ma se così non sarà, verrà ricordato in questo modo dai tifosi dell'Inter, come una meteora da secondo posto.
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