Come di consueto, in ogni caldo mese di luglio che si rispetti a farci compagnia per qualche settimana ci sarà il Tour de France, il quale come ogni anno sarà pieno di campioni (Froome, Quintana, Uran, Sagan) e di possibili sorprese (Bardet, Yates, Bernal, Roglic). Da Quintana che vuole porre fine al dispotismo britannico targato Chris Froome a Romain Bardet sempre più intenzionato a voler riportare il Tour tra le mura di casa.

Ma invece, quanta Italia ci sarà in questa Grand Boucle? Fortunatamente molta: Andrea Pasqualon, Jacopo Guarnieri, Daniel Oss, Oliviero Troia, Roberto Ferrari, Damiano Caruso, Daniele Bennati, Domenico Pozzovivo, Sonny Colbrelli, Franco Pellizzotti, Gianni Moscon, Vincenzo Nibali. Purtroppo per scelte tecniche non ci saranno Giulio Ciccone e Fabio Aru.
Inutile dire che le speranze di sessanta milioni di italiani sono riposte nello Squalo dello stretto, il quale ha messo sin da subito le cose in chiaro alla domanda su cosa pensasse riguardo la partecipazione al Tour di Froome (trovato positivo al sulbutamolo e poi assolto dalla WADA) ha risposto con un secco: "Due pesi e due misure. Io comunque sono qui per vincere" .Come per dire che di Froome e gli altri a lui non interessa in quanto è concentrato solo sull'obiettivo che forse un po' lo ossessiona e per il quale ha lavorato duramente negli ultimi mesi, non partecipando addirittura al Giro d'Italia.

Abbiamo di fronte un Vincenzo molto determinato, che non vuole cercare alibi o farsi distrarre da altri fattori, ma soprattutto consapevole che per vincere questo tipo di competizioni ci vuole tanta forza, tenacia, orgoglio, ma anche dei compagni di squadra su cui poter contare. Su quest'ultimo aspetto però potrà stare decisamente tranquillo, infatti al suo fianco ci saranno Pozzovivo, Colbrelli e  Pellizzotti su tutti. Insomma gente pronta a sacrificarsi e a dare tutto per il proprio capitano.Se il Nibali degli ultimi giorni ci è sembrato (almeno a parole) pronto a fare sul serio, da oggi toccherà anche alla strada dire qualcosa.
Non dobbiamo avere fretta di veder uscire Nibali però, perché queste prime tappe non saranno per lui, in quanto sembrano essere più congeniali alle caratteristiche di ciclisti come Gaviria, Cavendish, Sagan, Kittell.
Tuttavia il primo colpo lo squalo potrebbe batterlo già il 15 luglio, a Roubaix, ma anche il 19 luglio sul San Bernardo e sull'Alpe d'Huez poi.

Non sarà facile, caro Vincenzo, però ricordati che tutta Italia sarà con te, tutto il bel Paese ti sosterrà cercando di spingerti idealmente sui pedali, perché ogni volta che partecipi ad un Giro d'Italia, ad una Vuelta o ad un Tour, riesci sempre a farci scattare qualcosa dentro, ci emozioni e ci tieni tutti incollati davanti al televisore, dalla tua Messina al profondo nord consapevoli che: "Se scatta Nibali è finita... " e accomunati da un unico grande desiderio: rivederti di nuovo in giallo come nel 2014, anche perché dalla signora in giallo al... SIGNORE IN GIALLO il passo è breve, specialmente se di nome fai Vincenzo Nibali e di soprannome sei Squalo.

Forza Vincenzo!