Sono consapevole di quanto stia rischiando nell'addentrarmi in un campo minato come il discorso che ho in mente di fare oggi, ma vi provo lo stesso, magari sarò attacco da più parti, ma è una mia idea e la voglio dire.

Partiamo da Maurito Icardi. Il numero 9 e capitano dell'Inter il modo in cui è stato messo alla gogna mediatica è un qualcosa di vergognoso. Il fatto che Spalletti in primis, come allenatore, non sia stato in grado di gestire le "beghe" da spogliatoio nate tra l'argentino e alcuni membri della squadra come il gruppo dei Croati, e che poi abbia pubblicamente passato la patata bollente alla società, già questo la dice lunga, se poi ci mettiamo sopra pure la società, il patatrak è servito. Dichiarazioni in pubblico, declassamento con tanto di privazione della fascia di capitano, tentativo goffo di mettere in cattiva luce l'operato della moglie manager Wanda Nara, fino all'esclusione ufficiale dal progetto tecnico di Conte.
Insomma, il classico effetto domino in negativo, un sassolino che cade da una montagna innevata e che piano piano si è trasformato in una valanga. Ora, che la moglie non abbia fatto a dovere e nel giusto modo il lavoro di manager ci sta, ma che una società come l'Inter non sia stata in grado di gestirla, con tutta la sua esperienza e che abbia cercato di infangare Maurito e sua moglie nel privato, è stato di cattivo gusto. Nonostante tutto mai una volta si è sentito Icardi dire di voler lasciare la squadra. Ha obbedito agli ordini, ma quindi se ora l'inter vorrebbe darlo a chiunque se lo prende, lui giustamente è pronto a farsi due anni a 80 mila euro a settimana, godendosi la famiglia. Oppure andrà dove vorrà lui. Nonostante non nutra particolare simpatia per lui, stavolta ha tutto il mio appoggio.

Passiamo a Paulo Dybala.
La Joya Argentina, il 10 bianconero è stato fatto diventare un simbolo di questa Juve, la 10 non la si da a caso in casa Juventus. Il talento juventino, idolo dei tifosi della Juventus ha passato due stagioni, l'ultima in particolare, deludenti. Ci sono stati due fazioni, quelli che Dybala non è un campione, e quelli che, era colpa di Allegri. Il sottoscritto ha sempre nutrito un assoluto apprezzamento per il Dybala giocatore, grande tecnica e un sinistro magico, un po' meno il Dybala atleta. Caratterialmente l'ho visto debole, poco grintoso quando la situazione si faceva difficile, ma qualcuno mi ha fatto notare che puoi essere grintoso e cazzuto finché vuoi come Ronaldo, ma se lo metti a fare il portiere è ovvio che deluda. O se metti Chiellini a fare il centravanti. Dybala con Allegri, soprattutto quest'anno, è stato rilegato spesso a giocare totalmente fuori ruolo e posizione, per far rendere al meglio Ronaldo, è questa cosa ha ovviamente menomato la sua stagione, facendola diventare la peggiore della sua carriera juventina. Nonostante questo, mai un sussurro, mai un rifiuto.
Finita la stagione è partito per la Coppa America, e lontano migliaia di chilometri, ha visto e sentito arrivare il nuovo allenatore che alla prima conferenza stampa ne ha tessuto le lodi tecniche, e quindi, probabilmente in lui è rinata la voglia e la forza per riprendersi la sua Juve, e dimostrare che quel 10 se lo merita ancora. Se non che, mentre lui è in vacanza, la società decide di metterlo sul piatto di una trattativa con il Manchester United per lo scambio con Lukaku. In realtà la Juve ha bisogno di vendere e di fare un'altra plusvalenza, e siccome i prescelti, Kedira, Matuidi, Mandzukic e Rugani, non hanno richieste concrete, il prescelto diventa Dybala, con Cancelo. Da quanto si è saputo, Juve e Manchester avrebbero raggiunto un accordo, e pure la Juve con Lukaku, manca solo l'accordo tra Manchester e Dybala. E la Joya arrivato a Torino risponde con un bel "no grazie, voglio la Juve".
Ora, in questo momento in cui sto scrivendo la trattativa non è ancora definitivamente chiusa, può succedere ancora di tutto, ma il segnale mandato da Dybala è chiaro e forte. Avete fatto i conti senza l'oste. Con il nuovo allenatore Paulino vuole giocarsi le sue carte e dimostrare che si sono sbagliati. E anche in questo caso sono dalla parte del giocatore, perché comunque la società non doveva mettere il giocatore davanti a cose già fatte. Il ragazzo senza carattere, sembra averlo tirato fuori nel momento giusto. Ora, l'opinione pubblica dei tifosi è più o meno questa.
Un giocatore che chiede la cessione è un mercenario, e un giocatore che rifiuta una cessione non vuole il bene della squadra. Praticamente un calciatore deve subire sempre le scelte societarie e accettare tutto di buon grado. Perché? Non tutti i casi sono uguali, sicuramente ci sono stati giocatori più mercenari e giocatori che si sono imputati per dispetto nei confronti delle società, ma in questi due casi specifici credo che i due argentini, abbiano le carte in regola per poter dire la loro e puntare i piedi se necessario.

Essere giocatori ricchi e famosi non vuol dire essere obbligati ad accettare sempre tutto, soprattutto se accettare significa aiutare la società che ha sbagliato e che ora vuole pararsi il culo (scusate l'eufemismo) sulle tue spalle.
In questi casi io sono con Maurito e Paulino!