La mente umana è ricca di complessi nodi mai sciolti, dai quali irrimediabilmente sono nati misteri e casi intricati su cui nessuno è finora riuscito a porre luce: esistono infatti domande nei confronti delle quali non si è ancora giunti ad una riposta certa, simili ad un labirinto in cui ad un certo punto si perde la concezione dell'orientamento, come se tutto si trasformasse continuamente in una materia dalla forma diversa e sconosciuta. Da qui scaturisce il contrasto tra una realtà compresa, verificata ed accettata come verità inconfutabile, con una concezione della dimensione che invece sarebbe soltanto frutto di un'attribuzione convenzionale da parte dell'uomo, con esso stesso che si mette in discussione, generando ulteriori crateri nella visione delle certezze. Dal secolo di Galileo in poi il volto della società europea è andato delinenadosi verso una progressiva svolta scientifica, affidandosi ad un'analisi empirica dei fatti reali, in grado di dettare leggi nella comprensione della natura e delle sue componenti, creando un nuovo modello di conoscenza, fino ad un definitivo assestamento e radicamento nella cultura. Ma l'avanzamento del tempo genera spesso e volentieri delle "mescolanze" tra le culture vissute in precedenza e quelle del presente vivente, poiché tutte quante presentano un unico protagonista, comune denominatore delle stesse: l'uomo, che nell'assaporare i propri misteri riesce a cavalcare progressivamente le onde della fantasia, generando ulteriori dimensioni più o meno riconducibili alla realtà, in cui dei personaggi si dilettano a recitare delle vere parti, interpretate in modo largamente brillante.

Quando il padre delle suddette creazioni riesce a donare ad esse una componente talmente piena di sé stesso, in cui figurano non solo tratti somatici e linee corporali, ma anche e soprattutto quegli ingredienti emozionali tipici dei celebri misteri umani, quest'ultimo riesce a dare i natali ad una nuova realtà, in grado di conquistare il pubblico e sorprendere tramite il proprio corso degli eventi, che si distacca da qualunque elemento esterno. Proprio tramite questo delicato passaggio sono nati idoli come i celebri Olliver Hutton e Benjamin Price, campioni del pallone nella famosissima serie animata "Holly e Benji", il primo attaccante e l'altro portiere, attori di uno spettacolare teatro da cui nasce un universo immaginario, in cui il Giappone vince il Mondiale di calcio in finale con la Germania Ovest: un sogno impossibile da realizzare nella realtà direbbero in molti, che poi sono gli stessi che al tempo stesso si sono lasciati trascinare nel tifo di quei ragazzi infaticabili, che correvano su interminabili prati verdi, episodio dopo episodio, tenendo intere generazioni con il fiato sospeso.

Diversi sono i protagonisti che si sono cimentati con scarpette e calzettoni nel mondo delle serie animate, coinvolgendo in maniera più o meno assidua gli spettatori, facendoli assistere ad azioni e conclusioni spettacolari, con prestazioni ed imprese eroiche, tipiche di luoghi in cui i confini della realtà sono soltanto un vecchio ricordo; ne esiste però uno in particolare, che forse quasi a nessuno verrà in mente per questa sua caratteristica: si tratta del detective Conan, quel bambino capace di risolvere qualunque caso di omicidio gli capitasse davanti, servendosi di una genialità unica nel suo genere. Infatti dietro la sua attenta espressione da marmocchio delle elementari si nasconde l'identità di un brillante liceale, con il sogno di diventare un calciatore professionista, allo stesso modo di ripercorrere le orme di Sherlock Holmes. Non è raro vederlo mentre palleggia con il classico pallone di colore bianco e nero (lo si nota anche nella sigla italiana di apertura) a testimonianza della sua grande passione per questo sport, al quale ricorre anche per stendere i cattivoni che commettono un crimine, avvalendosi delle sue scarpe speciali con le quali riesce ad imprimire alla palla un'incredibile potenza.

Insomma miei cari lettori, non si può negare che questi fenomeni dell'immaginazione ci abbiano conquistato nel profondo, tracciando indelebili dettagli sulla pelle, delle incisioni concrete di ciò che ci ha accompagnato nella crescita, insegnandoci a sognare, senza dimenticare mai di essere noi stessi, perché in fondo nella vita nulla è davvero impossibile.