"Eroe è colui che fa ciò che può, hanno detto... e in questo senso posso dire di aver allenato una squadra di eroi divenuti poi immortali".
Queste le parole di Arrigo Sacchi a latere della locandina presentata alcuni giorni scorsi alla stampa assieme all'uscita del suo ultimo libro "La Coppa degli Immortali" la cui narrazione è stata scritta dal giornalista Luigi Garlando penna storica della Gazzetta dello Sport. "Il Profeta di Fusignano", così fu soprannominato l'ex rappresentante di scarpe e poi allenatore di Rimini, Cesena e Parma fino al giorno in cui incantò con appunto il gioco innovativo del suo Parma un certo Silvio Berlusconi, appena neo acquirente della società, nella primavera del 1986 quando con la sua modesta squadra emiliana eliminò il Milan dalla Coppa Italia e fu pochi mesi dopo assunto alla conduzione del Milan ed iniziò già con l'anno seguente ad inanellare quella striscia di risultati che lo portarono alla conquista del suo primo scudetto 87/88, seguito da due Coppe Campioni 88/89 e 89/90, da una SuperCoppa Italiana 88/89, da due Coppe Intercontinentali 89/90 e 90/91, e da due SuperCoppa Uefa 89/90 e 90/91.
Un Palmares degno della Galleria degli Uffizi, un nostro infinito grazie a questo grande maestro di calcio che seppe innovare in quegli anni con l'introduzione del suo rivoluzionario modulo 4-4-2, poi copiato dai migliori allenatori, con le sue rivoluzionate tecniche di allenamento, con il massimo sfruttamento del gioco a zona, con la meticolosità volta all'effetto diga del reparto difensivo, con il suo pressing esasperato a centrocampo e poi come in una paradisiaca congiunzione astrale la materializzazione sul campo del trio olandese Gullit, Van Basten Rijkaard, altra scoperta/scommessa vinta dal nostro immenso Silvio, Sacchi e il Milan firmarono una delle più belle storie calcistiche che il miglior reporter sportivo abbia mai scritto.  

Il Milan fu universalmente riconosciuto come la quarta miglior squadra di tutti i tempi, dopo Brasile 1970, Ungheria 1954, Olanda 1974.  Parallelamente Arrigo Sacchi  fu insignito da France Football con la medaglia di bronzo degli allenatori di tutti i tempi dietro a Rinus Michels (Ajax,Barcellona e Olanda) e Alex Ferguson, scozzese, per 27 anni alla guida del Manchester United. 
Tutto dunque accadeva nell'anno 1989, quando come descrive il libro citando storia ed ambiente intorno a quella magica sera del 24 maggio di 30 anni fa al Camp Nou di Barcellona il clima del match contro lo Steaua di Bucarest. Uno stadio gremito, oltre 10000 tifosi.

Milanisti a sostenere la squadra RossoNera, un'atmosfera magica, da sogno, ma concretizzata da un risultato senza commenti: 4 a 0 per il Milan con doppiette da enciclopedia del calcio di Gullit e Van Basten. Una storia scritta, una Coppa in cielo striato di Rosso e di Nero e un Sacchi sballottato in aria dai suoi fidi giocatori.
Che atmosfera, che sogno, era quello un anno di vera storia...
Pochi mesi dopo cadde il muro di Berlino e con lui cambiò il volto dell'Europa negli anni successivi, ancor oggi ne vediamo tutti noi le conseguenze sotto i nostri occhi. Del resto i cambiamenti epocali hanno sempre marcato la storia: le guerre seguite dalle spartizioni dei territori conquistati e le relative ricostruzioni di tutto quello che si è distrutto.
Diversamente è nello sport e nella fattispecie nel calcio dove non esistono guerre ma gare, dove non si distrugge ma si vince e dove se... si va male ...si deve ricostruire. E qui ricompare magistralmente il nostro Arrigo che ha saputo portare al nostro Milan quel vero, autentico rinnovamento che ancora dopo un trentennio amiamo ricordare.

Qualcuno di voi (magari i più anziani) ricordano le Olimpiadi del Messico del 1968? Se sì, uno degli accadimenti più significativi è quello riguardante l'atleta statunitense, saltatore in alto, Dick Fosbury, che inventò il salto in alto non più in avanti come si faceva da sempre, bensì di schiena; ebbene da allora i record del salto in alto con la nuova tecnica da lui inventata si succedettero di nazione in nazione (anche la nostra Sara Simeoni stabilì un Record), e così le innovazioni tattico tecniche del grande Arrigo Sacchi fecero volare il Milan per circa vent'anni, con altri allenatori a onor del vero, ma sempre con quella filosofia di gioco che venne stracopiata da tante altre Big italiane ed europee. Tutto ciò sta a dimostrare che le innovazioni ben studiate e provate ottengono sempre dei buoni risultati, questo dovrebbe essere di stimolo anche, oltre allo sport, in altri campi del mondo che ci circonda.

E dopo aver letto di tali monumentali gesta sportive  scolpite a fuoco negli annali del calcio, che dire ora al cospetto degli ennesimi lavori in corso della nostra squadra ormai in balia di nuovi nomi di calciatori in più reparti seguiti da un machiavellico calcolo di plus/minusvalenze e quant'altro... mah!... che caos, che nostalgia di quei tempi quando vennero ordinati da Casa Milan una ventina di nuovi armadi con vetrate per riporre in archivio le Coppe conquistate nelle varie competizioni! 
Ma ci viene in aiuto lo storico filosofo GianBattista Vico con i suoi "Corsi e Ricorsi storici" che suole suddividere in 3 stadi:
1) Divino, cioè società  dominata dai sensi e dall'immaginazione.
2) Eroico, cioè società dominata dagli aristocratici, i più forti.
3) Umano, cioè la società dominata dalla ragione con uguaglianza tra gli uomini.

Bene, se provo a mettere questo scritto del Vico di fronte ad uno specchio sull'androne di Via Aldo Rossi così leggo:
1) Divino, cioè le vecchie Società (Farina, Buticchi,Carraro,Colombo,etc.).
2) Eroico, un solo nome Silvio Berlusconi.
3) Umano, Società con i piedi per terra, regolarmente costituita ma di impronosticabile durata!!!  Solo il campo ci dirà a quanto potremo ambire.


Il mio augurio finale è poter scrivere un bell'inserto da spedire al duo Sacchi Garlando come appendice al loro bel libro or ora presentato "La Coppa degli Immortali" riportante l'immagine del giovane Daniel Maldini che alza la sua prima Coppa, dopo quelle leggendarie dei Capitani nonno Cesare e Papà Paolo, allora sì che il nostro bicchiere da mezzo vuoto tornerebbe ad essere tutto pieno!

                                                         Un Abbraccio

                                                          Massimo 48