Altro che Cantico dei Cantici, altro che Paradiso ricoperto di ambrosia, altro che danze angeliche sopra il cielo di San Siro, dopo anni di angoscia, tribolazioni, sberleffi e umiliazioni, c'era una sola squadra in campo ieri sera al cospetto di uno stadio gremito da oltre 75.000 spettatori. Non si trovano le parole per noi fedeli seguaci rossoneri adatte a descrivere la gioia provata nel lasciare lo stadio, ma era solo terminato il primo tempo e mi apprestavo a rincasare di corsa per non mancare ad un importante evento di famiglia concomitante proprio con la disputa del derby della Madonnina.

Apro la porta di casa con sciarpa rossonera al collo e un pacco in mano:.. "Massimo...sei tu!?... Sì cara sono io...beh!.. è già finita la partita?... no cara, come promesso son qui, ho lasciato i miei amici e sono uscito dallo stadio dopo il primo tempo... ah, e scommetto che state perdendo come al solito!... No cara, stiamo vincendo 2 a 0 con un magico gol di Ibra....bene, bene... dai che mamma ci aspetta...  hai preso... ma certo cara, tu sai quanto tuo marito adori sua suocera... son passato dal solito pasticciere e ho preso la torta da lei preferita... eh beh! ... compiere 80 anni non è cosa di tutti i giorni!... Dai, sei pronto?... Sì, cara... allora andiamo!".

La convinzione mentale di stravincere quella partita si era letteralmente impossessata della mia mente, al punto tale da indurmi alla distrazione alla guida e così quando al gol di Brozovic seguì un c...o!! A momenti non investo un pedone rischiando da un lato l'incidente e dall'altro una bella ammaccata, data la brusca frenata, al millefoglie destinato all'amata suocera. 
Pazienza, ho banalmente pensato, vinceremo di misura... mai fidarsi nella vita, nel giro di un quarto d'ora dopo aver ricoperto di complimenti la lasagna di mia suocera, avvertivo in cuffia strani vagiti di marca nerazzurra, allora con una scusa di un momentaneo malessere indico la necessità, scusandomi con gli altri commensali, di raggiungere il bagno dove realmente avvertirò un disturbo intestinale quando nel giro di pochi minuti l'Inter segnerà altri due gol con Vecino e DeVrij, anche io purtroppo dovrò tirare lo sciacquone due volte, e al sordo rumore dell'acqua faceva eco mia moglie che bussando alla porta: "... Ma caro, ti senti bene?!... Sì, cara, non è nulla... è passato... arrivo subito!!... bene ti aspettiamo!!"  

Nell'intervallo della partita è come se dentro gli spogliatoi Conte avesse fornito una pozione magica ai propri calciatori, un po' come la famosa "bomba" rifilata a Fantozzi nello storico trofeo della prima Coppa Cobram, di colpo sono riapparsi i fantasmi della finale di Istanbul, inutile avere un campione come Ibrahimovic, autentico mattatore per tutta la partita, nella nostra squadra è, ormai da tempo, come se si fosse intrufolato una specie di tarlo che mangia, corrode, vanifica qualsivoglia disegno, tentativo, azione di rinascita, forse bisognerebbe rielaborare un decriptatore come quello che inventarono i tedeschi per carpire i messaggi segreti del nemico. La cervellotica macchina e creatura meccanica "spia" la battezzarono con il nome di "Enigma", un magico decifratore che fece loro arguire anzitempo le mosse degli alleati e quindi approntare le adeguate contromosse.

Sicuramente mister Conte ne sarà venuto in possesso, magari acquistandolo presso un'asta di antiquariato e deve averlo usato ieri negli spogliatoi di San Siro perchè al rientro in campo tutta la sua squadra, di colpo azzeccava al millimetro ( complice l'insufficiente difesa soprattutto di Romagnoli e Calabria) gli schemi tattici da contrapporre a quelli ormai arrendevoli ed evanescenti comandati dal nostro Pioli che sciaguratamente ha pensato di difendere il doppio vantaggio guadagnando posizioni in classifica ma non prendendo in seria considerazione il fatto di  dover giocare 45 minuti ancora contro una squadra imbottita di campioni in ogni suo reparto e vantante in quel momento ben 16 punti di vantaggio dalla nostra, che poi a fine gara diverranno ben 22!! (altro record negativo!). 
La miglior rosa, sia in qualità che in quantità dell'Inter rispetto al Milan è forse la soluzione scritta anche negli indecifrabili dischi meccanici della Enigma, è qui la soluzione, l'Inter ha speso, vero! Ma ha speso Bene!... Il Milan ha speso anche lui, ma ha speso male! E questi purtroppo sono i risultati. La squadra rossonera ha disputato tutta la seconda frazione di gioco, tranne il legno colpito da Ibra nel finale, con la classica sindrome del braccino corto del tennista, e ci siamo fatti infinocchiare ben bene perdendo gioco, set, partita, incontro e sesto posto in classifica. Forse era sufficiente riscendere in campo con una mentalità diversa da quella palesata, avremmo dovuto mostrare maggior fisicità e disporre marcature molto più strette.   
La vera mancanza di credibilità al raggiungimento della vittoria o, alle brutte, a difendere strenuamente un pareggio, cosa che recentemente è pur riuscita a squadre molto meno blasonate come Cagliari e Lecce  nell'affrontare gli undici di Conte, ha portato il nostro Milan a dover soccombere in quei maledetti 18 minuti allo strapotere di gioco nerazzurro e consegnare a malincuore ai cugini la testa della classifica se pur in condivisione con la Juventus. 
Stefano Pioli commenterà la gara rilasciando ai giornalisti la dichiarazione in cui non si vedeva la differenza dei 19 punti di distanza in campo rispetto alla diversa posizione di classifica... ma forse tra i commensali seduti al compleanno di mia suocera mi era sfuggita la sua presenza... anche lui come me era uscito alla fine del primo tempo.

Sempre Pioli ad un'altra domanda posta da un giornalista a fine gara risponderà dicendo che questa partita risulta essere la miglior gara disputata dal Milan in questo campionato.
Io personalmente pur stimando la persona e l'operato dell'allenatore parmense mi permetto di aprire il mio taccuino (a mo' del tenente Colombo).... scusi Stefano, aggrottando la fronte e portandosi sbadatamente la mano alla fronte, il Milan con oggi ha collezionato la nona sconfitta, se si giocasse in questo modo e cioè bene un tempo ma male nell'altro, perderemmo anche gli altri incontri con le big, ma se per eccesso di ottimismo volessimo ipotizzare 9 vittorie per controbilanciare le 9 sconfitte otterremmo 27 punti che assommati agli attuali 32 farebbero 59: vecchio Milan la salvezza è assicurata e il resto è mancia!! Lei sig. Stefano, obiettivamente parlando, sarebbe contento del suo operato?  Meriterebbe la riconferma al prossimo anno della nostra panchina?   
Amici miei questo è oggi il nostro Milan, ma sul piano dell'impegno nulla da rimproverare, è stato semplicemente il cambio di mentalità che ci ha sconvolto, un primo tempo con cielo sereno e pieno sole, secondo tempo con il bel picnic approntato e rovinato da un'improvviso fortunale che si è abbattuto su San Siro in una ventina di minuti e addirittura sconquassato nel finale da una copiosa grandinata.
Oh no?!... Forse ho letto male, e allora giriamola semplicemente così. Tra il primo ed il secondo tempo c'è stato un cambio di lezione e di professore. Nella prima parte una lezione di musica tenuta dal Prof. Pioli con musiche di Vivaldi, violoncellisti Rebic ed Ibrahimovic, esecuzione magistrale, ovazione di tutto il pubblico di parte rossonera.
Nel secondo tempo è salito in cattedra per presenziare un'ora di Diritto il Prof. Conte, relatori nell'ordine: Brozovic, Vecino, De Vrij, Lukaku (i 4 dell'Ave Maria?... peggio i 4 del nostro Requiem!). La scelta tattica volta alla spiegazione della lezione ha consistito in primis nella cancellazione dalla lavagna dei due gol realizzati dal Milan, e dopo il pareggio ottenuto nell'affondare con nuove nozioni di Diritto, a noi ancora ignote per solenne mancanza di testi adeguati (tranne l'appendice autorevole del testo scritto dal Prof. svedese Ibrahimovic) ed ottenere così il diritto all'accesso al Master che si terrà nei restanti 3 mesi e mezzo presso le cattedre delle maggiori città italiane per l'assegnazione dello scudetto 2019/20.

Ora rimbocchiamoci le maniche, il nostro ascensore è precipitato per 18 brevi, ma interminabili minuti dal sesto al decimo piano, e squadre come Verona, Bologna, Parma e Cagliari  e poco sotto Napoli e Sassuolo lottano assieme a noi, ma non per l'Europa, semplicemente per la sopravvivenza, per far ancora gioire i nostri nipotini con in dosso le magliette dei loro beniamini o forse solo per il gusto di rappresentare onorevolmente, per lo meno si spera, la propria città e come nel nostro caso qualche milione di tifosi incavolati (rosso)neri!!!

                                                           

Un abbraccio

Massimo 48