Dalle parti di Firenze dicono che sono stati loro ad inventare il calcio, ancor prima degli inglesi. Città devota al calcio come poche in Italia, nei cui paraggi, non a caso, sorge ad esempio il Museo del Calcio, che ha le sue radici proprio in un luogo che è il simbolo del calcio italiano, in un centro rinomato in tutto il mondo: Coverciano.

Poi, una scritta infernale, infame, che si può prestare a migliaia di insulti, reazioni e offese, per qualche ora, perché le indignazioni in Italia tanto durano, pone il calcio giocato in secondo piano.
Si sono offesi i morti di una nota tragedia nota come la Strage dell'Heysel e si è manifestato accanimento verso Scirea.
La mano è ignota, per ora. Gli artefici o l'artefice poteva avere più scopi da perseguire.

Firenze non è questa, e non sarà la mano di qualche delinquente a denigrarla.
Ma siamo sempre alle solite. Non c'entra qui prestare rispetto e onorare Astori, come rivendicano dalle parti bianconere e disonorare Scirea ed i tifosi bianconeri vittime di quella strage. Non c'entra assolutamente nulla. Non si può dare una responsabilità morale a Firenze ed ai tifosi della Fiorentina neanche indirettamente. Non si possono paragonare comportamenti che assume una società con i suoi giocatori con i comportamenti assunti da qualche delinquente che ha infamato il calcio e le vittime in quel modo.

A Firenze, però, anche se le scritte sono state  cancellate, ed a quanto pare tollerate o ignorate per diverso tempo, perché erano lì da diverse settimane, questo fatto rimarrà nella memoria di questa stagione, iniziata male, tra cori razzisti e veleni e offese ai giocatori avversari in campo in diretta televisiva tra l'altro. Perché offendere è diventato un gioco. Divertente. Perché coloro che offendono oltre a sentirsi protagonisti, si divertono, li vedi sorridere mentre offendono, insultano, perché tanto conosceranno l'impunità. 
Si parte proprio da ciò. Dalle piccole cose per arrivare poi alle più grandi, in un Paese dove tutto è consentito, dove qualcuno pensa di relegare a sfottò calcistici insulti, denigrazioni e offese, e saranno proprio questi comportamenti, questa carenza di rispetto e assenza di stile, a consentire cose più grandi e ancora più infami, come quelle accadute a Firenze, o successe a Roma con i noti adesivi di Anna Frank o scritte sui muri.