Passati sono i tempi in cui il Milan e la Fiorentina dominavano in campionato, ampiamente.
Negli anni '60, nella seconda metà, gestirono il dopo-Inter di Moratti, pur con intervalli juventini e cagliaritani.
Il 9-3 con cui, nel 1972, i rossoneri liquidarono l'Atalanta diventa un pallido ricordo dopo lo 0-5 patito oggi, dal Milan, con gli stessi avversari. La Fiorentina le ha prese sonoramente in casa con la Roma.

Sta cambiando la geografia del calcio iniziando dal suo aspetto economico. Ambedue, viola e rossoneri, non godono di finanziamenti in loco, ma di soldi dall'estero, per quel che mi consta. La società fiorentina, in particolare, attende la realizzazione di grandi promesse e cioè di governi amici. Il Milan attende il ritorno del Grande Finanziatore. Che non sembra albeggiare come durante i fasti della Swinging Milan degli anni Ottanta, che vide la squadra trionfare diverse volte in Champions e acquistare l' equivalente, in un tempo, di 'Mbappé, Messi e Ronaldo.

A questo punto è palese il mutamento del quadro del potere calcistico.
La Juve si regge sull'onda lunga del manager recentemente scomparso e della lunga gittata delle sue prospettive ma credo, d' ora in poi, dover reggersi sulle proprie abilità e capacità imprenditoriali anche per le sorti mutevoli  e non troppo certe dell' azienda di riferimento sullo sfondo economico globale.
L'Inter sta crescendo in virtù di una nuova e solida gestione, le cui credenziali conosciamo.
Il Napoli sta soffrendo il passaggio dal mecenatismo del suo Presidente ad una reggenza manageriale. Poi, c'è tutta una serie di società (Atalanta, Cagliari, Parma) che apparentemente si autosostengono, sul modello Udinese, facendo appello alla sobrietà- non potrebbero acquistare i grandissimi - e all' occhio dei propri talent scout.
Genova denota come le squadre di inizio scritto un appannamento delle fortune che l'avevano sportivamente contrassegnata negli ultimi anni: forse non risultano più un affare o forse se ne sono stufati i rispettivi presidenti.
La Lazio? Sta risultando l'outsider, il terzo incomodo, forse, insieme all'Atalanta, una delle poche future garanzie di interruzione del dominio bianco-rosso-azzurro-nero.