Partiamo da un presupposto base: oggi siamo tutti tecnici, ci affidiamo a classifiche, confronti, statistiche e a presunti luminari. Internet ci ha dato in dote l'onniscienza calcistica, e non solo. Oggi ero in macchina ed ascoltavo una nota trasmissione romana su una emittente radio e si affrontava il problema AS Roma, quando son tornato a ripensare a cosa è stato il calcio in questi lunghi anni bui.

Ma restiamo con i piedi per terra un attimo e tralasciamo l'onniscienza nata grazie ad internet, proviamo a tracciare una linea lunga 8 anni. In questi 8 anni calcistici possiamo dire che ha regnato la monotonia, e questo sicuramente è per merito di una squadra che ha dominato in lungo e largo il nostro campionato. Si ci sono state lotte per il secondo posto, lotte che hanno visto coinvolte squadre come Napoli e Roma che in questi lunghi e bui 8 anni, una sorta di medioevo calcistico, si sono divisi praticamente in modo equanime la seconda piazza. A volte è sembrato che si fosse arrivato finalmente alla sorpresa del campionato, per poi rimanere sonoramente scottati a fine stagione e vedere al solito la Juventus festeggiare l'ennesimo scudetto.

E giù le solite critiche, "i rubentini" "gli aiutini" "la solita mafia", e via così con la solita sequela di frasi fatte per sminuire un lavoro solido e dirigenziale portato avanti con serietà.

Se abbiamo vissuto questo medioevo lo dobbiamo soprattutto all'incapacità organizzativa delle altre squadre, all'incapacità di tracciare una linea che fosse più lunga di un anno e mezzo, che sicuramente può portare a qualche exploit, vedi la semifinale di Champions giocata da Eusebio Di Francesco o il Napoli di Sarri capace di lottare quasi ad armi pari, ma che a lungo andare invece non ottiene alcun risultato utile.

La capacità della Juve sta nell'aver tracciato questa linea in maniera netta, partendo dalla difesa, ed affidando le proprie sorti per anni alla stessa gente, la BBC caposaldo di questa squadra, emblema di un modo di fare società che oggi si vede in rarissime occasioni.

La Roma ha avuto 7 allenatori in 8 anni, che aggiungendosi ai 2 del campionato 2010/2011 fanno 9 in 8 anni. Io mi chiedo come può una società puntare a qualcosa di serio quando è la prima che non sa dare una identità alla squadra. Non ci soffermiamo poi sui vari direttori sportivi altrimenti questo diventa imbarazzante. Una società gestita neanche fosse la peggiore casa vacanze d'Italia.

Appunto, arriviamo ad oggi.

Oggi ci sono 3 squadre che sono riuscite in un qualche modo a far riuscire il calcio italiano dal medioevo, e queste sono Inter Atalanta e Lazio.

Voi direte, eh ma la Juventus sempre lì sta, si verissimo, ma oggi abbiamo un altro effetto, quello di prendere uomini simbolo ed inserirli in pianta stabile nella società. Mettere gente di carattere che ti dice alla dirigenza, "NO QUESTO NON LO TOCCHI". 

Oggi il calcio vive di persone come Conte, Gasperini e Inzaghi che con lavoro, dedizione e sfacciataggine ti hanno risvegliato un campionato assopito, un campionato nel quale dicevi, "si vabbè ma tanto vincerà sempre la Juve". Oggi non lo diciamo più e questo perché dietro ci sono società che hanno capito che il percorso non può essere fatto solo di statistiche alla mano, non può essere fatto solo di "spendiamo milioni quindi devono arrivare i risultati". Il calcio è fatto da uomini che lo vivono intensamente ogni giorno, ogni ora ed ogni secondo. Tre squadre che hanno capito che la propria ossatura deve restare quella, e deve essere affidata ad una persona o un team di persone che vive ogni singolo giocatore con rapporti personali, spesso fraterni, altre volte da pater familias.

A modo proprio queste società sono simili: Inter, Atalanta e Lazio stanno facendo un percorso simile, affidando a gente che vive di calcio la gestione del club.

Percassi e Lotito su questo hanno già vinto il loro personale scudetto, a contrario dei soldi degli Americani o dei diritti di immagine di De Laurentiis. L'Inter di Zhang invece forse arriverà presto al suo vero primo scudetto.

Forse oggi siamo usciti dal medioevo, ma diciamolo sottovoce, che potrebbe ancora essere forse solo ancora una piccola illusione.

 

Un abbraccio!

E.D.M.