Il calcio... questo sport portato in auge dagli inglesi nell'Ottocento è capace di diventare argomento giornaliero per milioni di persone. Eppure se vogliamo dirla in maniera spicciola si tratta solo di ventidue esseri umani che corrono dietro ad un pallone su un manto erboso e devono segnare in una rete retta da due pali piantati a terra. E prendendo ad esempio i grandi campioni del calcio, i bambini giocano in strada creando porte immaginarie in cui fare goal e quando cresceranno tramanderanno questa fantasia ai loro figli e nipoti. Il calcio passa anche nel tempo, lo si vede nelle immagini ingiallite di un libro fino alle immagini Hd degli smartphone.

Svanito il grigiore e la pioggia del maltempo a Napoli è tornato il sole e le persone si annidano nei bar e negli chalet o sul lungomare a parlare di calcio. E basta anche solo ascoltare perchè gli argomenti sono gli stessi e li puoi sentire anche passeggiando in silenzio. I tifosi più obiettivi ammettono che il Napoli finora ha fatto tanto e che anche le altre squadre dietro di noi vincono e quindi il campionato è duro e che se non era per la Champions avremmo vinto a Verona.

Continui a camminare, giri l'angolo e ascolti gli europeisti, coloro che fanno paragoni tra il calcio italiano e quello estero affermando che gli altri campionati sono più tranquilli perchè le prime in classifica hanno un margine più ampio sulle inseguitrici ed il nostro campionato è più difficile. Attraversi la strada e trovi i disfattisti, coloro che vedono il bicchiere mezzo vuoto, che hanno opinioni opposte agli europeisti affermando che il campionato italiano è mediocre perchè non ci sono squadre che possono competere con le prime sei in classifica.

Infine ci sono i pessimisti, coloro che vedono il bicchiere completamente vuoto o non lo vedono nemmeno il bicchiere. Costoro parlano ancora di rosa corta e che gli infortuni di Ghoulam e Milik sono la riprova di un calciomercato deludente. Ovviamente vallo a spiegare a loro che se prendi "ottanta" calciatori, li devi mettere in tribuna, dopo non c'è posto nemmeno per il presidente se si volesse vedere la partita.

Poi quando si sta per concludere la passeggiata verso Mergellina incontro un vecchio amico mio pescatore che mi dice: "Guagliò, o' Napule ca dice? Viene ccà, damme nà mana a levà a miezzo" cioè "Ragazzo, hai notizie del Napoli? Vieni qua, dammi una mano a mettere a posto"

Ed è così che si esce di casa con un pensiero che ti stava accompagnando prima di aprire il portone e te ne torni, ovviamente in ritardo, con lo stesso pensiero di tutti i giorni... "Fammi vedere qualche notizia sul Napoli".

I discorsi, le polemiche, l'aria elettrica di tutta la vicenda "Squadra del cuore", comporta una rivoluzione del pensiero ad ogni persona che incontri e la pensa in maniera diversa da te.
L'unico punto comune è la vittoria che porta lo stesso sentimento in ognuno di noi... una gioia indescrivibile!