Molti ancora oggi si interrogano a quando risalirebbe la questione storica dell'indipendenza catalana. Catalogna che ha conosciuto il suo annus horribilis nel 2017, dall'attentato del 17 agosto del 2017, dell'ISIS, che destabilizzerà il cuore della Catalogna, alla vicenda complessa del referendum per l'indipendenza che si concluderà con una proclamazione funerea di ciò che non verrà mai attuato, l'indipendenza catalana, al rischio di 30anni di carcere per alcuni leader politici, alla fuga di altri passando dalla caduta del governo spagnolo, con un re ritornato alla ribalta dopo un lungo periodo di silenzio. Ed una Spagna che sembrava essere ricaduta al periodo franchista. per la brutalità della repressione.

Una storia complessa, di cui ora ricorre il primo anniversario. Ancora in vita, e non si sa come finirà. 

Ancora oggi gli interrogativi sono vivi, sul perchè vi è stata questa crescita esponenziale di una rivendicazione che avrebbe avuto il suo impulso più importante dal 1714. Ogni 11 settembre in Catalogna viene celebrata la Diada Nacional de Catalunya in memoria della resistenza del popolo catalano in difesa del paese e della caduta di Barcellona nelle mani borboniche, dopo 14 mesi di assedio.

Erano quattro gatti a rivendicare l'indipendenza della Catalogna si dice. Catalogna che dalla Spagna non aveva mai ottenuto nulla di quanto richiesto alla Spagna. Si sentivano nazione, si sentono nazione, e volevano essere trattati come una nazione all'interno della Spagna. Ma nessuna Costituzione nell'Europa consente la "secessione" e la democrazia si è scontrata con altri interessi.

Ma come ha evidenziato un documentario su Netflix che racconta quanto accaduto a Barcellona nell'autunno del 2017, questo fuoco indipendentista è stato riacceso dal calcio. E neanche a dirlo da un gesto che ha fatto il giro del mondo. Dal dito dell'occhio di Mourinho al vice di Guardiola, Tito Vilanova, durante la SuperCoppa. Vilanova che purtroppo morirà qualche anno dopo. Da quel momento passando dal calcio, che è stato un megafono fenomenale, è successo qualcosa di profondo. E' come se ci fosse stata una vampata potente che è cresciuta giorno dopo giorno per diventare indomabile. Ed il calcio ha avuto un ruolo determinante in ciò. Epica sarà la rivalità tra Ramos e Piquè, due anime della Spagna e Catalogna, nella stessa nazionale, il primo fedele al re, il secondo alla nazione catalana. 

Una storia che continua, con alti e bassi, che alla fine ha indebolito sia Madrid che Barcellona, ha annullato entrambe, una storia che sarà lunga e forse anche dolorosa in una Europa che non ha più alcuna prospettiva.

Una partita che è finita in parità, ma la sfida continua e l'esito non lo conosce nessuno. Si ha la sensazione di vivere la classica quiete prima della tempesta.

fonte disegno: http://www.sportfair.it/foto/2018/04/allenatori-piu-famosi/722710/