Due notizie contrastanti, due notizie che giungono da due mondi opposti, da estremi dello stesso mondo.
Mentre in Italia c'è chi esulta come se avesse vinto la finale di Champions League in zona Cesarini, perchè il Ddl Zan è pressocchè affossato, un disegno di legge importantissimo per il contrasto al razzismo omotransfobico, arriva la notizia che nel calcio si è rotto il tabù dei tabù.
Per la prima volta nel calcio maschile un giocatore ancora in carriera ha fatto coming out. Si è dichiarato gay.
Finalmente è successo.
Nel calcio come in tutti gli sport e in tutto ciò che connota la nostra quotidianità non dovrebbe esserci nulla di più normale che poter essere liberi di esprimere ciò che si è. Stiamo per andare su Marte, organizziamo i viaggi spaziali turistici per ricchi, ma non siamo in grado ancora di poter garantire alle persone la libertà di poter vivere la propria identità.
Il razzismo è una belva feroce che soprattutto nel calcio ha trovato un portone spalancato in cui dilagare. Ed ora è successo quello che si attendeva da tempo. Se nel calcio femminile già da tempo le calciatrici sono state più coraggiose, in quello maschile,no.  E già il fatto che si debba parlare di coraggio, la dice lunga per far capire in che mondo viviamo. La tecnologia illude. Avanza il progresso tecnologico, ma non quello dei diritti umani. Una squadra sconosciuta ai più è stata probabilmente la più cercata in questo fine ottobre 2021 che almeno per quanto riguarda il calcio, rimarrà nella storia. Adelaide è la squadra, ed il giocatore si chiama, Josh Cavallo. A cui bisogna dire grazie!
Quello che ha scritto, rivelando il suo esser omosessuale, è stato condiviso da una moltitudine di personalità e cittadini comuni. Questo significa che qualcuno prima o poi doveva iniziare. Ha iniziato lui, un giocatore ignoto ai più che ha vinto la partita più bella e importante della sua carriera. Quella che l'Italia ancora deve non solo vincere, ma iniziare a giocare, visto la pagina oscura, macabra, terrificante, che si è affermata nel Parlamento.
C'è chi rideva, esultava, come se il mondo fosse il loro. Ma costoro devono rassegnarsi, perchè questo altro non è che l'ultimo urlo della disperazione di chi non avrà alcun spazio nel futuro, ed il futuro è di giocatori come Cavallo, di persone che voglio il DDL Zan, di una società progressista, non di terrapiattisti, complottisti, rettiliani, razzisti o no vax o talebani omofobi. Una società senza più barriere e confini come ha voluto insegnare il primo pride della storia transfrontaliero, quello che ha unito Gorizia con Nova Gorica.