Casualmente alla vigilia della giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, si arresta il sindaco di Riace diventato in tutto il mondo simbolo per l'accoglienza in Italia. Quella parola che reca ai più gran fastidio. Eppure, guardando al mondo del calcio, il nostro è un calcio per immigrati e fatto di immigrazione. Il 58% dei giocatori in SerieA, circa 300, sono stranieri.

Solo che non si tratta di stranieri che hanno dovuto ora percorrere a piedi migliaia di km o attraversare il mare della morte, il Mediteranno, che ha risucchiato migliaia di vite, con barconi. Sarebbe importante che anche dal mondo del calcio si lanciasse un segnale di solidarietà ad un modello sociale che è pienamente conforme alla nostra Costituzione ed a quei valori che il calcio vorrebbe inculcare, come rispetto, solidarietà, fratellanza. Certo, si dirà, la legge è legge. Anche le leggi razziali erano legge, ma ci sono azioni che sono legittime, quando tale legittimità ha come scopo quello di mirare al perseguimento di valori umani supremi, alla tutela dei diritti umani, della dignità della persona, che va ben oltre una semplice questione burocratica. In Italia il momento che si vive è complesso e difficile ed il calcio non può starsene in disparte come se vivesse sul pianeta Marte.

Sarebbe importante,pertanto, che anche dal mondo del calcio giungesse un segnale di solidarietà a Riace e tutto ciò che quella cittadina rappresenta. Un modello che qualcuno vuole arrestare.