Che l'impresa sia ardua, lo dicono i freddi numeri e lo dice la storia recente: da quando esiste lo Juventus Stadium alias Allianz Stadium, il Milan non ha mai espugnato la casa della Vecchia Signora. Ancor peggio, se si guarda solo alle partite di Serie A, il Milan non è mai riuscito a conquistare neanche un punto.

FORTINO INVIOLABILE - Sono passati ben nove anni dall'inaugurazione dell'impianto di proprietà del club juventino, nove campionati segnati da altrettanti vittorie bianconere (sia del match, sia del campionato), ma anche da nove allenatori diversi sulla panchina del malconcio Milan di questa seconda decade del Terzo Millennio: da Max Allegri, passando per Clarence Seedorf, Pippo Inzaghi, Sinisa Mihajilovic, Vincenzo Montella, Rino Gattuso, Marco Giampaolo, fino a Stefano Pioli. Ma non c'è stato niente da fare: tutti questi Milan "minori" sono usciti dal campo della Juve con le ossa rotte ed un bilancio drammatico di nove sconfitte su nove partite disputate. Si parte dal 2 ottobre 2011, 2-0 con doppietta nel finale del principino Marchisio e via di seguito, senza pietà: 21 aprile 2013, 1-0 (57' rig. Vidal); 6 ottobre 2013, 3-2 (1' e 90' Muntari, 15' Pirlo, 69' Giovinco, 75' Chiellini); 7 febbraio 2015, 3-1 (14' Tevez, 28' Antonelli, 31' Bonucci, 65' Morata); 21 novembre 2015, 1-0 (65' Dybala); 10 marzo 2017, 2-1 (30' Benatia, 43' Bacca, 97' rig. Dybala); 31 marzo 2018, 3-1 (8' Dybala, 28' Bonucci, 79' Cuadrado, 87' Khedira); 6 aprile 2019, 2-1 (39' Piatek, 60' rig. Dybala, 84' Kean); 10 novembre 2019, 1-0 (77' Dybala). Un bilancio disastroso che non migliora affatto se si considerano gli incontri di Coppa Italia: quattro confronti con full di eliminazioni per il Milan, attraverso due sconfitte (9 gennaio 2013, 2-1 con gol di El Shaarawy, Giovinco e Vucinic; 25 gennaio 2017, 2-1 con gol di Dybala, Pjanic e Bacca) e due inutili pareggi (20 marzo 2012, 2-2 con gol di Del Piero, Mesbah, Maxi Lopez, Vucinic; 12 giugno 2020, 0-0). Anche nella coppa nazionale, modalità diverse ma zero esultanze a tinte rossonere.

LA MAGIA DEI 9 - Eppure se andiamo indietro nel tempo, quando lo Juventus Stadium non era ancora una realtà (e probabilmente neanche un progetto), le gioie rossonere in terra juventina ci sono eccome.  Dicevamo: 9 precedenti in campionato e 9 sconfitte con 9 allenatori diversi. Giochiamo coi numeri e andiamo al 9 maggio del 1999, quando il Milan di Zaccheroni e della difesa a tre va a Torino in pieno testa a testa tricolore contro la super-Lazio di Sergio Cragnotti, Sven Goran Eriksson, Sandro Nesta e Bobo Vieri. Mancano tre giornate alla fine di un campionato che, per il club di Via Turati, doveva essere "di transizione" dopo due annate da dimenticare culminate con una doppia esclusione dalla competizioni europee (fatto più unico che raro nella lunga epopea berlusconiana). Il Milan dopo aver clamorosamente riaperto la lotta-scudetto (da -7 a -1), vuole completare l'aggancio alla corazzata Lazio in vetta della classifica. D'altrocanto, la Juventus allenata da Carletto Ancelotti sta vivendo la peggiore stagione sotto l'egida della Triade ed è in lotta per un posto in Coppa Uefa (concluderà con un amaro settimo posto ed una qualificazione all'Intertoto). La squadra di casa, priva di Zinedine Zidane e Alex Del Piero, riesce a contenere gli uomini di Alberto Zaccheroni per tutto il primo tempo, ma il match cambia bruscamente ad inizio ripresa: dopo 15 secondi "Re Leone" Weah, approfittando di un retropassaggio errato di Montero, scavalca Peruzzi in uscita con un colpo di testa e porta in vantaggio i rossoneri. Il Milan, sbloccato il risultato, riesce ad imporre il proprio gioco con continuità e creare diverse occasioni da gol, fino ad ottenere il raddoppio al 20' sempre grazie al centravanti liberiano, splendidamente imbeccato da "Zorro" Boban, subentrato a Leonardo.

LA CARTOLINA - L'esultanza che segue la bellissima rete del raddoppio passerà alla storia: George Weah e Zvonimir Boban, mano nella mano, corrono verso la curva rossonera, donando a tutti la cartolina dello Scudetto del Centenario milanista. La settimana dopo il Milan, battendo l'Empoli per 4-1, compirà il sorpasso sui biancocelesti (fermati sul pari a Firenze), apripista per il trionfo di Perugia nell'ultima giornata che sancirà la conquista del 16° tricolore. Che questa romantica fuga verso la vittoria, mano nella mano, in un altro 9 maggio, sia di buon auspicio. Dopo 9 sconfitte su 9 partite, con 9 allenatori diversi: nel '99 l'ha decisa la classe di un immenso Numero 9. Prima della Maledizione del 9: ma chiedere un miracolo a Mario Mandzukic, oggi, forse sarebbe troppo.