L'ultimo successo risale alla vigilia di Calciopoli, che secondo i benpensanti ha fatto "pulizia" nel calcio italiano.
Lo tsunami ha falcidiato la squadra che storicamente forniva il maggior contributo alla causa azzurra e la FIGC ha bellamente dormito sugli allori senza porre rimedio.

Adesso stiamo raccogliendo i frutti. La mia non è la solita polemica ormai stucchevole su Calciopoli o, come meglio identificata dai noi bianconeri, Farsopoli. No. Oggi parlo con la casacca azzurra sulle spalle. Non parlo da juventino, ma da ITALIANO. Quindi l'argomento Calciopoli oggi non lo prendo in esame per tutelare i colori bianconeri, bensì per l'interesse dell'intero movimento calcistico italiano.
In FIGC non hanno saputo guardare "oltre il proprio naso". Non si sono resi conto che quella triste pagina del calcio italiano, risalente a 11 anni fa, ha avuto ripercussioni molto pesanti, non solo sul mondo juventino, ma su tutto il calcio italiano. Le migliori nostre rappresentative, hanno sempre fatto leva su un "blocco" di una squadra di vertice, di solito Juventus o Milan.
Ma dopo Calciopoli, Juve e Milan hanno avuto i loro bei problemi. Il Milan ha avuto l'ultimo sussulto nel 2007 in Champions, grazie ad una squadra ben costruita e poi anche i rossoneri hanno dovuto segnare il passo. L'Inter si è sempre perlopiù affidata a giocatori stranieri e non ha mai dato un concreto aiuto alla Nazionale degli ultimi venti anni.

Qualcuno potrebbe obiettare che ci siamo avvicinati al successo all'Europeo 2012 con Prandelli e abbiamo fatto benino con Conte, uscendo all'Europeo 2016 senza sconfitte...
Bene, analizziamo come erano composte quelle Nazionali: nel 2012 Buffon + BBC + Pirlo e Marchisio.
Nel 2016 Buffon + BBC (un po' attempata) + mister Conte... Tutta gente che per anni ha lavorato in gruppo sempre insieme nel club di appartenenza, abituata a vincere, anche soffrendo. Invece vediamo gli altri tornei: nel 2010 debacle totale per Lippi che si è troppo affidato ai "senatori" Campioni del Mondo uscenti, non avendo uno specifico blocco cui far riferimento. Nel 2014 il torneo degli azzurri rimane avvolto da un velo misterioso, che non ci ha permesso di conoscere appieno come siano andate le cose nel ritiro. Chi parla di spaccatura nello spogliatoio, chi "accusa" che alcuni giocatori, i più giovani, fossero andati per fare una vacanza ecc. ecc. Fatto sta che nella partita decisiva con l'Uruguay, comunque non la Svezia, Marchisio venne punito eccessivamente con l'espulsione per un intervento, si fecero male Verratti e Immobile e dicemmo addio al mondiale per mano, anzi per testa, di Godin.

Tanto si dice, tanto si parla, ma alla fin fine la FIGC non ha ridotto il campionato di serie A a 18 o 16 squadre per evitare l'accavallamento degli impegni dei Club e magari dedicare maggior spazio a stages azzurri.
La FIGC non ha introdotto la "squadra B", come succede in altri paesi, per permettere di fare esperienza e mettere minutaggio nelle gambe a tutti i giocatori, ivi compresi i nostri azzurri che in campionato molto spesso fanno panchina. La FIGC non ha regolamentato a dovere i settori giovanili, nei quali sempre più spesso si vedono ragazzi provenienti da altri paesi, togliendo così la possibilità di emergere ai nostri giovani.

Sarà un caso ma, secondo me in conclusione, la nostra Nazionale, non potendo fare leva su un'organizzazione federale decente, ha storicamente fatto le proprie fortune contando su un blocco di una squadra di vertice in campionato, soprattutto, dati alla mano, della Juventus (quelli che vincevano i campionati rubando).

Dopo calciopoli la FIGC è stata miope ed inerte, prima con Abete e ora con Tavecchio, davanti ai cambiamenti epocali che Farsopoli stava determinando, sia in tema di competizioni europee per club, sia in tema di Nazionale.
Abbiamo seminato male ed oggi questi sono i frutti del raccolto.