Clamorosa è indubbiamente l'indiscrezione riportata dal sito Dagospia sulla situazione finanziaria della Juventus. Secondo il giornale online la società: "ha debiti che potrebbero avvicinarsi a 500 milioni di euro, soprattutto a causa dell’investimento su Cristiano Ronaldo, per il cui acquisto è stato necessario un bond da 175 milioni di euro. Il portoghese, pesa sul bilancio della Juventus per 30 milioni di euro netti l’anno per altri tre anni. Inoltre Dagospia aggiunge: "Andrea Agnelli, ossessionato dalla vittoria della Champions League, trova l’ostruzione di John Elkann il quale non ha intenzione di mettere ancora mano alla cassa per inseguire i sogni di gloria del cugino. Di qui l’idea, poi bocciata, di Andrea Agnelli di promuovere attraverso l’Eca il progetto di Super Champions: il format del torneo, che penalizza i piccoli club a vantaggio dei più ricchi, è vista come un’opportunità di moltiplicare gli introiti e puntellare il bilancio”.

Sicuramente il sito online fa delle inchieste spesso attendibili, ma analizziamo con la calma di chi non deve fare per forza notizia. Partendo dai 175 milioni di bond, chiariamo, che è stato emesso per “colpa” di Cristiano Ronaldo o meglio del suo stipendio, ma non per pagarglielo, ma perché tale costo annuo, non permetterebbe di fare mercato, la prova che la Juventus usi il bond per altro è il quasi certo arrivo di de Ligt e della caccia ancora aperta alle costose mezzale Pogba, Ndombele e Milinkovic Savic. Probabilmente non arriverà nessuno dei 3 fuoriclasse, ma se la Juventus li tratta vuol dire che i soldini disponibili li ha e non li prenderebbe dalla sola cessione di Cancelo, ovviamente i venditori dovranno limare le richieste rispettivamente di 150, 80 e 100 milioni, per una questione di bilancio sicuramente, ma soprattutto per il fair play finanziario.

L’altro punto trattato dal giornale è l’acquisto, ma soprattutto lo stipendio di Ronaldo, che corrisponde a 30 milioni netti (55 lordi) l’anno in uscita, ovviamente non sono considerate le entrate in più derivate dal trasferimento del portoghese a Torino. Nel primo semestre 2018-2019 i «ricavi da vendite di prodotti e licenze» della Juventus sono stati pari a 26,51 milioni di euro, in crescita di circa l’81% rispetto ai 14,65 milioni del primo semestre 2017-2018. Si tratta di circa 11,86 milioni di ricavi in più dalla vendita di merchadinsing e licenze rispetto alla prima parte dello scorso esercizio. Nel primo semestre sono cresciuti anche i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità, grazie al bonus addizionale di € 15 milioni riconosciuto da Adidas al momento del rinnovo della sponsorizzazione tecnica. L’effetto dell’arrivo in bianconero di Cristiano Ronaldo si è dunque fatto sentire anche positivamente. Da ricordare che CR7 sostituisce Higuain che costava 15 milioni lordi annui. Abbiamo quindi tra risparmi e nuovi introiti la bella somma di quasi 42 milioni in cassa in più, inferiori ai 55 di costo annuo, ma in bilancio la perdita è “solo” 13 milioni. Ronaldo è stato preso per vincere o perlomeno arrivare in finale della Champions con un incasso maggiore solo di diritti, che sarebbe stato, di circa 30 milioni, probabilmente per questo Nedved e Ronaldo “hanno esonerato” Allegri; infatti con l’arrivo in finale l’arrivo di CR7 avrebbe portato un attivo, almeno il piano era questo.

Su John Elkann, il quale non avrebbe più intenzione di mettere ancora mano alla cassa per inseguire i sogni di gloria del cugino, possiamo dire che la notizia è vera, ma quando mai ha messo soldi? La Juventus si autofinanzia da sempre, eccezion fatta per il periodo di Cobolli Gigli, amico di John, ma incapace a gestire la squadra. La società bianconera negli ultimi anni ha chiuso il bilancio in attivo, tranne nell’ultima sessione, ma Ronaldo è costato 105 milioni e sono mancati introiti che presto arriveranno.

Andrea Agnelli, ossessionato dalla vittoria della Champions League, come un po’ tutti noi tifosi, ha trovato l’idea, poi bocciata, di promuovere attraverso l’Eca il progetto di Super Champions. Sarebbe stata una grossa fortuna per i Clubs più ricchi, vista come un’opportunità di moltiplicare gli introiti e puntellare il bilancio.
Purtroppo, per la Juventus, vista la strenua opposizione di molti presidenti, il presidente della Juve e dell’Eca ha dovuto cambiare rotta, almeno provvisoriamente, e trovare nuovi investitori per la società. Alla domanda chi ha tanti soldi e ne vuole spendere per dare visibilità al suo paese? La risposta è stata facile: il Qatar con quel paradiso di sabbia pieno di petrodollari. Gli ambienti finanziari sostengono che ci sia già stato un contatto tra le parti, avvenuto con gli sceicchi per discutere dell’ipotesi di ingresso nel capitale.
Ma Francesco Totti, dopo le sue dimissioni da dirigente della Roma, si è attivato per “rubare” la sua ex squadra a James Pallotta, il quale sarebbe disposto a vendere la società in cambio di una succulenta offerta. Totti, attraverso un intermediario inglese a Londra, ha proposto l’acquisto della società capitolina agli sceicchi, garantendo il suo ritorno in società. Il problema della costruzione dello stadio, grosso affare sognato dall’italoamericano Pallotta, lo spingerebbe, quest’ultimo, a disfarsi di una società con poche possibilità lucrative. Ma non poter avere in poco tempo, uno stadio di proprietà potrebbe bloccare l’interesse degli arabi, che potrebbero optare per una opzione di maggiore visibilità internazionale, garantita dll’acquisto di una fetta della società bianconera. Gli sceicchi non diventerebbero, mai proprietari al 100% come è possibile a Roma, ma già sognano la faccia di CR7 in giro per le vie e le piazze del Qatar e le loro bandiere e sponsor in giro per l’Europa.