Mancano poche ore al termine di una scoppiettante finestra invernale di mercato dove a differenza del passato fatto di piccoli spostamenti e acquisti utili (per completare la squadra ma soprattutto a livello economico) la tendenza sembra essere cambiata visto che abbiamo assistito a colpi degni del mercato estivo sia dal punto di vista tecnico che soprattutto economico.

Quello che di solito viene definito mercato di riparazione, perché serve a riparare gli errori estivi, si è trasformato in un mercato vero e proprio visti i nomi in ballo. E se da una parte dimostrano che le possibilità di fare acquisti con la A maiuscola possono esserci anche nel freddo gennaio, dall’altra fanno capire come le difficoltà estive di alcuni club in sede di mercato sommate alla classifica “tranquilla” di alcuni club possano contribuire in maniera netta nel mercato ritenuto da tempo più povero.

La palma di miglior acquisto va sicuramente alla Juventus, che dopo alcuni passi falsi in sede di mercato decide di puntare sul sicuro grazie all’acquisto di Vlahovic dalla Fiorentina.
Oltre ad aumentare la lista di calciatori passati dalla riva dell’Arno alla Mole, l’acquisto del serbo serve come dimostrazione pratica del progetto Juve e soprattutto dell’Allegri-bis che fino ad ora aveva lasciato perplessi addetti ai lavori e tifosi contrari alla cosiddetta minestra riscaldata, anche perché numeri alla mano erano evidenti le difficoltà del tecnico livornese rispetto al recente passato. Con Vlahovic i bianconeri si sono assicurati un bomber di razza utile per finalizzare le occasioni create dai compagni viste le difficoltà dei vari Morata, Kean e Dybala, ma anche un vero campione per il futuro della squadra e visto l’acquisto anticipato di sei mesi, anche per il presente con una posizione Champions da conquistare e una Champions attuale da non trascurare e che potrebbe ribaltare il giudizio sulla stagione in atto.

Se a Torino festeggiano, è senza dubbio diverso l’umore in quel di Firenze visto l’addio del numero nove in un momento così cruciale della stagione. Ad aumentare la rabbia per l’addio della punta contribuisce poi il fatto che fino ad una settimana fa era proprio la Fiorentina la regina del mercato, visti gli arrivi di Ikonè e Piatek arrivati in viola per portare la squadra di Italiano a rendere sempre più certo un posto nelle prossime competizione europee.
Con l’addio di Vlahovic, però, le cose rischiano di cambiare e nemmeno l’arrivo di Cabral (preso per sopperire all’assenza dell’attuale capocannoniere viola) può evitare alla squadra di Commisso di soffrire per le posizioni di alta classifica. La cessione, infatti, potrebbe portare più di qualche difficoltà al percorso dei viola che avevano in Vlahovic l’uomo giusto per tramutare in oro ciò che veniva creato e che ora devono sperare che i numeri di Piatek e Cabral siano sulla falsa riga di quelli del loro predecessore per non restare con il cerino in mano al termine del campionato.
Anche in casa Inter è arrivato un acquisto a sorpresa visto l’approdo di Gosens nella Milano nerazzurra. L’acquisto del tedesco (al momento fermo ai box per infortunio) rappresenta la giusta mossa per il presente (serviva un vice Perisic come il pane) ma anche per il futuro (visto che lo stesso croato potrebbe lasciare al termine della stagione come da contratto) oltre che un’ottima operazione finanziaria visto i numeri in zona offensiva del giocatore. La mossa Gosens è poi esplicativa sul tipo di percorso che la società vuole per l’Inter e certifica e allo stesso tempo gratifica il lavoro svolto fin qui da Inzaghi.
In casa Atalanta non sono però rimasti a guardare, visto che la cifra arrivata per Gosens è stata subito reinvestita su Boga arrivato dal Sassuolo per dare imprevedibilità all’attacco orobico. Con Boga, infatti, l’Atalanta si è assicurata una freccia diversa per Gasperini che ora potrà puntare anche sulla variabile velocità che soprattutto a partita in corso potrà rivelarsi molto utile. In più la contestuale esplosione di Pezzella ha certamente aiutato la società bergamasca nel prendere a cuor leggero la decisione su Gosens.
Come detto prima uno dei motivi che spinge alcuni club ad anticipare le uscite di sei mesi è sicuramente la posizione di classifica: proprio questo motivo ha infatti spinto il Sassuolo a cedere con anticipo (o ritardo vista la corte estiva del Napoli) l’ivoriano (anche se alla cessione ha senza dubbio contribuito la nuova idea tattica di Dionisi che potrebbe portare presto il Sassuolo a schierarsi con il 4-3-1-2) e anticipare alcuni acquisti giovani (attenzione a Lucca nelle ultime ore di mercato) per portare così avanti la filosofia imposta da Squinzi negli anni.
Stesso motivo stessa situazione di classifica degli emiliani, per l’Empoli che a sorpresa ha ceduto Ricci al Torino. La cessione del giovane metronomo sorprende però più dell’addio di Boga al Sassuolo, primo perché titolare quasi inamovibile di Andreazzoli, secondo perché l’Empoli deve stare attento all’effetto Benevento della passata stagione e terzo perché il giovane talento non è stato ceduto ad una big ma ad una squadra sì in ripresa ma ancora alla ricerca della giusta identità per tornare nell’élite del calcio italiano.
Dall’estero è invece arrivato Oliveira, che dopo gli anni al Porto ha deciso di approdare in Italia accettando il corteggiamento della Roma. Numeri alla mano (2 gol in 2 partite) sembra aver già preso dimestichezza con il calcio italiano e con Mourinho e chissà che non possa diventare proprio lui il miglior acquisto di gennaio (in attesa dei numeri di Vlahovic).