Se un domani mia figlia mi chiedesse cosa mi aspettavo da questa stagione, le risponderei subito con una sola parola: Concretezza. 

Il campionato va in soffitta con l'ennesimo tripudio bianconero e con tante delusioni. Partire dal Napoli sarebbe così facile e riduttivo, e infatti le parole in questi giorni si sono sprecate e sono state abbondanti...forse troppo. La serie A é stata aperta per tutti gli obiettivi fino all'ultima giornata (cosa accaduta solo in Italia, vista la repentina conclusione degli altri maggiori campionati europei) e diciamoci la verità, siamo contenti di non aver visto partite noiose e ambigue di fine stagione. Lo scudetto é rimasto a Torino dopo aver fatto un brevissimo viaggio nelle teste di tanti tifosi del Napoli, che davvero dopo la sera dello scontro diretto, ci credevano come non mai. Uno scudetto sofferto e sudato quanto programmato e studiato ad arte dalla dirigenza bianconera. Un titolo che viene da lontano questo. Da una serataccia. Quella di San Siro in un Italia-Svezia valevole per i Playoff di qualificazione al prossimo Mondiale. In una serata che vorrei presto dimenticare, ma che mi porterò dentro per il resto della mia vita. Perché solo chi ama alla follia questo sport può comprendere cosa significhi. I ricordi vanno a serate estive d'altri tempi, dove Schillaci, Roberto Baggio e Bobo Vieri riempivano i miei sogni di passione e speranza. Dove a tavola c'erano gli amici e i parenti, la maglia azzurra a coprire la televisione, e in seconda serata Fantozzi per farci dimenticare. Farci dimenticare cosa? Di aver perso un mondiale in casa? Di averne perso un altro ai rigori sotto il sole americano? O forse dimenticarci di essere sempre tra i migliori? Eh si! In effetti eravamo abituati bene,anzi benissimo. Non eravamo pronti a vedere l'Italia fuori dal mondiale. Come non eravamo pronti a vedere una squadra vincere 7 scudetti di fila. Tra l'altro la squadra più odiata e tifata della penisola. E sotto quindi con gli elogi e con le considerazioni, a volte tralasciando i meriti del Napoli (ammessi in forma molto ironica da Chiellini stesso). Un Napoli che ha incantato ma che si é perso sul più bello, forse non in albergo a Firenze come dice Sarri ma bensì nella stessa sciagurata nottata milanese di Italia-Svezia, perché credo sia stato proprio in quell'occasione che il blocco juventino dei nazionali, decisero di mettere la propria firma su questo scudetto, a detta di Marotta "il più nervoso dei 7". Mosca quest'estate avrà la sua regina e avrà sicuramente il suo grande spettacolo, ma il pensiero dei suoi tifosi e della sua gente andrá sicuramente al Belpaese, orfano di un mondiale, ma contento di aver finalmente trovato una serie A così appassionante da dover fermarsi alla prossima fermata ad aspettare che anche le milanesi riportino questo campionato ad essere ancora il più bello del mondo.