Mentre Juve e Bayern si incontrano e, in 48 ore, definiscono la compravendita di uno dei più forti centrocampisti del mondo, Arturo Vidal, per 40 milioni di euro, c’è un mondo dove le cose procedono con ritmi molto, molto più blandi. Non ci sono grandi stelle e milioni a profusione, ma onesti mestieranti che si cerca, faticosamente, di spacciare per campioni. E’ il sottobosco del calciomercato vero, lì dove operano le squadre minori. Andiamo a sbirciare al suo interno. L'Inter sta cercando di comprare Perisic dallo Schalke, valutato 17 milioni. E’ doveroso ricordare che, appena un anno fa di questi tempi, costui veniva offerto in giro a 7 milioni. Juve e Napoli, solo per citarne due, dopo attenta valutazione conclusero che non era all’altezza. Tutti però sappiamo che i giocatori che nascono interisti, da un anno all’altro, si trasformano da calciatori modesti in grandi campioni: i rospi diventano principi appena sfiorati dalle labbra della Bella Addormentata nerazzurra. La quale, subito dopo, torna però a dormire facendo svanire di colpo l'incantesimo. Dopo un mese di corteggiamento, la settimana scorsa l’Inter ha finalmente formalizzato la sua offerta: prestito biennale gratuito e pagamento in cinque rate annuali, a partire dal terzo anno. Praticamente, lo prendono subito, cominciano a pagarlo nel 2018 e finiscono nel 2023. Premesso che entro tale data la NASA ha previsto di portare su Marte i batteri che dovrebbero iniziare a creare le condizioni per la vita umana su quel pianeta, la cosa è interessante. Per certi versi ridicola. Innanzitutto, vediamo le reazioni dei crucchi alla proposta. Inizialmente credevano fosse uno scherzo e sono scoppiati in una risata fragorosa. Poi, dopo aver compreso che i nerazzurri facevano sul serio, si sono piuttosto incacchiati. Qualcuno di loro ha fatto notare che le ultime rate del pagamento rischierebbero di arrivare dopo che Perisic si sarà ritirato dall'attività agonistica, per sopraggiunti limiti di età, pur essendo oggi ancora giovane. Successivamente, visto che gli emissari interisti erano stati colti di sorpresa da questa riflessione, che evidentemente non avevano previsto, hanno rincarato la dose. Hanno fatto presente che il calcio, in particolare il calciomercato, sono questioni piuttosto onerose: ci vogliono i soldi, non le chiacchiere. Figuriamoci le barzellette. Da qui, la conclusione: la competizione costa, se non hai i mezzi non puoi competere e faresti più bella figura a rinunciare. Insomma, un modo elegante per consigliare il ritiro. Alchè, dopo il millesimo summit tenutosi ad Appiano per fare il punto sul mercato, gli interisti hanno deciso di procedere prima con le cessioni, per procurarsi le risorse con cui presentarsi al tavolo delle trattative, evitando di farsi riconoscere per quello che sono, come amava ripetere alla moglie "Il Vigile" Alberto Sordi. Spunta, quindi, la lista degli esuberi: Andreolli, Schelotto, Juan Jesus, Nagatomo, Dodò e mi sfugge senz’altro il nome di qualche altro carneade in rosa. Dopo un rapido giro informativo presso gli operatori di mercato di questo mondo, ma anche di quell’altro, arriva la doccia fredda: i nomi appena citati sono invendibili, ergo sarebbe un miracolo trovare qualcuno che li prendesse gratis e avesse il coraggio di schierarli nelle proprie squadre: Inter gelata! A questo punto il presidente nerazzurro che, va ricordato per amore di verità e giustizia, ha come idolo personale Nicola Ventola, si è piuttosto innervosito, anzichenò. Dopo aver portato, per rappresaglia, il tasso d’interesse a carico dell’Inter, sui prestiti che egli magnanimamente elargisce alla sua stessa società, dall’8 al 9 per cento, ha emesso l’ultimo diktat, quello definitivo: nessuno è incedibile, tranne Kondogbia, appena preso per ricoprire il fondamentale ruolo di specchietto per le allodole. Il primo bersaglio posto quindi sul mercato è stato Shaqiri. Appresa la notizia, il muscolino svizzero si è risentito. E c’è da capirlo: non aveva ancora completato il trasloco nel suo nuovo alloggio milanese che già doveva ricominciare ad imballare tutte le sue cose. E’ su questo che i tifosi nerazzurri dovrebbero riflettere, prima di sputare sentenze: provateci voi a traslocare ogni 3 mesi. Al momento ancora non si conosce la sua futura destinazione, ma i dirigenti interisti sono certi di poter incassare, dalla sua cessione, almeno i 15 milioni che ancora devono pagare al Bayern, da cui l’avevano comprato la settimana precedente. Per superare l’impasse, qualcuno ha provato sommessamente a riproporre il nome di Kovacic, dichiarato incedibile solo 40 volte. Chi era costui? Un talento straordinario, talmente straordinario che, secondo Radio Inter, sarebbe il sogno segreto di tutte le più grandi squadre del sistema solare, come confermato anche dalla sonda New Horizons, recentemente transitata dalle parti di Plutone. Oggettivamente è difficile definire con precisione il suo effettivo valore, soprattutto perchè bisogna giudicarlo vedendolo seduto in panchina. E' comunque assodato che all’Inter, dopo due anni e tre allenatori, non sono ancora riusciti a capire quale dovrebbe essere il suo ruolo in campo. Di una cosa, però, sono certi: vale 30 milioni e non un euro di meno. Secondo molti, dopo lo show fatto in Germania con l’offerta per Perisic, pare che tutti ora sappiano che l’Inter ha un bisogno disperato di soldi. E qui si nota la genialità dei dirigenti nerazzurri: far sapere a chiunque che si ha necessità di vendere e incassare è senza dubbio il modo migliore per prendere più soldi da una trattativa. Da che mondo e mondo, infatti, è il disperato che fa l’affare, mica il più ricco. Qualcuno comincia a vociferare che, perdurando la carestia di pecunia, potrebbe finire sulla lista dei cedibili anche Icardi. Al momento non ci sono conferme a questa indiscrezione. Francamente pare difficile che l’Inter si privi del suo uomo immagine, ottimo centravanti, nonché specchietto per le allodole di lungo corso. Il mercato, però, è lungo e può sempre riservare sorprese. Thohir, per non farsi trovare impreparato, sta comunque finendo di approntare il piano B. Si tratta di un progetto segretissimo, su cui vige il massimo riserbo. Le poche indiscrezioni sfuggite raccontano però si tratti di una mandrakata, tipo l’arma segreta minacciata dai tedeschi nel corso Seconda Guerra Mondiale. Si dice che a Thohir l'idea sia balenata dopo aver visto i risultati raccolti da Mancini e le difficoltà incontrate nella cessione degli esuberi: e se invece di vendere i giocatori uno ad uno, vendesse tutta la società in un colpo solo? Circolano anche le date: Natale 2015. Il presidente ci pensa seriamente. L’idea originaria, far soldi con l’Inter, è ormai un sogno svanito. Chi glielo fa fare? Potrebbe ritirarsi, campare di rendita anche solo con gli interessi guadagnati e, comodamente seduto il poltrona, davanti alla TV con un bel Banana Daiquiri in mano, rivedersi le straordinarie gesta di Nicola Ventola. Sarà vero? Let's wait and see... In conclusione, un appello ai tifosi Juventini: basta augurarsi il fallimento dei nerazzurri. No Inter, no spasso.