Se qualcuno l'avesse detto non ci avrebbe creduto nessuno e invece quello che è successo a Claudio Ranieri è pura realtà. La Roma deve entrare in Champions, la Roma deve arrivare tra le prime 4, Ranieri è stato chiamato proprio per quello. 

I giallorossi giocano a Genova contro il Genoa che dopo la vittoria dell'Empoli ha bisogno di punti per salvarsi e la Roma per continuare a lottare deve sparare in un passo falso dell'Atalanta. I bergamaschi giocano contro la Lazio, che vincendo possono anche loro avere chance per qualificarsi in Champions e invece no. I biancocelesti passano in vantaggio con Parolo e smettono di giocare; l' Atalanta pareggia con il solito Zapata poi ci pensa Wallace: passaggio a Gomez per il 2-1 e firma l'autogol che chiude la partita, ma Ranieri lo sapeva, lo sapevano tutti che dovevamo contare solo su noi stessi e se El Shaarawy firma il gol dell' 1-0, Fazio, Schick e Nzonzi in pieno recupero fanno saltare Romero da solo così da permettergli di siglare in gol del pareggio (e meno male che Sanabria si è ricordato da dove viene e ha sbagliato il rigore) che spazza via quasi tutte le speranze di vedere la Roma in Champions il prossimo anno (anche l'Europa League è a rischio). 

Per Ranieri lo stadio Marassi è maledetto: nel 2010 ci perse uno scudetto perdendo contro la Samp, oggi molto probabilmente la Champions. E l'aiutante era sempre la Lazio e i colori da battere erano sempre nerazzurri. 

L'avventura dell' ex allenatore del Leicester con la sua Roma può intitolarsi così: destino beffardo.