Definire il calcio solo come un semplice gioco significa non tener conto del fuoco che esso è in grado di innescare, malgrado lì fuori il termometro segni temperature quasi al di sotto dello zero: sono le fiamme della competizione ad animare gli animi dei popoli, in quello che io preferisco considerare uno spettacolo dal sapore unico ed emozionante, capace di stupire senza riserva in ogni occasione. Non servono requisiti specifici per immergersi interamente in tale dimensione: è infatti sufficiente sedersi al proprio posto e lasciarsi andare alla passione, cedendo la guida al cuore e ai sentimenti, i quali rincorrono come impazziti i movimenti di quel pallone che schizza da una parte e dall’altra; a volte però questo sport riesce anche ad esagerare (nel senso positivo del termine) trasformandosi in un’ impressionante successione di colpi di scena, che a mio avviso potrebbe anche comportare qualche problemino per i deboli di cuore, poiché con l’aumentare dei minuti sul cronometro, si alzano rispettivamente le frequenze cardiache, con ogni elemento esterno che perde il proprio significato di fronte alla possibilità di realizzare un sogno. Dunque l’appellativo di gioco sembra servire soltanto da sfondo ad un qualcosa che vale molto di più se si osserva la realtà dal punto di vista di coloro che ne respirano la voce: per concretizzare quanto detto fino a questo momento vi racconterò quanto successo nel match della 21 esima giornata di Bundesliga tra Borussia Dortmund e Hoffenheim, che si presta perfettamente come assaggio di quello che è in grado di regalare questo mondo.

Per l’occasione preferisco non annoiare voi lettori con la solita tiritera riguardo a chi avesse maggiori motivazioni per vincere la partita: i padroni di casa del Dortmund puntano alla vittoria del titolo e non possono permettersi passi falsi, mentre gli ospiti sono affamati da un periodo di scarsi risultati; il miglior attacco contro la terza forza del campionato in questi termini, lasciano trasparire i caratteristici segnali che preannunciano ad una battaglia a suon di goal sul terreno di gioco.

Al fischio dell’arbitro, il quale per l’occasione è il signor Marco Fritz, si da il via alle ostilità che vedono recitare il copione del match alla formazione padrone di casa, vogliosa di gettare subito entrambe le mani sui 3 punti: passano 32 minuti ed è la giovane stella britannica Jadon Sancho a metterla in discesa per i propri compagni, con un diagonale preciso che batte l’estremo difensore avversario; passano pochi giri di orologio e al 43 esimo il Dortmund piazza il 2-0 con il tapin vincente di Mario Gotze, il quale è un vero rapace d’area nel seguire l’azione e scagliare il pallone in rete in seguito alla respinta del portiere Baumann. Ma è al 66 esimo che la squadra di Favre allarga ulteriormente il proprio vantaggio, scrivendo una seria ipoteca sull’incontro con la conclusione ravvicinata del portoghese Guerreiro, innescato dai compagni al conseguimento di una splendida trama piena di scambi e inserimenti: così mentre gli 81 mila spettatori presenti sugli spalti dell’Iduna Park festeggiano già quella che sembra ormai una vittoria della propria compagine, ci pensa l’ex interista Ishak Belfodil (subentrato al 46 esimo ad un abulico Kramaric) a riaprire le sorti del risultato, sfruttando al meglio uno svarione difensivo avversario, con la complicità dell’estremo difensore Burki che si lascia sfuggire una conclusione non irresistibile che termina in tal modo la propria corsa oltre la linea della porta. Malgrado l’acuto dell’attaccante algerino la formazione capolista del campionato non mostra alcuna reazione, forse nella convinzione che si tratti del più classico dei goal della bandiera: scoprendo nuovamente il fianco, i padroni di casa lasciano ulteriori spazi invitanti per gli ospiti, i quali scelgono di provare a credere nell’impresa di riacciuffare quanto meno il pareggio, riversandosi in avanti senza timore alcuno.

Così quando mancavano meno di 8 minuti allo scoccare del 90 esimo, l’Hoffenheim risale dall’inferno con il colpo di testa dell’esterno ceco Pavel Kaderabek, che sale in quota sul cross di Grillitsch dalla sinistra e trova l’incrocio dei pali alle spalle dell’inerme Burki: 3-2 e una nube intrinseca di paura avvolge lo stadio, mentre i ragazzi di Julian Nagelsmann riportano di corsa il pallone al centro del campo, poiché sanno che l’avversario adesso è più che mai vulnerabile e possono dunque approfittarne. Arrivati a questo punto vi pongo una domanda, apparentemente sciocca ma utile a capire come si sono svolti i fatti sulla linea temporale, che in eventi simili a questo sembra quasi deformarsi: quanti minuti impiegate per alzarvi dal divano, andare verso il frigo, e riempire un bicchiere d’acqua per poi berlo subito dopo? Un’ operazione semplice che può richiedere magari da 1 a 2 minuti al massimo...bene riuscite a tornare in postazione in perfetto orario per gustarvi così l’episodio che segna definitivamente il risultato: calcio di punizione per l’Hoffnheim in zona pericolosa al minuto 87, la mette dentro Geiger con il destro e...indovinate un pò, proprio colui che aveva iniziato questa straordinaria rimonta mette la firma sul suo conseguimento, è infatti Ishak Belfodil a punire ancora il Dortmund per la scarsa attenzione riservata alla fase difensiva, con l’ennesimo colpo di testa che si insacca in rete.

Un verdetto che si presenta come un boccone amarissimo per il Borussia che getta alle ortiche una grossa opportunità per come si era sviluppato questo pomeriggio di Bundesliga, mentre rappresenta un segnale assolutamente positivo per l’Hoffenheim che sotto di 3 goal fino al 75 esimo non ha mai smesso di mollare, sperando fino all’ultimo di poter rimettere in sesto una gara che sembrava ormai persa: signori e signore, ecco a voi dunque lo spettacolo del calcio, molto più che un semplice gioco.

 

Il Tabellino: Borussia Dortmund 3-3 TGS 1899 Hoffenheim

 

Formazioni ufficiali:

Borussia Dortmund

Burki – Piszczek – Weigl – Diallo – Hakimi – Witsel – Dahoud – Sancho – Philipp – Guerreiro – Gotze.

 

Hoffenheim

Baumann – Bicakcic – Posh – Hubner – Kaderabek – Demirbay – Grillitsch – Bittencourt – Shulz – Kramaric – Joelinton.

 

Sostituzioni:

46’ Geiger (Demirbay), 46’ Belfodil (Kramaric), 70’ Alcacer (Philipp), 70’ Nelson (Bittencourt), 82’ Toprak (Gotze), 90’ Wolf (Guerreiro)

 

Primo tempo:

32’ Sancho J. (ass. Piszczek L.)

43’ Gotze M.

66’ Guerreiro R. (ass. Gotze M.)

 

Secondo tempo:

75’ Belfodil I.

83’ Kaderabek P. (ass. Grillitsch F.)

87’ Belfodil I. (ass. Geiger D.)