È il match delle 18:30 del sabato pomeriggio della premier league a regalare lo scenario di una straordinaria sfida tra due singolari ex protagonisti del calcio italiano: sarà José Mourinho contro Rafael Benitez, entrambi con un passato nerazzurro alle spalle si affrontano all’Old Trafford, dove uno special one in crisi si trova alla disperata ricerca di una vittoria che manca ormai dalla trasferta di Watford.

Pronti via ed è subito la formazione in trasferta a passare in vantaggio: a sorpresa i Magpies trovano la via del goal prima con il giovane centrocampista Robert Kenedy (7’), il quale calcia con il mancino nell’angolino basso alla destra dell’estremo difensore iberico David De Gea, e pochi minuti più tardi con l’attaccante giapponese Yoshinori Muto (10’), che da pochi passi trafigge con il destro, ancora una volta un incolpevole portiere.

Mou si scuote in panchina, togliendo subito un disastroso Eric Bailly al 19’ in favore dell’ingresso dello spagnolo Juan Mata, ma la sua squadra non riesce a reagire sul campo, continuando a soffrire le scorribande nemiche che provano volentieri a pungere nuovamente, nella ricerca di un clamoroso 0-3 dal sapore amarissimo per un’incredula platea di spettatori.

Nella seconda metà della prima frazione di gioco, è ancora De Gea a mantenere a galla uno spento United, realizzando un vero e proprio miracolo sul colpo di testa da due passi del nazionale nipponico Muto; per i diavoli rossi da segnalare il solo Paul Pogba, che prova a combinare con i propri compagni, scaricando però soltanto nervose conclusioni dalla distanza, senza mai mettere in seria difficoltà l’estremo difensore avversario.

Si chiude così un primo tempo assolutamente da cestinare per i Red Davils, fantasmi sul terreno di gioco, dominato in lungo e in largo dagli avversari, che calciano anche di più verso la porta, spezzando il concetto di superiorità territoriale di un teatro dei sogni divenuti ormai incubi.

Ma è proprio nel momento di maggior difficoltà che gli uomini dello special one compiono il decisivo cambio di rotta: trascorsi 25 minuti della ripresa, dopo aver ripetutamente cercato la via della rete soltanto sfiorata fino a quel momento, con uno strepitoso Dubravka e un reparto offensivo estremamente impreciso, la formazione di casa si regala un gioiello da calcio piazzato con la prodezza di Juan Mata al 70’ che offre allo United una seria possibilità di rimontare.

Messaggio inviato e subito ricevuto dalla squadra, che riacciuffa la partita con una splendida combinazione tra Martial ed il connazionale Pogba, che servendolo di tacco chiude un triangolo perfetto che apre lo spazio all’ex Monaco per una potente conclusione che non lascia scampo al numero 12 avversario, parziale sul 2-2 al 76’ e partita rimessa completamente in carreggiata.

La banda di Benitez di certo però non molla di fronte al pareggio casalingo e si spinge in avanti alla ricerca di un nuovo vantaggio, che però si infrange sul coro dei tifosi dell’Old Trafford, entusiasti per la reazione della propria compagine, sempre più spinta verso una vittoria più che mai adesso sembra diventare raggiungibile.

Il cronometro si avvicina al minuto numero 90, ma la sensazione che il risultato possa nuovamente cambiare non sembra allontanarsi molto dalla realtà, così all’alba dell’ultimo minuto regolamentare arriva il conclusivo 3-2 per il Manchester United, che con il colpo di testa di Alexis Sanchez, subentrato al 67’ al posto di un abulico Rashford, completa una straordinaria rimonta, nata da una portentosa prova di forza, nel segno di un coraggio davvero invidiabile.

José Mourinho azzecca i cambi e stravolge le carte in tavola di un match in cui sembrava ormai essere in balia della dell’avversaria, ritrovando una vittoria fondamentale per la classifica che rilancia la sua formazione a quota 13 punti, ancora distante dalla vetta, ma con il presentimento che d’ora in avanti sarà tutta un’altra stagione.

Discorso totalmente inverso per Rafa Benitez, che nel giro di 20 minuti scarsi scende dalle stelle alle stalle, ritrovandosi al penultimo posto in classifica con soli 2 punti conquistati in 8 gare, con la sua posizione traballante in panchina, che senza un significativo cambio di rotta potrebbe presto risentirne.