I giorni passano, inesorabilmente l'appuntamento fisso è diventato quello delle ore 18:00 per i dati quotidiani della protezione civile, che tramite la conferenza stampa di Borrelli ci aggiorna di giorno in giorno sui numeri di questa pandemia.
Un giorno un po' in aumento, un giorno in leggero calo, i morti sempre tantissimi, tant'è è iniziato anche un po il gioco delle dichiarazioni. Capisco che riferire agli italiani certi dati non sia semplice. Essere troppo negativi si rischia il panico, troppo positivi che la gente molli la presa. La realtà è che la politica sta in mezzo a mediare tra i rapporti dei vari scienziati, tecnici e dottori, e politici e cittadini. Le decisioni non potranno mai essere a lungo termine, per scongiurare varie reazioni, ed è così che le limitazioni vengono rinnovate ogni quindici giorni, ma la realtà è che la normalità è ancora lontana nonostante la luce in fondo al tunnel.
Per poter pensare al ritorno alla normalità bisogna arrivare ad avere un bel 0 nella tabella dei nuovi casi in tutta Italia, e siamo ancora a qualche migliaio al giorno, senza contare che siamo in settanta milioni in Italia e al giorno verranno effettuati si e no cinquecento mila, e sapendo quanti positivi asintomatici possono esserci in giro, capite che per cantare vittoria e mollare la presa serve ancora molto tempo.
Almeno tutto aprile.
Forse dopo Pasqua, se continuerà il trend positivo, ripeto FORSE, potranno riaprire le fabbriche, o almeno una parte, ma per quanto riguarda negozi, bar, ristoranti e cerimonie religiose, e scuole la strada è ancora lunga.
Il rischio di ritornare indietro è troppo alto e non azzardabile per l'Italia, sarebbe una catastrofe.

In tutto questo c'è anche lo sport. Già deciso per Olimpiadi, europei di Calcio, tornei di tennis, Giro d'Italia ecc, il calcio nazionale ed europeo è ancora in bilico. Le squadre non si stanno allenando, e la ripresa sembra lontana.
Si discute di tagli di stipendi, ma come proseguire la stagione e' ancora un rebus. Ad oggi la data presunta per un ritorno agli allenamenti è il 17 aprile, ma bisognerà attendere l'ufficialità delle decisioni del governo che potrebbero, in un ulteriore decreto, allungare ancora i tempi. Certamente nel migliore dei casi sarà certamente un finale di stagione senza pubblico. E già questo la dice lunga.

Francamente, personalmente, davanti ad una emergenza come quella che stiamo vivendo e con quelle immagini che resteranno per sempre nella nostra vita, il calcio dovrebbe chiudere i battenti della stagione 2019/20 con una bella cancellazione dell'intera stagione nazionale ed europea, e iniziare a pensare alla prossima con nuovi programmi. Sarebbe un segno di buon senso, di rispetto per tutti coloro che stanno morendo sul campo per salvare vite, e che non hanno bisogno di straordinari per andare dietro ad ulteriori casi che potrebbero scaturire da una forzatura, per il classico show must go on!
Una presa di coscienza da parte di tutti, un farsi da parte, sicuramente una perdita economica per il mondo del calcio, ma tutti stanno perdendo qualcosa, sarebbe un bel segnale. Ovviamente nessun titolo assegnato, nessuna promozione, nessuna retrocessione, e la lista delle squadre che dovranno partecipare alle competizioni europee per la prossima stagione saranno le medesime di quest'anno.
Purtroppo so che non sarà così. So che i giochi di potere sono già iniziati e che le società sono pronte a tutto pur di concludere la stagione. So anche che non lasceranno il campionato senza un vincitore e si andrà in contro ad un'altra mostruosità, come nel 2006, e si assegneranno titoli d'ufficio. Sarà come sempre una brutta figura, una brutta pagina per questo sport.

Da tifoso juventino, di questa stagione non me ne frega più niente, tanto, comunque andrà, sarà una stagione "finta", quello che mi fa paura, è che, a causa di ulteriori rinvii, venga conclusa la stagione con la classifica attuale e venga consegnato, d'ufficio, lo scudetto alla Juve, ma ciò che mi fa ORRORE è la possibilità che la Juve lo accetti. Sarebbe vergognoso, irrispettoso, una cosa della quale mi vergognerei. Ma da una società che continua ad ostentare degli scudetti revocati, mi posso aspettare anche questo, e ciò non mi fa stare tranquillo. Per me sarebbe la fine con questa società. Le sconfitte, i fallimenti di progetti tecnici, le finali perse, gli anni senza vittorie si accettano perché fanno parte di questo sport, e l'amore per la maglia mi fa sentire più attaccato alla mia squadra soprattutto nei momenti difficili, ma un gioco di potere e un titolo accettato, nel caso, così assolutamente no, sarebbe imperdonabile per come vedo io il calcio.
In bocca al lupo a tutti, ce la faremo!! 





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