Le avvisaglie c'erano già state durante la gara contro la prima della classe, conclusasi con una rocambolesca rimonta della Juventus nel finale di partita. In quella circostanza, l'Inter in 10 uomini aveva ribaltato lo svantaggio iniziale e se avesse vinto la gara nessuno avrebbe potuto dire niente.
Poi l'incredibile, inspiegabile harakiri col Sassuolo, e tutti a domandarci: ma di che pasta è fatta questa squadra? Infine, la gara dell'Olimpico, in cui i nerazzurri avevano un solo risultato a disposizione, la vittoria in casa della squadra che ha espresso il miglior calcio della seria A dopo il Napoli. E si è rivista l'Inter tutta cuore che aveva dilapidato contro la Juventus, un Inter che ha gettato il cuore oltre l'ostacolo.

Confesso che ieri sera ho tifato Lazio. La squadra di Inzaghi ha davvero giocato un calcio entusiasmante, e pensavo che meritasse, nel complesso di una lunga stagione, il quarto posto e l'accesso alla Champions.
Ma il calcio è anche questo. Lì dove non arriva la tecnica, e forse neppure la tattica, c'è sempre quell'elemento in grado di condizionare i risultati della gara: il coraggio!
L'Inter ci ha provato, e dopo il pareggio su rigore si è buttata a capofitto nell'area avversaria e ha meritato il successo finale. Non è possibile dimenticare cosa affermò un certo Pep Guardiola dopo la gara che il suo Bayern vinse ai supplementari contro la Juventus in Champions. Affermò che la Juve aveva perso la qualificazione (ricordiamo l'incredibile rimonta nei minuti finali dei Bavaresi) perchè il calcio è emozione, ha una componente che i giocatori non possono gestire. La Juventus aveva incassato il secondo gol su clamoroso errore difensivo, ma era stato il gol del 2 a 1 a condizionare gli uomini di Allegri nel finale di gara. Cosa pensate sia accaduto in Inter-Juve e in Lazio-Inter? L'emotività fa parte del gioco, e questo i giocatori lo sanno bene. 

L'Inter ha meritato perchè non si è arresa, perchè ci ha creduto fino alla fine, perchè ha avuto appunto coraggio, e la Lazio si è sciolta proprio a causa di questa emotività.
E' la parte più umana del calcio, che sarebbe solo tattica è tecnica, a volte stucchevoli. E allora ben venga la vittoria nerazzurra, perchè l'Inter è la squadra che ci ha creduto di più. E per favore... lo dico anche a costo di inimicarmi i miei amici juventini... lasciate perdere la storia di De Vrij. Quando giochi a questi livelli, non puoi neppure immaginare di poter fare calcoli, e il difensore neo-interista non ne ha fatti. Ha commesso un errore di impeto, ma non ha determinato nulla. 

Non posso però esimermi dal sottolineare i grandi meriti di Inzaghi e dei suoi. La Lazio avrebbe meritato al pari dell'Inter per il gioco che ha espresso. Per un'ora ha chiuso l'Inter nella sua metà campo e sul 2 a 1 ha cercato con insistenza in terzo gol. E' così che si gioca a calcio, e molti allenatori dovrebbero almeno pensarci su.

Adesso si apre davvero una nuova era per l'Internazionale FC. Ausilio dovrà sfruttare al massimo l'opportunità di aver centrato la qualificazione Champions. E da questo punto di vista è necessario essere franchi: l'Inter non è ancora pronta per il salto di qualità. La ritengo ancora inferiore alla maggior parte dei club europei. Innanzitutto, sarà necessario blindare i migliori giocatori, a cominciare da Icardi, il quale anche ieri nel post partita non ha dato per scontata la sua permanenza a Milano. E poi ci saranno da fare innesti mirati, e soprattutto cessioni di giocatori che quest'anno hanno deluso.

Insomma, di lavoro per la dirigenza ce n'è davvero tanto. Ma è chiaro che per il club è partita la rinascita, e l'entusiasmo dei tifosi e dei giocatori deve essere catalizzato in un progetto tecnico serio e a lunga scadenza, senza fretta, senza mettere a rischioi conti.
E da questo punto di vista, il nodo da sciogliere è uno solo: come disfarsi della zavorra Thohir?