Ci sono dati statistici che, anche volendo trascurarli, rafforzano convinzioni a volte impensate. Sapete quante sono le Squadre di calcio ad aver vinto almeno una volta il Campionato Italiano, aggiudicandosi lo scudetto tricolore? SEDICI. Considerando che il Campionato attuale, in piena emergenza Covid 19, è il 119, non è certamente un numero molto alto.                                       
Il primo Campionato si è giocato nel 1898 e venne vinto dal Genoa. Sospeso In due occasioni, per tre anni la prima volta, a causa della Guerra Mondiale del 1915/18 e per due quando il Secondo Conflitto Mondiale volgeva al termine. Indiscussa dominatrice per numero di titoli vinti è la Juventus, giunta al rilevante numero di 36, oltretutto con due scudetti revocati, doppiando per numero di successi le prime inseguitrici, le due rivali Milanesi. Questo dato evidenzia ulteriormente quanto poco abbiano vinto tutte le altre tredici squadre messe insieme. Se il Genoa con i suoi nove scudetti, il Torino o il Bologna con sette, vinsero in anni ormai lontanissimi, ma sono costantemente in Serie A, non è lo stesso per la Pro Vercelli, trionfatrice per sette anni, ma racchiusi fra il 1908 e il 1922, da molti anni lontana dai vertici sportivi. Di alcune formazioni abbiamo perso ogni traccia, o militano in categorie bassissime.  Come  Casale e Novese, vincitrici di uno scudetto a cui difficilmente potranno aggiungerne altri.   Cagliari, 1969/70, Verona, 1984/85 e Sampdoria 1990/91, oltre ad essere legati ai grandi campioni, Italiani e Stranieri di quelle splendide formazioni e cito fra tantissimi, Riva, Cera, Albertosi e Domenghini, Fanna, Garella, Fontolan o Mister Bagnoli e ancora, Vialli, Mancini, Cerezo o Mister Boskov, nel vincere il loro unico titolo, sono riusciti a mostrare l'importanza e la bellezza di una campionato incerto e competitivo, aumentandone seguito e interesse. La Roma con tre scudetti e Napoli, Lazio e Fiorentina, con due, completano la lista.

Vedere vincere le squadre, sulla carta sfavorite, entusiasma ogni appassionato e tiene viva quella speranza, più teorica che concreta, che tutti possano raggiungere la vittoria. Chi ama il calcio, per quanto tifoso, non può certamente dimenticare squadre provinciali, come il Perugia di Mister Castagner, oppure il Lanerossi Vicenza, del Presidente Farina e del fenomeno Paolo Rossi, in lotta per vincere contro squadre più ricche e attrezzate. Gli anni novanta, segnano forse le pagine più belle dello sport nazionale. Quelli delle sette sorelle, dove Parma, Fiorentina, Lazio e Roma, contendevano la vittoria finale a Inter, Juventus e Milan, oltretutto trionfando anche in competizioni Europee.

Volendo analizzare correttamente e nel tentativo di non dare informazioni sbagliate, bisogna anche evidenziare che in anni di "boom economico" dietro al calcio si celavano altre operazioni e affari, che giustificavano le "spese folli", di Presidenti diventati "Personaggi", ma di cui successivamente ne hanno pagato le conseguenze, loro, le rispettive Società e i molti tifosi. Penso a Tanzi, a Gaucci, Cragnotti, Cecchi Gori, Zamparini e moltissimi altri.
La soluzione migliore è racchiusa in quella sostenibilità economica a cui si fa sempre più riferimento, ma solo se abbinata a rimborsi uguali per tutti, innalzerebbe la competitività e garantirebbe a tutti i partecipanti le medesime possibilità per poter raggiungere la vittoria finale. Oggi applaudiamo l'Atalanta, il Sassuolo, il Verona o il Bologna, ma contemporaneamente siamo infastiditi se conquistano piazzamenti validi per qualificazioni Europee che garantiscono visibilità, ma specialmente denaro a discapito di Società che investono molto di più sul mercato e che hanno un numero di sostenitori ben superiore, in Italia e all'estero.

Ma una manifestazione dove tutti hanno le medesime opportunità, sarebbe ugualmente apprezzata? Se il basket americano, che è il livello più alto di sport e buisness, mette la competizione al primo posto, cercando di eliminare ogni tipo di favoritismo che possa influire il risultato finale, la F1 pur tentandoci ha sofferto una supremazia della Mercedes che ne ha limitato totalmente l'interesse.  

Sono scelte, dalle quali dipendono molte strategie e dalle quali i risultati sportivi ne restano condizionati. Ma tutta questa analisi non deve distrarre dal punto di partenza. Se Juventus, Inter e Milan sono le squadre che dominano il campionato, nel pronosticare una vincente finale, inserirle di diritto è d'obbligo? La Juventus domina da dieci anni, l'Inter ha l'allenatore considerato da tecnici e addetti ai lavori, come il più bravo, oltre a non essere impegnata in competizioni europee e avere una squadra molto competitiva, mentre il Milan, squadra giovane e non pronosticata per la vittoria finale, è prima in classifica, dall'inizio del campionato e mantiene un costante vantaggio sulle inseguitrici. A due giornate dalla conclusione del girone di andata, con la Juventus che deve recuperare la partita contro il Napoli è possibile fare un pronostico? No, perchè sono troppe le variabili e, come abbiamo visto recentemente, le assenze da Covid 19 possono stravolgere qualsiasi formazione. La logica direbbe Inter: essere impegnata solo in campionato è un enorme risparmio di energie. Ma come si fa a non considerare che, sebbene attardata di pochi punti, la Juventus potrebbe anche vincere tutte le partite, aggiudicandosi il decimo scudetto consecutivo?
E cosa dire del Milan, stupendamente guidato da Mister Pioli, capace di raccogliere punti su ogni campo e sebbene spesso in emergenza, schierando solo due volte, contro Inter e Napoli, la formazione titolare e non a caso vincendo e convincendo? Con tutto il rispetto per Atalanta, Napoli, Roma e Lazio, la vincente di questo campionato è da cercarsi altrove.

Noi milanisti viviamo alla giornata, cullando il nostro sogno. Nessuno pronosticava che il Milan potesse lottare per lo scudetto, volendo dare delle percentuali oggi siamo al 33%, non poche, il percorso è ancora molto lungo, le insidie tantissime, ma già il fatto di essere nuovamente competitivi con una squadra giovane e dalle potenzialità "enormi", non può che riempirci di gioia.
Come diceva il Patron Rocco, che cito spesso: "Speriamo non vinca il migliore".
Forza Milan!