Nel fare un determinato lavoro, come il telecronista della RAI, ci vorrebbe, in teoria, dell'onestà intellettuale.
Questi signori giornalisti, invece, non l'hanno mai avuta e non hanno tantomeno mai avuto la capacità di commentare una semplice partita di calcio, quale possa essere ad esempio Lazio - Novara.

In breve, solamente nella giornata di ieri (per non ricordare le brutte figure che hanno fatto nelle telecronache della scorsa stagione), hanno: commentato un fantomatico palo di Caicedo nel primo tempo (tiro che invece è stato parato dal portiere del Novara posto un metro abbondante dalla linea della porta); inventato fantomatiche regole sulla volontarietà o meno del tocco di mano in area di rigore; scambiato continuamente i nomi dei giocatori del Milan prima e del Bologna poi; commentato questi misteriosi cori: in Lazio-Novara non vi è stato alcun coro razzista, come confermato dal delegato della serie A e dalla Cassazione esattamente un anno fa che ha qualificato il coro "giallorosso ebreo" una mera derisione sportiva; i buuu definiti immediatamente razzisti nei confronti di Kean sono dei semplici fischi/ululati di intimidazione nei confronti di un avversario che aveva in quel momento impensierito, e non poco, la difesa bolognese (stessa cosa è successa nei confronti di Khedira, perché non parliamo di razzismo nei confronti di un tedesco allora?); si sono lamentati anche dei fischi dei tifosi juventini che si sentivano a ogni rinvio del portiere bolognese: ma vogliamo eliminare il tifo?
Il tifoso deve stare zitto in tribuna e non fare niente? E' difficile capire che si tratta di semplice sfottò? Ma invece di fare tutta questa pubblicità negativa, che è finalizzata solamente ad alimentare inconsapevolmente dell'odio, perché non pensano questi signori (includo anche il giornalista ANSA che ha palesemente ingigantito la questione razzismo) a seguire un bel corso di formazione per divenire dei DISCRETI telecronisti RAI?
Il buon Bruno Pizzul si vergognerebbe nel vedere che sempre questi bei signori non sono stati in grado di chiamare nemmeno le pubblicità alle metà dei tempi. Onestà intellettuale, sempre.