È stato il mondiale piu' avvincente ed equilibrato del millennio e ci siamo divertiti tutti un sacco. Questo è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che il gap tra le squadre si è ridotto notevolmente, vuoi per una maggiore preparazione delle piccole a livello soprattutto tattico, vuoi per la presenza di tanti tecnici europei nelle fisiche squadre Africane o Asiatiche. Ma diciamola tutta, il motivo principale è un altro: la caratura tecnica di questo mondiale è buona, ma non eccelsa. 

Abbiamo ammirato un buon Belgio, a tratti entusiasmante, ma con molte falle; abbiamo visto un Brasile sbiadito, con delle mezze stelle, se confrontato al Brasile campione del mondo 2002 ( Ronaldo-Ronaldinho-Rivaldo-Kaká per i malati di Alzheimer); una Spagna anziana, una Germania vecchia. L'Argentina di Sampaoli e del depresso Messi è inqualificabile. Le squadre che sono andate avanti sono state quelle che hanno saputo mischiare la "poca tecnica" dei propri giocatori ad una buona tattica e alla corsa. Ma soprattutto la personalità di alcuni elementi l'ha fatta da padrona. 

Personalità è Luka Modric quando gestisce palla a centrocampo, personalità è Mario Mandzukic che toglie le castagne dal fuoco, combatte, lotta,segna, trascina; personalità è l'atteggiamento di Perisic e Rebic, ali taglienti e aggressive; personalitá e Rakitic, pulito e abituato; personalitá è Dalic che ha mandato a casa Kalinic alla prima avvisaglia.

Insomma la Croazia si appresta a vincere il mondiale della "Personalità". Sarà d'accordo Kylian Mbappè