Il luglio del 2018 non è stato un mese come un altro per la Juventus e per la Serie A: dopo diversi anni è atterrata in Italia una stella del calcio mondiale, un calciatore che vanta 5 palloni d’oro e svariati trofei individuali e di squadra, oltre ad un museo auto commemorativo: una super star. Etichettato da molti come l’affare del secolo, non è mai stato compreso fino in fondo e ancora oggi, a distanza di due anni, le potenzialità e gli effetti di questo trasferimento non sono ancora state analizzate e metabolizzate da molti. Nel luglio 2018 la Juventus non ha semplicemente acquistato un calciatore, ha acquistato un’azienda con i piedi fatati e che trasforma in oro tutto quello che tocca, il migliore del mondo. Per il progetto disegnato dalla dirigenza c’era bisogno del migliore, non un calciatore forte e giovane, ma un mago che sa solo sapesse trascinare la società, trascinarla non solo in campo ma nel panorama mondiale, trascinarla nella top ten dei brand con più valore al mondo: trasformare una società da 22 ad una da 29 e con nitide speranze di arrivare al trenta con lode.

Sicuramente lo stipendio da 31 milioni netti a stagione non si pagherà con le magliette come in molti dissero in quel lontano luglio, e sicuramente il suo impatto sui conti della società è stato definitivo ed il bilancio, non molto roseo, ne è la prova. Ma, come tutti gli investimenti, devi prima "perdere" per poi vedere i frutti, e i frutti stanno arrivando. La magia ronaldiana ha trasformato una maglia che valeva meno di 50 milioni in una che vale oltre 100 milioni (bonus esclusi) e che si posiziona di diritto, tra le maglie più importanti del panorama calcistico anche se ancora lontana dalle tre grandi regine (United, Barcellona e Real). Da quando è atterrato in Italia, la Juventus ha rinnovato, con un netto incremento degli introiti, i contratti con Adidas, Jeep e Cygames raggiungendo l'impensabile quota 100 così ripartita:

  • 51 milioni netti a stagione provenienti dallo sponsor tecnico Adidas, che ha rinnovato l’accordo con la Juventus fino al 2027 passando da 24 milioni ai 51 milioni (bonus esclusi) posizionando la squadra bianconera alle spalle delle big 4 inglesi, delle regine spagnole e del ricco PSG.
  • 42 milioni netti a stagione provenienti dal main sponsor Jeep, che ha quasi triplicato l’accordo con la Juventus passando dai 17 milioni delle scorse stagioni ai 42 attuali
  • Circa 10 milioni netti a stagione provenienti dal rinnovo con il colosso dei videogames giapponese Cygames (la cifra non è stata resa nota, ma numerose testate giornalistiche parlano di un accordo intorto ai 10 milioni di euro)

Cristiano Ronaldo ha preso una società che, nonostante avesse giocato due finali di Champions in tre anni, si trovava molto lontana dalla top 10 delle squadre, e che addirittura percepiva dal main sponsor meno di quanto percepisse il Sassuolo (accordo con Mapei per oltre 18 milioni) e che adesso si trova in 6 posizione e con buone possibilità di entrare nella top 5. Ma la magia non si ferma qui, perché il mago portoghese non si limita a far attaccare milionari adesivi sulle maglie, ma sposta letteralmente gli equilibri, e per davvero a differenza di un suo compagno di squadra troppe volte ingiustamente esaltato.

Notizia di questi mesi, la Juventus è ufficialmente il brand italiano più seguito al mondo ed entra di prepotenza tra i 10 brand più seguiti del mondo posizionandosi alle spalle del Real e del Barcellona nella speciale classifica dei club di calcio più seguiti al mondo, scalzando incredibilmente il secolare Manchester United e il Psg di Neymar e Mbappè. (dati relativi ad Instagram). Ma le sole parole non rendono giustizia all'operato all’essere vivente più seguito al mondo: prima del suo arrivo la società bianconera vantava "appena" 10 milioni di seguaci suddivisi tra i principali social, mentre oggi ne conta più di 100 milioni. Effetto di cui ha giovato anche la Serie A e i suoi canali social, in particolare youtube che è arrivata agli oltre 5 milioni di scritti e che nel luglio 2018 ne contava quasi uno.

Maglia, social e che altro? Nonostante sul campo da gioco la squadra non sia ancora riuscita a fare il definitivo salto che tutti si aspettavano, la Juventus ha deciso di "assicurarlo" lo stesso rinnovando l’accordo con Allianz fino al 2030 e che porterà nelle casse juventine oltre 100 milioni di euro. Ma Allianz non è stata l’unica a voler consolidare la propria presenza all'interno dello stadio (l'accordo riguarda il naming), nel 2019 la Juventus ha chiuso un milionario accordo biennale con Coca Cola, che sottolinea ancora una volta l’esclusività e l'importanza del brand bianconero. Esclusivo come l'accordo firmato con la società Konami, casa produttrice di videogiochi, e che ha reso l'Allianz Stadium e la squadra bianconera disponibili solo su sul celebre PES. Accordo esclusivo che ha portato molti milioni nelle casse Juventine e che consolida il crescente appeal juventino. Allianz Stadium che a partire da luglio 2020 renderà ancora più speciale la fan experience, grazie all’accordo siglato tra la Juventus e la società Bose, leader nel settore acustico e che promette un'esperienza unica a tutti coloro che assisteranno ad un evento allo stadio bianconero.

La prima stagione di Ronaldo in bianconero si è concluso con un bilancio finale di 400 milioni grazie ai 65-70 milioni dallo stadio e dal MatchDay, ai 215 milioni provenienti dai diritti tv (110 dalla Serie A e 105 provenienti dal raggiungimento dei quarti di Champions), 41 milioni provenienti dagli sponsor della maglia (17 milioni Jeep + 24 milioni Adidas) e 175-200 provenienti dai ricavi commerciali. Cifre che sono destinate a salire visti i ricchi rinnovi con Allianz, Adidas, Jeep e Cygames. Una domanda nasce spontanea: la Juventus senza Cristiano Ronaldo avrebbe mai stretto questi accordi? La risposta è negativa: sicuramente prima dell’arrivo di CR7 a Torino la società aveva portato avanti un importante strategia per il consolidamento del brand, ma è innegabile che senza la presenza di Cristiano non tutte le multinazionali precedentemente citate avrebbe investito sulla Juventus.

In un sistema dove l’attività digitale è diventata strategica, dove una massiccia presenza sui social si traduce in generazione di introiti e notorietà mondiale e dove la società non può contare sullo stesso apporto che hanno i club inglesi dai diritti televisivi, la Juventus ha ingaggiato la calamita vivente dei soldi, ha ingaggiato l’influencer più famoso al mondo che da ponte ha collegato il club bianconero ai mercati asiatici e nord americani.

"Ingaggiando Cristiano Ronaldo, la Juve ha però iniziato un percorso che non puoi semplicemente decidere di abbandonare. Questo è un processo che non puoi invertire".

Cristiano Ronaldo è il migliore, e i numeri lo dimostrano!