CR7 è tornato alla Continassa da poche ore; e già su quasi tutti i Media spopola il toto-cena. Vale a dire, si parla solo della cena che dovrebbe offrire ai compagni di squadra per farsi perdonare. Ci sarà subito, in questa settimana, oppure in quella successiva dopo la delicata trasferta di Bergamo? Questo il dilemma.
Naturalmente è bene scherzarci su, perché gli ultimi sviluppi della situazione fanno pensare che il caso CR7-Sarri, se caso c’è stato, dovrebbe essere già risolto e seppellito.

Infatti, le dichiarazioni di CR7 dopo la tripletta rifilata alla Lituania, sembravano aver smorzato il focolaio delle polemiche ed aver chiuso tutta la situazione. Vale la pena ricordare le sue parole: "Il cambio? Nessuna polemica, non stavo bene, ma ho provato ad aiutare la Juve anche da infortunato". Ha poi continuato dicendo: ”Non mi piace essere sostituito, ma non stavo bene e anche adesso non sono al meglio”.
Insomma, una presa di posizione, quella del fenomeno portoghese, che sposava in pieno la tesi del suo allenatore Maurizio Sarri e che gran parte della critica probabilmente non si aspettava. E c’era già chi aveva ipotizzato un inasprimento dei rapporti fra lui e il tecnico bianconero con ripercussioni negative sul rendimento e sui risultati della squadra.
E anche il confronto avuto alla ripresa del lavoro alla Continassa dopo la pausa delle Nazionali ha confermato la solita normalità sia nei rapporti col Tecnico che con i suoi compagni di squadra. Insomma, l’unico problema rimasto sembrerebbe solo la data della ormai famosa cena da fare con i compagni di squadra.

Ma, per ironia della sorte, sul  pianeta bianconero nelle ultime ore è piovuta una notizia - è stata pubblicata da OK Diario, che è un giornale digitale  molto seguito in Spagna con oltre 30 milioni di visite, che ha scritto che CR7 potrebbe lasciare i bianconeri al termine della stagione se non dovesse vincere la Champions League - che potrebbe scuotere fin dalle fondamenta non solo il pianeta, ma anche l’intera galassia della zebra torinese.

E allora, se questa notizia avesse solo un barlume di veridicità, vale a dire che se fosse vero che CR7 sarebbe intenzionato o avrebbe già deciso di andarsene dalla Juve a fine stagione in caso di mancata vittoria della Champions, torna prepotentemente alla mente “quanto è successo”; e soprattutto la prima domanda che sorge spontanea è la seguente: ma un inasprimento dei rapporti Sarri-Ronaldo-Juve, a chi gioverebbe? Credo che la risposta sia facile da pronunciare: a nessuno.
Come è noto il fenomeno portoghese ha stipulato un contratto con la Società bianconera che scade alla fine del campionato 2022,  per un ingaggio di circa 30 milioni di euro all’anno. E la Juve da parte sua ha pagato 100 milioni il suo cartellino dal Real Madrid e fra tutto alla fine della corsa ha investito su di lui oltre 300 milioni di euro (4 anni di ingaggio + cartellino). Ma il punto non è questo, nel senso che non sta nelle cifre sopra riportate, ma sta nella volontà di Cristiano Ronaldo, che ha lasciato Florentino Perez un po’ anche per i soldi, perché non era disposto a garantirgli lo stesso ingaggio della Juve, ma soprattutto, e questa era ed è probabilmente la motivazione dominante, perché vuole vincere la Champions con un'altra squadra, diversa dal Madrid.

A dire il vero non è la prima volta che circolano voci sul possibile addio di CR7 alla Juve prima della scadenza del contratto; se n’era già parlato la scorsa stagione, all’indomani del ritorno di Zidane sulla panchina del Real Madrid. Voci che erano state spente subito dallo stesso Ronaldo che aveva pubblicato un post sui Social dove dichiarava di trovarsi bene a Torino. Poi di recente anche il Ds. bianconero Paratici è tornato sull’argomento dicendosi sicuro che Ronaldo rispetterà il contratto con la Juve fino alla fine.

Naturalmente non c’è certezza su quanto potrà accadere in futuro, ma è evidente che su un possibile addio anticipato di CR7 potrebbe pesare non solo la mancata vittoria della Champions, ma anche un peggioramento dei rapporti con l’ambiente Juve. Per cui in ballo non c’è solo una questione tecnica e di rapporti  giocatore-Sarri e spogliatoio, ma c’è in particolare una questione economica, perché il prematuro addio di CR7, dopo appena due dei quattro anni di contratto previsti, si tramuterebbe in un danno economico, sia per la Juve che per lo stesso giocatore. Ma lo sarebbe soprattutto per la Società bianconera, che vedrebbe in un certo senso dimezzati gli introiti previsti e legati all’investimento fatto sul giocatore. Mentre il danno sarebbe minore per Ronaldo, che difficilmente troverebbe un’altra squadra disposta a pagargli un ingaggio di 30 milioni l’anno, ma non avrebbe nessuna difficoltà a trovare un’altra Big Europea pronta ad ingaggiarlo.

E allora tornando alla domanda: ma un inasprimento dei rapporti Sarri-Ronaldo-Juve a chi gioverebbe? Si può concludere tutto il discorso confermando la stessa risposta: a nessuno. Per cui credo che difficilmente nel prosieguo del campionato si potrà verificare ancora quanto è successo nella gara contro il Milan, nel senso che Ronaldo potrà anche essere sostituito, ma tutto avverrà in un contesto generale di gestione del giocatore, che indirettamente comporta anche la sua approvazione.
Perché è inutile che ci giriamo attorno, e può piacere o meno, ma CR7 non è un giocatore normale, e non può essere trattato alla stregua di tutti gli altri.
E non solo per le implicazioni economiche accennate sopra, ma anche perché Ronaldo è già entrato nella storia e nell’Olimpo del calcio e siede sul podio a fianco di Pelé e Maradona.
E non risulta che i due fenomeni che l’hanno preceduto fossero abituati ad essere sostituiti in partita al 9° minuto del secondo tempo.