Non tutti sanno che Cristiano Ronaldo, oggi sogno non più tanto proibito della vecchia signora, è nato sull'isola di Madeira una piccola isola sull'Atlantico più vicina all'Africa che all'Europa.
Proprio così, il Dio del calcio che molto probabilmente strapperà un contratto di 30 milioni netti all'anno per 4 anni ai bianconeri, è nato in questa insignificante isoletta.

Qui, è inutile dirlo, ogni centimetro quadrato è dedicato al Campione, dal nome dell'aeroporto, al Museu CR7 nella città di Funchal dove vengono custoditi i trofei e le maglie storiche, fino al Cristiano Ronaldo Futebol Campus il centro d'allenamento a lui dedicato.
Ma la parte più passionale e significativa di tutta l'isola è sicuramente il quartiere di Santo Antonio, nella parte alta e più povera dell'isola, fatta di sale e scendi, dove il giovane Cristiano è cresciuto. Ancor oggi esiste l'Andorigna, la sua prima squadra di calcio.

Davvero una bella favola quella che ha accompagnato l'ascesa di questo grande campione, un percorso fatto di sommo impegno e determinazione, non a caso tutti gli allenatori che lo hanno allenato si sono trovati d'accordo nel definirlo un gran professionista, serio e volenteroso, il primo ad arrivare in allenamento e l'ultimo ad uscire. Non come tanti campioncini, o pseudo tali, che di questi tempi non appena mostrano di saperci fare con il pallone finiscono poi per dileguarsi e perdersi nell'anonimato, schiavi della propria immagine e del facile guadagno.
Anche Cristiano ha fatto dell'immagine un business incredibile, ma senza far mai mancare sacrificio ed impegno, anche una volta raggiunto il tetto della ricchezza e della notorietà.

Ora, magari a Torino, l'ultimo atto del percorso calcistico di questo grande campione, tre o quattro anni e poi chissà, magari dopo aver conquistato il mondo potrebbe stupirci e tornare sulla sua amata isola e fare il Re, il Re di Madeira!