Stamane si sono svegliati tutti più rilassati in Russia.
Dal match di andata allo Juventus Stadium dell'aprile scorso, si è temuto che nulla potessimo, noi comuni mortali, contro lo straripante talento dell'eterno ragazzino di Funchal. Quella fantastica bicicletta a testa in giù che ha gelato il Gigi nazionale e i quarantamila presenti, è sembrata cancellare quei dubbi (ancora pochi in verità) sulla provenienza del Portoghese: doveva essere un marziano!

"Ground control to Major Tom" cantava David Bowie, mentre l'astronauta se ne stava beato a vagare per spazi immensi, osservandoci dall'alto delle stelle. E' rimasto lassù Cristiano, immortalato per sempre in quel gesto atletico perfetto.
E invece no! A riportarlo coi piedi per terra ci ha pensato una squadra che nessuno avrebbe potuto immaginarsi: non la Spagna, non la Francia, né l'Inghilterra, nessun blasone e giocatori al limite del "Carneade". Del resto, la storia insegna, i grandi eroi cadono per mano di piccoli e quasi insignificanti ometti che passano alla storia insieme alla loro vittima: da Paride con Achille a Davide con Golia.

Quel che è certo è che se l'Iran avesse vinto la partita, eliminando il Portogallo, le gesta di questi moderni Persiani sarebbero riecheggiate nella storia dello sport quanto quelle della Grecia campione d'Europa 2004, proprio contro i Lusitani di un, allora, diciannovenne Ronaldo.

Stanotte hanno dormito tutti sonni più tranquilli, da Iniesta a Neymar, da Messi a Kane, con la consapevolezza che CR7 è un essere umano come tutti. Attenzione però a non farsi trarre in inganno da sirene incantatrici, la partita di ieri sera riduce forse il mito, la leggenda, ma non sminuisce certo il campione e la sua classe.

La colpa dei Portoghesi è stato sottovalutare un po' l'avversario, farsi travolgere dalla voracità di chi è all'ultima spiaggia, dentro o fuori, vivere o morire. I veri sconfitti della serata sono gli arbitri: prima con un improponibile giallo a Cristiano per un buffetto all'avversario, poi con un discutibile rigore per tocco di mano di Cédric al noventasimo. Insomma, Cáceres ce l'ha messa tutta per rispedire a casa la compagine rossoverde.

Se al Sudamericano è lecito concedere scusanti, perché il Var è un'arma a doppio taglio per chi lo vede per la prima volta, non hanno attenuanti i giudici di gara (ricordate che avevo parlato di sconfitta degli arbitri?) che si ritrovano a dover dirigere le Furie Rosse. A quanto pare la nuova regola generale è che nessuna infrazione degli Spagnoli possa/debba essere sanzionata in alcun modo. Soprattutto se chi la commette risponde ai nomi di Piqué o Sergio Ramos (che per il brutto gesto su Salah in finale di Champions avrebbe dovuto essere radiato dal giuoco del calcio, senza neppure poter partecipare a questi Mondiali).

Non hanno tanto da star sereni gli Iberici, almeno stando a quanto visto nelle ultime due partite. Ma cartamente dormiranno anche loro sonni più tranquilli da ieri sera, gongolando per aver scoperto che l'extraterrestre è umano! Contenti loro...