In questi giorni si è chiusa una delle pagine più importanti del calcio italiano degli ultimi anni. Cristiano Ronaldo ha lasciato la Juventus per tornare al Manchester United, club che lo ha visto conquistare i primi trofei. Questo divorzio era ormai nell'aria e qualora non fosse arrivato quest'estate si sarebbe sicuramente consumato nella prossima, in cui il contratto del fuoriclasse di Madeira sarebbe scaduto. È difficile fare un bilancio complessivo dell'avventura italiana di CR7: le statistiche sono ottime, 101 gol in 134 presenze, ma a volte i numeri non bastano. Perché seppur il numero 7 abbia fatto ampiamente il suo dovere in zona gol, il confronto a livello di trofei con gli anni precedenti è quasi paradossale: nei quattro anni precedenti la Juventus ha vinto quattro volte il campionato, quattro volte la Coppa Italia e una volta la Supercoppa Italiana. Nei tre anni di permanenza del portoghese sotto la Mole sono invece arrivati due campionati, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Eppure probabilmente non è stato questo il maggiore problema del matrimonio Ronaldo-Juve bensì il motivo principale dell'unione stessa.
Andrea Agnelli nell'estate del 2018 paga al Real Madrid 117 milioni di euro con in testa un unico obiettivo: sfatare una maledizione che dura da ventidue anni, con tre finali perse di cui due negli ultimi tre anni. Agnelli vuole riportare la Champions a Torino e chi può riuscire nell'impresa se non colui che ha alzato cinque volte quella Coppa? I tifosi bianconeri ne sono certi, con lui in squadra si potrà finalmente spezzare la maledizione. Purtroppo o per fortuna però, il calcio non è una scienza esatta. Cristiano non riesce nell'intento di riportare la Coppa dalle grandi orecchie a Torino, a dirla tutta non ci va neanche vicino: l'eliminazione ai quarti contro l'Ajax, seguita a ruota dalle debacle agli ottavi contro Lione e Porto sono le macchie più pesanti della sua permanenza alla corte della Vecchia Signora.

Ora però cerchiamo di allargare la nostra visione: questi risultati sotto le aspettative sono da imputare interamente a Cristiano Ronaldo? È giusto addossare sulle spalle del campione portoghese i fallimenti della Juventus in Europa degli ultimi anni? Io credo che sarebbe piuttosto ingiusto verso un giocatore che al primo anno ha trascinato da solo la squadra ai quarti grazie a una tripletta clamorosa che ha ribaltato l'Atletico Madrid. Discorso simile si può fare per l'anno successivo, dove nella partita di ritorno ha tenuto in vita le speranze della Juve con una doppietta contro il Lione. È decisamente criticabile invece la sua prestazione nella doppia sfida contro i connazionali del Porto, in cui non ha inciso sottoporta e ha addirittura causato un gol dei portoghesi malposizionandosi in barriera su un calcio di punizione.
Chiarite le eventuali responsabilità del singolo vorrei esporre una riflessione sulla gestione della squadra negli ultimi 3 anni. Credo che la dirigenza bianconera abbia commesso due principali errori: il primo riguarda la gestione tecnica della squadra. Infatti dopo il primo anno con Allegri si è cercato di stravolgere la filosofia della squadra, passando dal cinismo e la gestione del match del tecnico livornese alla ricerca di un gioco più offensivo e spumeggiante. Sfumato il sogno di nome Pep Guardiola si è ripiegato su Maurizio Sarri che nonostante risultati altalenanti ha comunque conquistato il campionato. È risaputo che il tecnico ex Napoli e Chelsea abbia bisogno di un anno di assestamento in cui i giocatori cercano di apprendere i complessi schemi offensivi da lui richiesti, che danno i loro frutti negli anni successivi. La dirigenza ha però deciso di non aspettare il mister toscano, ritenuto anche inadatto allo stile della squadra e incapace di gestire un gruppo di campioni. Si è cercato allora nuovamente Pep Guardiola, ma ancora una volta il tentativo si è rivelato un buco nell'acqua. A questo punto la società ha deciso di scommettere su Andrea Pirlo, allenatore emergente con nessuna esperienza in panchina e inizialmente nominato per la squadra Under 23. Il risultato lo conosciamo bene; la Juve fa molta fatica in campionato in cui agguanta la qualificazione in Champions all'ultima giornata e saluta nuovamente la ex Coppa dei Campioni agli ottavi. Per quanto riguarda il secondo errore ritengo che l'arrivo di Ronaldo non abbia poi permesso alla società di rinforzare a dovere gli altri reparti, in particolare il centrocampo, in cui specialmente l'addio di Pjanic ha fatto sì che le punte non fossero sempre rifornite a dovere.

Alla luce di questa riflessione molto personale credo ancora che non sia semplice dare un giudizio al “Cristiano Ronaldo Juventus Edition”; questo perché sia lui che la società avrebbero potuto fare meglio in alcuni frangenti e come sappiamo, per vincere il trofeo più importante d'Europa bisogna rasentare la perfezione. Ora la Juventus saluta il suo fuoriclasse quasi con un sospiro di sollievo, visto il pesantissimo ingaggio percepito dal portoghese. Di certo questa non è una bella pubblicità per il nostro campionato, che dopo aver accolto tanti giocatori importanti negli ultimi anni (magari anche grazie all'effetto Ronaldo) ha visto andare via in una sola estate alcuni dei suoi pezzi più pregiati.